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ASSUNZIONE DI MARIA

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VITA DI COMUNITA
n. 1934 – 15 agosto 2021 – Lc 1,39-56

Si celebra oggi la solennità di Maria assunta in cielo in corpo e anima, e questo mistero ci obbliga a guardare verso il passato, cioè all’evento della risurrezione del Cristo, ma ci proietta anche verso il nostro futuro. Questa festa è un’occasione unica per recuperare la dimensione dell’interiorità, il senso della profondità, i valori gratuiti.

Il Vangelo racconta che “Maria si mise in viaggio verso la montagna…” l’indomani dell’annuncio dell’angelo che sarebbe diventata madre di Gesù, figlio di Dio e va dalla cugina Elisabetta. Maria aveva poco più di quindici anni e aveva bisogno di capire, voleva raccontare a qualcuno quello che le era accaduto. E comincia da quel viaggio compiuto in fretta, a diventare donna in viaggio. Andava continuamente verso gli altri, Lei era creatura di comunione, nodo di incontri.

Era donna in viaggio da casa a casa. Aveva lasciato la sua casa di Nazaret per andare da Elisabetta, dagli sposi di Cana, a Cafarnao…, quasi la sua casa si fosse dilatata, spalancata e moltiplicato il cerchio del cuore. Maria, era donna in viaggio con gioia, gioia e paura insieme, gioia che all’incontro con Elisabetta si fa abbraccio e poi canto. Perché la gioia, come la pace, come l’amore si vive solo condividendola. Lei rappresenta il modello più fedele della sequela. Nessuno ha seguito l’itinerario del Figlio più da vicino, di quanto l’abbia seguito la Madre. Pertanto è naturale che questa sequela fedele, l’abbia portata a “seguire” il Figlio anche in cielo, senza ritardi.

E oggi, non dobbiamo dimenticare che con la sua Assunzione, Maria ha anticipato quella che sarà la nostra condizione di figli, diventando “promessa” di una realtà che ci riguarda tutti: i nostri corpi, come il suo, sono destinati alla risurrezione e alla gloria. Occorre però rafforzare il primato assoluto dell’uomo. L’uomo come misura di tutto e di dare il senso della santità al nostro corpo, che non va guidato semplicemente dall’istinto, ma va trattato con il rispetto dovuto alle cose sacre.

Allora, quale il messaggio

La festa dell’Assunzione rappresenta la consacrazione della corporeità. Maria, ci ricorda oggi la grandezza ed il rispetto che dobbiamo al nostro corpo. Degradare, violentare, torturare, disprezzare, mercificare, disonorare il corpo significa negargli quella gloria cui è destinato. E ci invita a fare più spazio al silenzio e alla preghiera; di scendere dai piedestalli e di vivere il nostro essere discepoli con fedeltà al servizio degli altri, cominciando magari dalla nostra famiglia. Solo così possiamo diventare ricchi dell’essenziale.


SOLENNITA DI MARIA ASSUNTA IN CIELO

“L’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria
terminato il corso della vita terrena
fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”


 

MERCOLEDI 18 Agosto si fa memoria di SANTA ELENA
Elena nacque a Drepanum (Bitinia) nel III secolo e fu la madre dell’Imperatore Costantino. Quando il figlio divenne Imperatore iniziò una nuova epoca per il Cristianesimo. Lui attribuì la sua vittoria alla protezione di Cristo e fu allora che concesse ai cristiani la libertà di culto. Un ruolo fondamentale lo ebbe la madre, perché testimoniò un grande fervore religioso, compiendo opere di bene e costruendo le celebri basiliche sui luoghi santi e forse contribuì alla conversione del figlio in punto di morte. Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia e poco dopo la croce del Signore. Il ritrovamento della croce è avvenuto nel 326 e produsse una grande emozione in tutta la cristianità. A queste scoperte seguì la costruzione delle basiliche, una delle quali, sul Monte degli Ulivi, portò il suo nome. Morì verso il 330, in luogo incerto.

