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ASCENSIONE DEL SIGNORE
VITA DI COMUNITA
n. 1921 – 16 maggio 2021 – Mc 16,15-20
Oggi, domenica 16 maggio, si celebra la festa dell’Ascensione del Signore tornato al Padre, come aveva detto “per prepararci un posto”. E in questo avvenimento possiamo leggere l’orientamento della nostra vita: ci muoviamo su questa terra ma siamo incamminati verso Dio.
“In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.”
Ascensione che non vuol dire la fine di un tempo che non torna, ma l’apertura verso una nuova dimensione. Prima di ascendere al cielo, Gesù ha lasciato agli Apostoli un compito: “… Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo “. “Andate… ” che vuol dire: non state a guardare il cielo, ma cercate di allacciare un collegamento tra il cielo e la terra.
Allora, quale il messaggio
II comando preciso che Gesù ha dato definisce lo scopo della nostra vita, indica la nostra missione. Lui ci incarica di parlare a nome di Dio, anche se spesso siamo costretti a riconoscere con onestà di non possedere le risposte a tutte le domande, le soluzioni a tutti i problemi e che le nostre parole sono semplici balbettamenti rispetto alla grandezza del messaggio. Dio ha un progetto per ognuno di noi, un disegno di bontà. Lui ci vuole testimoni credibili di Cristo secondo le nostre esperienze di vita ed è nei nostri gesti quotidiani che possiamo far presente Gesù risorto asceso.
ASCENSIONE DEL SIGNORE
CRESIME 2021
I doni sono per voi, accoglieteli con gioia, sono l’espressione della tenerezza di Dio Padre verso le sue creature.
Oggi, lo Spirito Santo vi chiederà di essere protagonisti della vostra vita e di mettere a disposizione degli altri: il vostro sorriso, la parola, le qualità, le capacità e il vostro tempo.
Non lasciatevi ingannare da cose e discorsi che in apparenza sembrano gratificanti ma che alla fine si rivelano deludenti. Possa, invece, essere sempre oggetto dei vostri pensieri e delle vostre azioni: tutto ciò è bello, buono, sincero, onesto e positivo.
La Cresima non è un traguardo, ma una partenza:
una partenza per essere veri testimoni dell’Amore.
Buon cammino!
MAGGIO 2021 un mese con MARIA
Santo Rosario:
- Al Capitello di Via Cavour, alle ore 20.00 di ogni sera.
- Alla Chiesetta dei Giustiniani, alle ore 20.00 di ogni sera.
SABATO 22 Maggio 2021 – S. Rita da Cascia
Indicata, al secondo posto, per essere invocata dopo Sant’Antonio di Padova. Santa Rita nacque a Roccaporena (Cascia) verso il 1380. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di continui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata come santa del perdono e paciera di Cristo. – fonte Santi e Beati
DOMENICA 23 Maggio – Solennità della PENTECOSTE
Il giorno che segna la conclusione e il culmine dei “cinquanta giorni” pasquali e il festeggiato è lo Spirito Santo, presenza d’amore della Trinità e ultimo dono di Gesù agli Apostoli e a tutti noi.
PRIMA CONFESSIONE
Domenica 23 maggio 2021 aspettiamo i bambini di Terza elementare che faranno la loro Prima Confessione:
- alla S. Messa delle ore 9.00 con i genitori;
- il pomeriggio alle ore 15,30 (ore 15.00 in Chiesa), per la Prima Confessione.
Preghiamo per loro e per le loro famiglie e assieme ringraziamo il Signore per il dono del perdono.
Ai genitori dei bambini della Prima Comunione
Ricordiamo ai genitori dei bambini della PRIMA COMUNIONE che la tunica potrà essere riconsegnata, in canonica, da Lunedi 24 maggio, dalle ore 9.00 alle ore 12.00.
Preghiera di Guarigione
Giovedi 27 maggio a partire dalle ore 19.30 in Chiesa:
- S. Rosario
- S. Messa alle ore 20.00
- Preghiera di guarigione ore 20.45
- Adorazione ore 21.00
- Benedizione finale ore 21.30
Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti.
Non sarà celebrata la S. Messa delle 18.30.
Chiusura anno catechistico
Domenica 30 maggio chiusura anno catechistico 2020/2021. Aspettiamo tutti i bambini e i ragazzi delle elementari e delle Medie con le loro Catechiste, alla S. Messa delle ore 9.00 (ore 8.45 in Chiesa. La S. Messa sarà animata dai bambini e ragazzi. Non mancate!