SABATO 21 Agosto si fa memoria di SAN PIO X
GIUSEPPE SARTO, nato a RIESE (TV) nel 1835 da famiglia contadina, studiò nel Seminario di Padova e fu ordinato prete a 23 anni. Fu cappellano a Tombolo, parroco a Salzano, Vescovo di Mantova, Cardinale e Patriarca di Venezia. Nel conclave del 1903 fu eletto Papa col nome di PIO X. Possiamo dire che fu precursore del Concilio Vaticano II nel rinnovare la vita della Chiesa, particolarmente: per la formazione catechistica, la celebrazione liturgica, l’azione pastorale, missionaria e apostolica. Morì nel 1914 e nel 1959 la sua salma fu portata a Venezia per adempiere una promessa fatta prima di partire per il conclave: “da vivo o da morto ritornerò”. Lo ricordiamo come compatrono della nostra diocesi di Treviso.

Anniversari matrimoniali 2021
DOMENICA 26 Settembre ci sarà, come gli anni scorsi, la festa comunitaria degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 25° – 50° – 55° – 60°. Per informazioni rivolgersi in parrocchia.

SERVIZIO BAR
Informiamo che il Bar dell’Oratorio è aperto il SABATO POMERIGGIO e la DOMENICA MATTINA.

Pulizie Chiesa
Ringraziamo le signore che garantiscono questo servizio ogni giovedì dalle ore 8,30 alle 10,00 ed invitiamo le persone di buona volontà, che hanno un po’ di disponibilità, a collaborare. Per informazioni telefonare in parrocchia.

5 x MILLE
Quest’anno puoi aiutare l’Oratorio e l’Associazione NOI, donando il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi.
Non ti costa nulla, ma per la nostra comunità è prezioso. C.F. 94124530265.

PERDONARE – UN DOVERE DEL CRISTIANO

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VITA DI COMUNITA
n. 1886 – 13 settembre 2020 – Mt 18,21-35

Domenica scorsa abbiamo sentito i consigli di Gesù sulla “correzione fraterna”, un dovere di tutti i cristiani e soprattutto di chi è in autorità, compresi i genitori riguardo ai figli. Nel brano di oggi invece, il Signore ci invita a qualcosa di più profondo e difficile: il perdono fraterno.

Pietro ha toccato il tema del perdono con una domanda a Gesù: “Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte? Quel giorno, Pietro era in vena di generosità visto che aveva usato la cifra sette (il numero della perfezione). Ma ecco che Gesù gli scompiglia i numeri e gli impone un’operazione difficile: “non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”.

Una moltiplicazione il cui risultato non dà una cifra, ma un avverbio: “sempre”. E Pietro dovrà prendere atto che il perdono non ha limitazioni. Gesù raccontò, poi, ai suoi discepoli la parabola del servo malvagio.  Un re aveva condonato al suo servo l’ingente somma di diecimila talenti perché mosso a compassione per le sue suppliche (per rendere l’idea di quanto fosse quella cifra, basta dire che la rendita annuale di Erode il Grande, arrivava a 900 talenti).

E il servo che fa? Quando incontra un suo compagno, dal quale avanzava una ridicola somma di cento denari, gli chiede la restituzione, lo minaccia e non prova nessuna pietà per la sua disperazione. Lui aveva già dimenticato di essere stato perdonato e non aveva capito che avrebbe dovuto a sua volta concedere il perdono all’altro. In parole più semplici, non aveva compreso che il perdono non doveva fermarsi ma doveva arrivare fino al fratello.

Il progetto di Gesù sulla comunità cristiana è stato chiaro: la comunità deve essere formata da fratelli perdonati che si perdonano. Troppe volte, però, ci dimentichiamo che il perdono che riceviamo da Dio, va donato, condiviso, partecipato coi fratelli.  La nostra società, oggi, produce soprattutto, rancore, vendetta, tensioni familiari, sociali, razzismi, incapacità di perdonare. “In quel tempo….” almeno ci si poneva il problema del perdono!

Oggi invece, quello che noi sappiamo fare bene, è puntare il dito verso l’altro: “lui va a Messa tutte le domeniche, ha educato cristianamente i figli, ma da anni ormai, non parla col fratello.  Qualcuno giustifica il proprio rifiuto di concedere il perdono perché ha paura di perdere la propria dignità, di compromettere il proprio prestigio e dice: “non tocca a me fare il primo passo”. 

E dimentica che il primo passo l’ha già compiuto Dio, donandoci, smisuratamente, il suo perdono.

Allora, quale il messaggio?

Gesù ci chiede, oggi, di superare il nostro istinto di vendetta e di scorgere in chi ci offende un fratello da comprendere e da aiutare e come modello ci indica il Padre che perdona. E chi perdona è semplicemente un cristiano che ha fatto il proprio dovere. Impegniamoci, allora, a vivere la nostra vita come creature che si preoccupano del “bene” degli altri e che sanno perdonare col cuore.


ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE

LUNEDI 14 settembre è la festa della ESALTAZIONE SANTA CROCE

È una festa antica e densa di significati, quella dell’Esaltazione della Croce, in cui la Chiesa rende grazie al sacrificio estremo di Gesù che morendo su di essa ha salvato tutti noi. Le sue origini risalgono all’epoca in cui nella città di Gerusalemme viene dedicata una basilica a “incarnare” nella pietra la vittoria della Resurrezione sulla morte.
La Croce è luogo di vittoria, vittoria sulla morte attraverso la Resurrezione, vittoria sulla finitudine e la limitatezza umane, ma soprattutto vittoria sul peccato. Ci troviamo al centro della storia della salvezza, davanti al simbolo della redenzione dell’uomo resa possibile solo dalla morte del Figlio. Tanta strada è stata fatta da quel primo albero sotto al quale Adamo tradì Dio gettando la sua stirpe – tutti noi – nel buio abisso del peccato: sulla Croce e attraverso la Croce l’albero della vita torna a fiorire e costituisce la chiave per riaprire la porta del paradiso perduto.
La Croce, dunque, perde la sua connotazione di luogo di condanna, ma diventa luogo di conversione, come per il ladrone che patisce accanto a Gesù. La sua luce irradia tutti coloro che la toccano: sia fisicamente, come Maria e Giovanni che stanno lì ai suoi piedi perché tutto si compia, ma anche con la preghiera e la devozione, cioè tutti noi salvati dal Signore che sceglie di farsi uccidere come il peggiore dei delinquenti.

 


MARTEDI 15 settembre ricordiamo la B.V. MARIA ADDOLORATA
La devozione ai dolori di Maria fu assai prima popolare che liturgica, diffusa particolarmente dai Serviti e dai Passionisti (cf 17 febbraio e 19 ottobre), e contempla i sette momenti messi in rilievo dai Vangeli. Fu papa Pio VII, che in ricordo delle sofferenze inflitte da Napoleone alla Chiesa nel suo capo, introdusse nella liturgia la celebrazione dei dolori di Maria. La compartecipazione dolorosa della Madre dei Salvatore alla sua opera di salvezza (Lc 2,33-35) è testimoniata nell’ora della croce da Giovanni che l’ha ricevuta in Madre (Gv 19,25.27). Attualmente, questa memoria dei dolori di Maria si concentra meglio su lei, la Addolorata, e sul sacrificio di Cristo, che lei stessa offre con lui al Padre. E il gesto in cui la ritrae l’arte raffigurandola nella «Pietà», espressione dei «martirio» intimo della Madre del Crocifisso. ( Maranatha )

PRIMA COMUNIONE – Prove celebrazione
MERCOLEDI 16 settembre, alle ore 15.00 in Chiesa, prima prova della cerimonia con i bambini di quinta elementare. Ricordiamo che i bambini riceveranno l’Eucaristia per la prima volta DOMENICA 4 ottobre alle ore 10.30.

E.V.O.
MERCOLEDI 16 settembre in Canonica, alle ore 20.30, ci sarà la presentazione ufficiale della proposta degli Esercizi Spirituali per la Vita Ordinaria (EVO). La serata è aperta a tutti, sia a chi intende intraprendere il cammino, sia a chi desidera solo informarsi in merito.