5 x MILLE
Quest’anno puoi aiutare l’Oratorio e l’Associazione NOI, donando il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi. Non ti costa nulla, ma per la nostra comunità è prezioso. C.F. 94124530265.
DIVENTARE CRISTIANI CREDIBILI
VITA DI COMUNITA
n. 1919 – 2 maggio 2021 – Gv 15,1-8
Domenica scorsa, abbiamo ascoltato le parole di Gesù: “Io sono il Buon Pastore…” e abbiamo constatato che Lui continua ad essere presente nel mondo, attraverso i pastori a cui ha affidato la sua Chiesa: il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti.
Nel Vangelo di oggi invece, Gesù dice: “Io sono la vera vite…” e distribuisce chiaramente le parti: rivendica a sé la funzione di solido ceppo, ben radicato nel terreno, esprimendo nel contempo anche delicatezza ed umiltà. Si presenta come una vera vite, proprio per sottolineare il suo stile paziente, discreto, con tempi lunghi, ”…E voi i tralci”, noi i tralci che se innestati in Lui portano frutto.
Di tralci vivi ne possiamo vedere parecchi, a cominciare dai sacerdoti e da quei cristiani impegnati nella carità, che consacrano la loro vita agli altri, al conforto degli ammalati, alla difesa dei poveri e dei bambini. Per non parlare di uomini come Padre Pio, Don Orione, Raul Follereau, Madre Teresa, l’Abbè Pierre e tanti altri.
Proviamo, ora, a riflettere su queste espressioni: “rimanere in….” ossia “innestati in….” e “portare frutto” che nel Vangelo vengono ripetute con insistenza. Se ci guardiamo attorno scopriamo tante persone che sono effettivamente “in”. Sono in agitazione continua, sono indaffarate, in ritardo, in prima pagina sui giornali ecc. Perché “essere in”, oggi, vuol dire avere successo, frequentare gente che conta, essere al passo delle mode. Invece, quello che è difficile, è sentir dire che qualcuno è in preghiera, in silenzio, in meditazione. Quanto poi, al “portare frutto” è la condizione per restare nella vigna del Signore, ma devono essere frutti di amore, di carità, di bontà.
Frutti non da gustare, ma da far gustare agli altri. Frutti che attraverso il nostro modo di vivere possono far incontrare Gesù alla gente. Possono farlo conoscere, senza dimenticare però, che tutto questo non è possibile farlo da soli, bisogna che ci sia un collegamento vitale con Gesù, con la Chiesa e con la Parola di Dio. L’Abbé Pierre scrisse: “Quando arriveremo alla meta, non ci domanderanno: “sei stato credente?” ma: “Sei stato credibile? La tua maniera di vivere ha reso credibile a tutti che Dio li ama?”
Allora, quale il messaggio?
Il Vangelo di oggi ci invita ad amare nella concretezza, a giocare la nostra vita sull’amore. Amore, che vuol dire: mani operose. Gesù “amò i suoi” con un catino d’acqua ed un asciugamano. Cominciamo, allora, a produrre frutti di disponibilità, di generosità, di fratellanza, di carità, di pace nella misura in cui ne siamo capaci. E non preoccupiamoci se qualche volta abbiamo l’impressione di non combinare nulla di buono, è tutto sotto controllo. La bilancia di Dio è sempre misteriosa e tarata secondo misure totalmente diverse dalle nostre.
MAGGIO 2021 – MESE MARIANO
PREGHIERA A MARIA
Preghiera da recitare al mattino, a mezzogiorno e alla sera durante il tempo pasquale:
Regina dei Cieli
Regina dei Cieli, rallegrati, alleluia:
Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,
è risorto, come aveva promesso, alleluia.
Prega il Signore per noi, alleluia.
Gioisci e rallegrati, Vergine Maria, alleluia!
Perché il Signore è veramente risorto, alleluia!
Preghiamo.
O Dio che ti sei degnato di allietare il mondo
con la risurrezione del Figlio tuo e Signore nostro Gesù Cristo
concedi che per intercessione della Madre sua, la Vergine Maria,
possiamo ottenere la beatitudine della vita eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Gloria al Padre…..