Doposcuola Parrocchiale
MERCOLEDI 16 settembre, alle ore 20,45 in Chiesa a Spresiano, ci sarà un incontro informativo rivolto ai genitori dei bambini della scuola primaria di Spresiano. Durante la serata verranno fornite le informazioni e ci sarà la possibilità di pre-iscrivere i bambini. Per informazioni rivolgersi in parrocchia.

Incontro Genitori CRESIMANDI
VENERDI 18 settembre incontro con i genitori dei cresimandi, alle ore 20.30 in Chiesa.

Anniversari matrimoniali 2020
DOMENICA 20 settembre ci sarà, come gli anni scorsi, la festa comunitaria degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 25° – 50° – 55° – 60°. I festeggiati si riuniranno nella nostra chiesa parrocchiale alle ore 10.30 per celebrare, assieme a parenti ed amici, l’Eucaristia come segno di ringraziamento al Signore per il dono della famiglia e per la felice meta raggiunta. Siamo tutti invitati ad accompagnare questa ricorrenza con calda simpatia e fervorosa preghiera, affinché il Signore conceda a questi sposi e alle loro famiglie: gioie e benedizioni.

Preghiera di Guarigione
GIOVEDI 24 settembre 2020 a partire dalle ore 19.30, in chiesa:

  • S. Rosario
  • S. Messa alle ore 20.00
  • Preghiera di benedizione ore 20.45
  • Adorazione ore 21.00
  • Benedizione finale ore 21.30

Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti.
Non sarà celebrata la S. Messa delle ore 18.30.

PELLEGRINAGGIO A PIEDI
Stiamo programmando per DOMENICA 27 settembre dalle ore 15.00 (partenza dalla Chiesa di Lovadina) alle ore 17.30 presumibilmente, un Pellegrinaggio a piedi fino a Maserada (Santuarietto Madonna della Pace). E’ una esperienza nuova per tutte le catechiste delle tre Parrocchie e quanti adulti vorranno partecipare. Lo scopo e di chiedere aiuto a Maria per il servizio di catechesi e a favorire la conoscenza e la collaborazione tra operatori pastorali della nostra COLLABORAZIONE (parr. Lovadina – Spresiano – Visnadello).

DOBBIAMO DIVENTARE FIGLI DI QUESTA NOSTRA CHIESA

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VITA DI COMUNITA
n. 1883 – 23 agosto 2020 – Mt 16,13-20

La scena che troviamo oggi nel Vangelo si svolge a Cesarea di Filippo, che si trova nella regione più a nord di Israele ed è qui che Gesù, in una pausa di tranquillità con i suoi Apostoli, fa una specie di sondaggio per sapere che cosa avevano capito di Lui.

“La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?” chiede. E Gesù si sente riferire le risposte più inverosimili: c’è chi ritiene che sia Giovanni Battista, altri qualcuno degli antichi profeti, come Elia o Geremia, ritornato in vita.

Allora, Lui rivolge la domanda agli Apostoli: “E voi, chi dite che io sia?”. Il Maestro li interroga per vedere se sono stati attenti, se hanno capito la lezione e fra i dodici uno è stato davvero attento, ha capito. A fare il primo della classe è stato Pietro che dice esplicito: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù gli rispose: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. Gli affiderà le chiavi del Regno dei cieli e gli darà il “potere di sciogliere e legare” (nel giudaismo significava: proibire o permettere oppure escludere o reintrodurre nella comunità). Questa funzione, oggi nella Chiesa, si esplicita soprattutto nel perdono dei peccati e quindi, in ultima analisi, nell’offrire l’accesso al Regno di Dio.

Tutto questo accadeva oltre duemila anni fa. Resta ora da capire che cosa significhi, oggi, questo episodio. La gente che idea ha di Gesù? Quella di un grande uomo del passato? Di una distratta divinità a cui rivolgersi? Quella di un amico da contattare quando le cose non funzionano?

E per noi, che ci definiamo cristiani “praticanti”, chi è Gesù? Quanto conta nella nostra vita? Le sentiamo ancora le allegre campane del nostro campanile o le abbiamo dimenticate? E oltre alle pratiche religiose: la S. Messa, i Sacramenti, qualche elemosina, qualche preghiera, “pratichiamo” noi la giustizia, la condivisione, il rispetto degli altri, la pulizia negli affari, la fedeltà, il perdono delle offese, la tolleranza?

Sono a queste le domande che noi cristiani dobbiamo rispondere con coraggio e onestà. Noi siamo Chiesa e cioè cristiani convocati e rimandati in mezzo agli altri a portare la nostra testimonianza. Il titolo di cristiano ce lo dobbiamo guadagnare giorno per giorno e se qualcuno vedendoci dirà: “che sia cristiano quello?” a noi può bastare. Sarebbe già un lusinghiero riconoscimento quel “cristiano” munito di punto interrogativo.

Allora, quale il messaggio?

Il Signore ci chiama a scegliere di ricollocare nella nostra vita la sua presenza. In Pietro, Lui ha trovato la pietra su cui edificare la Sua Chiesa, ma vuole anche servirsi di quelle pietre piuttosto fragili che siamo noi. Impegniamoci, allora, a rivedere le nostre scelte di vita, a verificare se la nostra testimonianza è fedele al suo Vangelo, se è fatta di gesti di bontà, di accoglienza, di fratellanza, di perdono senza riserve. Solo così, noi non saremo “spettatori distanti”, ma “figli coinvolti” di questa nostra Chiesa.

 


LA GENTE CHI DICE CHE IO SIA?

 


LUNEDI 24 agosto – SAN BARTOLOMEO APOSTOLO
Barolomeo di Cana di Gelilea, menzionato da Vangeli nel gruppo dei Dodici, viene identificato con Natanaele amico dell’apostolo Filippo, del quale il Signore disse: “Ecco un vero israelita nel quale non c’è inganno”. Alle parole del Maestro rispose con la professione messianica: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!” (Gv 1,43-51). Le sue spoglie sono venerate nella chiesa costruita nell’isola Tiberina a Roma. San Bartolomeo è invocato come protettore dei malati. ( Santi e Beati ).

GIOVEDI 27 agosto – SANTA MONICA
Monica nacque a Tagaste (Algeria) nel 332 da una pia famiglia. Fu data in sposa a Patrizio, uomo buono ma di carattere irascibile da cui ebbe tre figli, tra cui Agostino. Ebbe la gioia di assistere prima alla conversione del marito, legionario romano, nel 371 e al battesimo del figlio Agostino, convertito nella Pasqua del 387. Morì in Italia, a Ostia, e fu sepolta là su quella terra che divenne come un porto per il Cielo. ( Wiki – Santi e Beati )

VENERDI 28 agosto –  SANT’AGOSTINO
Vescovo e dottore della Chiesa. Nacque a Tagaste in Algeria nel 354. Dopo una vita disordinata, decise di andare a Roma e poi a Milano per occupare, nel 384, una cattedra di retorica. Si convertì e nel 387 ricevette il battesimo. Fu Vescovo di Ippona e operò contro le eresie del suo tempo. Morì nel 430 a Ippona. ( Wiki – Sant’Agostino )

SABATO 29 agosto – SAN GIOVANNI BATTISTA
Memoria del martirio di San Giovanni Battista. ( Wiki – Santi e Beati )

C P A E
Mercoledi 26 agosto, alle ore 20.30, si riunisce in Canonica il Consiglio Economico per valutare la situazione economica della Parrocchia.

SCUOLA MATERNA “B. Pizzolato”
Informiamo i genitori che la nostra programmazione prevede l’apertura il giorno 1 settembre 2020, salvo disposizioni diverse del Governo che saranno prontamente comunicate.

Anniversari matrimoniali 2020
DOMENICA 20 settembre ci sarà, come gli anni scorsi, la festa comunitaria degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 25° – 50° – 55° – 60°. Per informazioni rivolgersi in parrocchia.