MAGGIO 2021 un mese con MARIA
Per la devozione a Maria del mese di Maggio, aspettiamo comunicazioni da parte dei devoti che tradizionalmente si radunavano attorno ai capitelli per la recita del Rosario. A parere del parroco si potrebbe riprendere la pratica, garantendo l’osservanza delle prudenze suggerite.
LUNEDI 3 maggio 2021 – SS. FILIPPO E GIACOMO
Patroni della Parrocchia di Visnadello.
AVVISO per i genitori dei bambini di Prima Comunione
VENERDI 7 maggio alle ore 20,30 in chiesa, breve Veglia di Preghiera con possibilità di CONFESSIONI. Vi aspettiamo.
PRIMA COMUNIONE
DOMENICA 9 maggio, alle ore 10.30 26 bambini di Quarta elementare della nostra Comunità, riceveranno la loro PRIMA COMUNIONE. Preghiamo per questi bambini e per le loro famiglie e assieme a loro ringraziamo tutti il Signore per il dono dell’EUCARISTIA.
5 x MILLE
Quest’anno puoi aiutare l’Oratorio e l’Associazione NOI, donando il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi. Non ti costa nulla, ma per la nostra comunità è prezioso. C.F. 94124530265.
PERDONARE – UN DOVERE DEL CRISTIANO
VITA DI COMUNITA
n. 1886 – 13 settembre 2020 – Mt 18,21-35
Domenica scorsa abbiamo sentito i consigli di Gesù sulla “correzione fraterna”, un dovere di tutti i cristiani e soprattutto di chi è in autorità, compresi i genitori riguardo ai figli. Nel brano di oggi invece, il Signore ci invita a qualcosa di più profondo e difficile: il perdono fraterno.
Pietro ha toccato il tema del perdono con una domanda a Gesù: “Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte? Quel giorno, Pietro era in vena di generosità visto che aveva usato la cifra sette (il numero della perfezione). Ma ecco che Gesù gli scompiglia i numeri e gli impone un’operazione difficile: “non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”.
Una moltiplicazione il cui risultato non dà una cifra, ma un avverbio: “sempre”. E Pietro dovrà prendere atto che il perdono non ha limitazioni. Gesù raccontò, poi, ai suoi discepoli la parabola del servo malvagio. Un re aveva condonato al suo servo l’ingente somma di diecimila talenti perché mosso a compassione per le sue suppliche (per rendere l’idea di quanto fosse quella cifra, basta dire che la rendita annuale di Erode il Grande, arrivava a 900 talenti).
E il servo che fa? Quando incontra un suo compagno, dal quale avanzava una ridicola somma di cento denari, gli chiede la restituzione, lo minaccia e non prova nessuna pietà per la sua disperazione. Lui aveva già dimenticato di essere stato perdonato e non aveva capito che avrebbe dovuto a sua volta concedere il perdono all’altro. In parole più semplici, non aveva compreso che il perdono non doveva fermarsi ma doveva arrivare fino al fratello.
Il progetto di Gesù sulla comunità cristiana è stato chiaro: la comunità deve essere formata da fratelli perdonati che si perdonano. Troppe volte, però, ci dimentichiamo che il perdono che riceviamo da Dio, va donato, condiviso, partecipato coi fratelli. La nostra società, oggi, produce soprattutto, rancore, vendetta, tensioni familiari, sociali, razzismi, incapacità di perdonare. “In quel tempo….” almeno ci si poneva il problema del perdono!
Oggi invece, quello che noi sappiamo fare bene, è puntare il dito verso l’altro: “lui va a Messa tutte le domeniche, ha educato cristianamente i figli, ma da anni ormai, non parla col fratello. Qualcuno giustifica il proprio rifiuto di concedere il perdono perché ha paura di perdere la propria dignità, di compromettere il proprio prestigio e dice: “non tocca a me fare il primo passo”.
E dimentica che il primo passo l’ha già compiuto Dio, donandoci, smisuratamente, il suo perdono.
Allora, quale il messaggio?
Gesù ci chiede, oggi, di superare il nostro istinto di vendetta e di scorgere in chi ci offende un fratello da comprendere e da aiutare e come modello ci indica il Padre che perdona. E chi perdona è semplicemente un cristiano che ha fatto il proprio dovere. Impegniamoci, allora, a vivere la nostra vita come creature che si preoccupano del “bene” degli altri e che sanno perdonare col cuore.
ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
LUNEDI 14 settembre è la festa della ESALTAZIONE SANTA CROCE
È una festa antica e densa di significati, quella dell’Esaltazione della Croce, in cui la Chiesa rende grazie al sacrificio estremo di Gesù che morendo su di essa ha salvato tutti noi. Le sue origini risalgono all’epoca in cui nella città di Gerusalemme viene dedicata una basilica a “incarnare” nella pietra la vittoria della Resurrezione sulla morte.
La Croce è luogo di vittoria, vittoria sulla morte attraverso la Resurrezione, vittoria sulla finitudine e la limitatezza umane, ma soprattutto vittoria sul peccato. Ci troviamo al centro della storia della salvezza, davanti al simbolo della redenzione dell’uomo resa possibile solo dalla morte del Figlio. Tanta strada è stata fatta da quel primo albero sotto al quale Adamo tradì Dio gettando la sua stirpe – tutti noi – nel buio abisso del peccato: sulla Croce e attraverso la Croce l’albero della vita torna a fiorire e costituisce la chiave per riaprire la porta del paradiso perduto.
La Croce, dunque, perde la sua connotazione di luogo di condanna, ma diventa luogo di conversione, come per il ladrone che patisce accanto a Gesù. La sua luce irradia tutti coloro che la toccano: sia fisicamente, come Maria e Giovanni che stanno lì ai suoi piedi perché tutto si compia, ma anche con la preghiera e la devozione, cioè tutti noi salvati dal Signore che sceglie di farsi uccidere come il peggiore dei delinquenti.
MARTEDI 15 settembre ricordiamo la B.V. MARIA ADDOLORATA
La devozione ai dolori di Maria fu assai prima popolare che liturgica, diffusa particolarmente dai Serviti e dai Passionisti (cf 17 febbraio e 19 ottobre), e contempla i sette momenti messi in rilievo dai Vangeli. Fu papa Pio VII, che in ricordo delle sofferenze inflitte da Napoleone alla Chiesa nel suo capo, introdusse nella liturgia la celebrazione dei dolori di Maria. La compartecipazione dolorosa della Madre dei Salvatore alla sua opera di salvezza (Lc 2,33-35) è testimoniata nell’ora della croce da Giovanni che l’ha ricevuta in Madre (Gv 19,25.27). Attualmente, questa memoria dei dolori di Maria si concentra meglio su lei, la Addolorata, e sul sacrificio di Cristo, che lei stessa offre con lui al Padre. E il gesto in cui la ritrae l’arte raffigurandola nella «Pietà», espressione dei «martirio» intimo della Madre del Crocifisso. ( Maranatha )
PRIMA COMUNIONE – Prove celebrazione
MERCOLEDI 16 settembre, alle ore 15.00 in Chiesa, prima prova della cerimonia con i bambini di quinta elementare. Ricordiamo che i bambini riceveranno l’Eucaristia per la prima volta DOMENICA 4 ottobre alle ore 10.30.
E.V.O.
MERCOLEDI 16 settembre in Canonica, alle ore 20.30, ci sarà la presentazione ufficiale della proposta degli Esercizi Spirituali per la Vita Ordinaria (EVO). La serata è aperta a tutti, sia a chi intende intraprendere il cammino, sia a chi desidera solo informarsi in merito.
Doposcuola Parrocchiale
MERCOLEDI 16 settembre, alle ore 20,45 in Chiesa a Spresiano, ci sarà un incontro informativo rivolto ai genitori dei bambini della scuola primaria di Spresiano. Durante la serata verranno fornite le informazioni e ci sarà la possibilità di pre-iscrivere i bambini. Per informazioni rivolgersi in parrocchia.
Incontro Genitori CRESIMANDI
VENERDI 18 settembre incontro con i genitori dei cresimandi, alle ore 20.30 in Chiesa.
Anniversari matrimoniali 2020
DOMENICA 20 settembre ci sarà, come gli anni scorsi, la festa comunitaria degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 25° – 50° – 55° – 60°. I festeggiati si riuniranno nella nostra chiesa parrocchiale alle ore 10.30 per celebrare, assieme a parenti ed amici, l’Eucaristia come segno di ringraziamento al Signore per il dono della famiglia e per la felice meta raggiunta. Siamo tutti invitati ad accompagnare questa ricorrenza con calda simpatia e fervorosa preghiera, affinché il Signore conceda a questi sposi e alle loro famiglie: gioie e benedizioni.