ABBANDONIAMOCI CON FEDE ALLA BONTA DI DIO

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VITA DI COMUNITA
n. 1882 – 16 agosto 2020 – Mt 15,21-28

Nel brano del Vangelo, di oggi, troviamo Gesù che sconfina tra i pagani, cioè, supera i confini ufficiali di Israele. Ed è qui che incontra una povera donna che ha la figlia malata. E’ una donna cananea che non si lascia scoraggiare dall’atteggiamento distaccato di Gesù, ma è decisa ad ottenere il miracolo per sua figlia. Lei vuole la pietà e la compassione di Gesù e grida il suo dolore.

“Esaudiscila, vedi che ci grida dietro” dicono i discepoli a Gesù. Il loro intervento, però, più che dalla compassione è determinato dal desiderio di essere lasciati in pace.  Ma Gesù non le rivolse neppure una parola e a quel silenzio la donna, rispose prostrandosi ai suoi piedi dicendo: “Signore, aiutami!”.

Perché Gesù si è comportato così, proviamo a chiedercelo. Che fosse diventato razzista visto che a quel tempo gli ebrei guardavano dall’alto al basso tutti gli altri e i pagani li chiamavano “cani infedeli”? Niente di tutto questo! Gesù, con questo Vangelo, ha voluto dare ai suoi Apostoli e a noi oggi, una lezione su come far crescere le persone. Infatti, dopo la richiesta di aiuto della donna, Gesù ruppe il silenzio e la provocò dicendo: “Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini!”

Ma lei non si arrese e la sua preghiera divenne sempre più umile e fiduciosa: “E’ vero, Signore, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”.  La fede di quella donna è stata incrollabile e si è abbandonata alla bontà di Dio.

Pur riconoscendo la priorità del diritto di Israele, il privilegio del Popolo dell’Alleanza, lei ha rivendicato una parte (almeno una briciola) della grazia che Dio accorda gratuitamente a tutti. Ed è allora che Gesù si arrese: “Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri”, come a dire “Donna, sia fatta la tua volontà!” E da quell’istante sua figlia fu guarita.

Questa è la dimostrazione di cos’è la preghiera, oltre che la fede. Il silenzio di Dio era per verificare i sentimenti dell’uomo e creare le giuste disposizioni del cuore.

Allora, quale il messaggio?

La preghiera della donna cananea è stata umile e audace, discreta eppure decisa, senza rivendicare nulla, ma sperando tutto. Nel mondo, sono molte le persone che come questa donna chiedono qualche briciola di condivisione, di carità, di fratellanza. E oggi, il Signore ci chiede di metterci dalla Sua parte e di cominciare a distribuire, magari partendo dalla nostra famiglia, “briciole” di amore, di comprensione, di bontà, briciole di ascolto, di pace. E chissà che la nostra testimonianza non diventi per il fratello non credente stimolo alla riflessione e all’accoglienza del Signore.


ASSUNZIONE B.V. MARIA

SABATO 15 Agosto si celebra la festa della ASSUNZIONE della B.V. MARIA MARIA, è entrata nel progetto di DIO
e la Chiesa celebra in questo giorno il compimento del Mistero Pasquale:
essendo Maria la “piena di grazia”, senza nessuna ombra di peccato, Dio non ha voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che aveva generato il Signore della vita.
Maria assunta in cielo è garanzia che l’uomo si salva tutto: che i corpi risorgeranno.

Le S. MESSE saranno celebrate secondo l’ORARIO FESTIVO: ore: 9.00 – 10.30 – 18.30.
Ricordiamo che: VENERDI 14 agosto la S. MESSA sarà alle ore 18.30 e sarà prefestiva.