Preghiera di Guarigione
GIOVEDI 24 settembre 2020 a partire dalle ore 19.30, in chiesa:
- S. Rosario
- S. Messa alle ore 20.00
- Preghiera di benedizione ore 20.45
- Adorazione ore 21.00
- Benedizione finale ore 21.30
Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti.
Non sarà celebrata la S. Messa delle ore 18.30.
PELLEGRINAGGIO A PIEDI
Stiamo programmando per DOMENICA 27 settembre dalle ore 15.00 (partenza dalla Chiesa di Lovadina) alle ore 17.30 presumibilmente, un Pellegrinaggio a piedi fino a Maserada (Santuarietto Madonna della Pace). E’ una esperienza nuova per tutte le catechiste delle tre Parrocchie e quanti adulti vorranno partecipare. Lo scopo e di chiedere aiuto a Maria per il servizio di catechesi e a favorire la conoscenza e la collaborazione tra operatori pastorali della nostra COLLABORAZIONE (parr. Lovadina – Spresiano – Visnadello).
DOBBIAMO DIVENTARE TESTIMONI CORAGGIOSI
VITA DI COMUNITA
CORPUS DOMINI
n. 1874 – 21 giugno 2020 – Mt 10,26-33
Gesù, nel Vangelo di oggi, pronuncia un discorso con tante istruzioni per il buon uso della vita cristiana. In particolare troviamo un invito al coraggio nella testimonianza della fede e nella coerenza della vita.
Per ben tre volte Lui rassicura i suoi apostoli contro gli ostacoli che di sicuro avrebbero incontrato nel loro cammino, dice: “Non temete, non abbiate paura, non abbiate timore” e li esorta a portare ovunque la luce che è stata posta nelle loro mani, cioè quel lieto annuncio che cambia la vita degli uomini e ricorda loro l’amore smisurato del Padre.
Gesù chiede anche a noi di non sottrarci alla prova, ma di trovare in essa l’occasione di verifica della nostra fede, per testimoniare l’amore di Dio e la verità del Vangelo. Ci chiede di affermare la nostra libertà di fronte alle intimidazioni e ai ricatti degli uomini, ricordandoci che c’è una parte di noi, l’”anima”, di cui nessuno riuscirà mai ad impadronirsi se noi non lo vogliamo. Ci chiede di non temere quelli che parlano male di noi, che ci calunniano, che seminano difficoltà nel nostro cammino, che sono in disaccordo sul nostro messaggio.
Ci dice, invece: “Temete piuttosto chi ha il potere di far perire l’anima” e cioè di coloro che tentano di catturarci nella rete dei compromessi, dei patteggiamenti, delle sottili diplomazie, dei giochi di potere, degli interessi economici. Ci dice di avere paura di chi ci assicura protezioni, favori, privilegi, ammiccamenti, formule ipocrite. Dobbiamo rifiutare ciò che si paga coi cedimenti della coscienza, l’imbavagliamento della Parola, la complicità con l’ingiustizia.
La vita degli uomini è preziosa agli occhi di Dio. Egli si china su di noi, intreccia la sua speranza con la nostra. Lui sta nel riflesso più profondo delle nostre lacrime, per moltiplicare il coraggio. E ai più fragili, agli anziani, agli ammalati e a tutti quelli che si sentono inutili, il Signore dice loro : non temete, voi valete di più, voi siete amati, voi siete importanti perché esistete.
Essere cristiani sul serio, costa. Ma è nella fatica della testimonianza che il Signore ci assicura che siamo nel suo cuore, nella pienezza della sua attenzione. E quando avremo l’impressione di non farcela più ad andare avanti, ricordiamoci che lungo la strada del Calvario, Qualcuno si è trovato nelle stesse condizioni e quindi, ci esorta a trovare forza nella croce.
Allora, quale il messaggio?
L’invito che Gesù ci rivolge oggi, è di avere più fiducia in Lui e di avere il coraggio di testimoniare la sua Parola nelle nostre scelte quotidiane, con la purezza dei fini, con la trasparenza dei mezzi, con l’assenza di interessi, con l’integrità del messaggio anche quando costa, senza cedere alle tentazioni del momento, imparando ad affrontare anche temporanei insuccessi. E se noi accettiamo il suo invito, Lui ci dirà: “Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre che è nei Cieli”.