MARTEDI 18 agosto – SANTA ELENA IMPERATRICE
Elena nacque a Drepanum (Bitinia) nel III secolo e fu la madre dell’Imperatore Costantino. Quando il figlio divenne Imperatore iniziò una nuova epoca per il Cristianesimo. Lui attribuì la sua vittoria alla protezione di Cristo e fu allora che concesse ai cristiani la libertà di culto. Un ruolo fondamentale lo ebbe la madre, perché testimoniò un grande fervore religioso, compiendo opere di bene e costruendo le celebri basiliche sui luoghi santi e forse contribuì alla conversione del figlio in punto di morte. Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia e poco dopo la croce del Signore. Il ritrovamento della croce è avvenuto nel 326 e produsse una grande emozione in tutta la cristianità. A queste scoperte seguì la costruzione delle basiliche, una delle quali, sul Monte degli Ulivi, portò il suo nome. Morì verso il 330, in luogo incerto. ( Santi e Beati )

VENERDI 21 agosto – SAN PIO X
GIUSEPPE SARTO, nato a RIESE (TV) nel 1835 da famiglia contadina, studiò nel Seminario di Padova e fu ordinato prete a 23 anni. Fu cappellano a Tombolo, parroco a Salzano, Vescovo di Mantova, Cardinale e Patriarca di Venezia. Nel conclave del 1903 fu eletto Papa col nome di PIO X. Possiamo dire che fu precursore del Concilio Vaticano II nel rinnovare la vita della Chiesa, particolarmente: per la formazione catechistica, la celebrazione liturgica, l’azione pastorale, missionaria e apostolica. Morì nel 1914 e nel 1959 la sua salma fu portata a Venezia per adempiere una promessa fatta prima di partire per il conclave: “da vivo o da morto ritornerò”. Lo ricordiamo come compatrono della nostra diocesi di Treviso. ( Santi e Beati )

SABATO 22 Agosto si fa memoria della BEATA VERGINE MARIA REGINA
La memoria odierna di MARIA REGINA istituita da PIO XII il 31 Maggio 1955, è stata trasferita nel giorno ottavo dell’Assunta per sottolineare il legame della regalità della Vergine con la sua glorificazione corporea, come afferma la costituzione conciliare “Lumen Gentium”: “Maria fu assunta alla celeste gloria e dal Signore esaltata come Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al suo Figlio”.

C P A E
MERCOLEDI 19 agosto, alle ore 20.30, si riunisce in Canonica il Consiglio Economico per valutare la situazione economica della Parrocchia.

SCUOLA MATERNA “B. Pizzolato”
Informiamo i genitori che la nostra programmazione prevede l’apertura il giorno 01 Settembre 2020, salvo disposizioni diverse del Governo che saranno prontamente comunicate.

Anniversari matrimoniali 2020
DOMENICA 20 settembre ci sarà, come gli anni scorsi, la festa comunitaria degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 25° – 50° – 55° – 60°. Per informazioni rivolgersi in parrocchia.

UN CUORE DOCILE CAPACE DI GENERARE BONTA

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VITA DI COMUNITA
n. 1879 – 26 luglio 2020 – Mt 13,44-52

Il Vangelo di oggi ci presenta due parabole, quella del tesoro nascosto in un campo e della perla di grande valore che mettono in evidenza alcune caratteristiche della nostra appartenenza al Regno di Dio. Il punto di partenza lo possiamo individuare nel senso della scoperta: “il cercare” che costituisce la condizione essenziale per trovare. Ma perché il dono venga raggiunto bisogna averne desiderio, desiderio di scoprire quel tutto, capace di riempire la nostra vita.

Il Regno di Dio è la salvezza per l’uomo, quindi un tesoro da scoprire, una scelta precisa da fare, anche se qualche volta implica sacrificio, impegno, rinunce e questo è un tutto al quale occorre essere disposti a sacrificare tutto il resto. Certo, il resto non è da disprezzare ma da ridimensionare, avvertendone i limiti. Il discepolo di Cristo non è uno che ha “lasciato” , ma è uno che ha trovato.

Un esempio lo abbiamo in Matteo che aveva tutto: soldi, successo, potere; era temuto, rispettato come tante persone oggi. Ma a sconvolgere la sua vita è stato lo sguardo di quel tale Gesù di Nazaret, a Cafarnao, sul lago. Quello sguardo lo svelò a se stesso e Matteo imparò ad amare e a conoscere Dio. Imparò ad essere vero e a diventare libero. Per lui quell’incontro è stato il migliore affare della sua vita: ha lasciato tutto, ha seguito Gesù e ha scoperto un tesoro nel campo.

Spesso, le scelte dell’uomo sono i soliti “affari” quotidiani: cercare posti, onori, titoli, posizioni di potere, gratificazioni varie, cambiando il volto autentico per una maschera di comodo e l’unicità per un po’ di squallido conformismo. E magari sostituendo il coraggio con una serie di compromessi dettati dall’opportunismo, la propria libertà per le briciole di svariati privilegi, la dignità per una serie di vantaggi economici e per un po’ di potere.

Gesù, oggi, ci invita alla conversione perché capace di riempire la vita dell’uomo e ci avverte che c’è “un tesoro che ci attende”…. Quel “tesoro” che può cambiarci la vita, che può darci la certezza che è bello vivere, che da un senso al nostro vivere e che può farci venire voglia di vivere la stessa vita di Gesù. “Tesoro” è qualcosa che ci fa vedere il buono della vita, il positivo, il luminoso, luogo che contiene tutte le nostre speranze e dove si sceglie il bene o il male.
Il “tesoro” nascosto più vicino all’uomo è il suo cuore e l’uomo vale quanto vale il suo cuore.

Allora, quale il messaggio?

Il cristianesimo spesso viene concepito come un fardello di divieti e di doveri da portare e mai come una scoperta gioiosa.  Il Signore ci chiede, oggi, decisione e saggezza per le nostre scelte quotidiane, ci chiede di tendere alla pienezza di vita e smettere di inseguire i nostri egoismi. Per farlo, abbiamo bisogno di un cuore docile che sappia ascoltare, essere buono e capace di generare bontà per permetterci di vivere la nostra libertà con più maturità e con più coscienza.

 


PERDONO D’ASSISI

S. FRANCESCO, nel 1216 Incontrò il Papa Onorio II al quale espose il suo programma evangelico e chiese una grande INDULGENZA per chi visitasse da pellegrino pentito, la chiesetta di S. Maria degli Angeli, in Assisi.  ( Perdono di Assisi Indulgenza della Porziuncola – presso Santi e Beati )

Nelle chiese parrocchiali si può acquistare l’INDULGENZA della Porziuncola (Perdon d’Assisi).

  • Dal mezzogiorno di SABATO 1 Agosto 2020 a tutta DOMENICA 2 Agosto

L’opera prescritta per acquistarla è la devota visita alla chiesa, in cui si devono recitare il Padre Nostro e il Credo.


VENERDI 31 Luglio 2020 – S. IGNAZIO di LOYOLA

IGNAZIO, nato in Spagna nel 1491 da famiglia aristocratica, in gioventù fu diplomatico e soldato. Ferito gravemente alle gambe, durante la convalescenza, alcune letture edificanti fecero nascere in lui la vocazione religiosa. Ordinato sacerdote nel 1537, si stabilì a Roma dove fondò la “Compagnia di Gesù” (i gesuiti). I suoi “Esercizi Spirituali sono uno dei più importanti libri di ascetica dell’età moderna. Morì a Roma nel 1556, a 65 anni, e fu canonizzato nel 1622.

Anniversari matrimoniali 2020
Da più di vent’anni continua nella nostra comunità parrocchiale la “buona abitudine” di festeggiare le coppie di sposi che, nel corso dell’anno, celebrano un anniversario significativo del loro matrimonio: 25° – 50° – 55° – 60° ecc. Questa FESTA COMUNITARIA, è programmata per DOMENICA 20 Settembre e non pretende sostituire la tradizionale festa privata che ogni coppia si riserva di fare in famiglia. Vogliamo far giungere a queste coppie un invito personale ma, non disponendo di “elenchi aggiornati”, ci dispiacerebbe molto “dimenticare” qualche coppia. In quel giorno, si possono aggiungere le coppie che ricordano il loro anniversario di matrimonio, anche se non coincide con le scadenze citate. Per informazioni rivolgersi in parrocchia.

5 x MILLE
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