NATIVITA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Mercoledi 24 giugno – San Giovanni Battista Fu un grande profeta e “precursore” del Cristo con la parola e con la vita. E’ l’unico Santo, oltre la Madre del Signore, del quale si celebra anche la nascita.
Venerdi 26 giugno – Beato ANDREA GIACINTO LONGHIN
Vescovo di Treviso dal 1904 al 1936. E’ stato un Vescovo semplice, umile e coerente con le sue scelte di vita. La gente lo aveva sentito “come uno di loro” e si era sentita amata da Lui. Aveva saputo testimoniare il Vangelo fino a diventare modello di santità. E’ stato un buon Pastore che ha amato e servito gli altri come ha fatto Gesù. Il 26 giugno, sarà celebrata dal Vescovo, in Duomo a Treviso alle ore 10,00 una S. Messa in memoria del Beato Andrea Giacinto Longhin. Diocesi di Treviso – Beato Mons. Longhin
Preghiera di Guarigione
GIOVEDI 25 giugno 2020 a partire dalle ore 19.30, in chiesa:
- S. Rosario
- S. Messa alle ore 20.00
- Preghiera di guarigione ore 20.45
- Adorazione ore 21.00
- Benedizione finale ore 21.30
Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti.
Non sarà celebrata la S. Messa delle ore 18.00.
Ai genitori dei bambini della Prima Comunione
Venerdi 26 giugno 2020, incontro con i genitori dei bambini della Prima Comunione, in Chiesa alle ore 20,30.
Data l’importanza vi preghiamo di non mancare.
Ordinazioni diaconali
SABATO 27 Giugno, nella Chiesa di S. Nicolò a Treviso, ci saranno le ordinazioni diaconali e presbiterali di 3 giovani.
Anniversari matrimoniali 2020
Da più di vent’anni continua nella nostra comunità parrocchiale la “buona abitudine” di festeggiare le coppie di sposi che, nel corso dell’anno, celebrano un anniversario significativo del loro matrimonio: 25° – 50° – 55° – 60° ecc.
Questa FESTA COMUNITARIA è programmata per domenica 20 settembre e non pretende sostituire la tradizionale festa privata che ogni coppia si riserva di fare in famiglia. Vogliamo far giungere a queste coppie un invito personale ma, non disponendo di “elenchi aggiornati”, ci dispiacerebbe molto “dimenticare” qualche coppia. In quel giorno, si possono aggiungere le coppie che ricordano il loro anniversario di matrimonio, anche se non coincide con le scadenze citate.
5 x mille
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IMPARIAMO A RISCOPRIRE QUESTO GRANDE DONO
VITA DI COMUNITA
CORPUS DOMINI
n. 1873 – 14 giugno 2020 – Gv 6,51-58
Oggi è la festa del CORPUS DOMINI e cioè del “Santissimo Corpo e Sangue di Cristo”. Questa solennità ci ricorda che Gesù ha scelto di stare in mezzo a noi in maniera concreta, visibile e tangibile. Dove una comunità si raduna e prega insieme al proprio pastore, per la potenza dello Spirito, il Signore si fa cibo. Che ci crediamo o no, il Signore si dona, si offre, si fa pane spezzato per la nostra vita.
“Chi mangia questo pane vivrà in eterno” è quanto ha detto Gesù. Questo dono inaudito della presenza di Dio è spesso ignorata dalle nostre comunità, perché travolti dall’abitudine. Oggi, non conosciamo più la fame del pane. Conosciamo un’altra fame, quella che si accompagna non con la miseria, ma con la sovrabbondanza. Possediamo tante cose, ma vorremmo averne sempre di più. E’ la fame del desiderio che colpisce la nostra società di oggi. Gesù ha detto ancora: “Io sono il Pane vivo”. Lui è venuto a saziare la nostra fame di infinito. Lui è un Pane che ci trasmette la vita stessa di Dio, un Pane che ci trasforma e che ci trasfigura. Un Pane che va condiviso con i fratelli; un Pane che genera un nuovo legame tenace e profondo di solidarietà.
Gesù ci attende nell’Eucaristia, un mistero così luminoso che ci aiuta a capire il senso della nostra vita, di uomini incamminati verso Dio. Un mistero che ci incoraggia a vivere con gli altri e per gli altri, nella nostra famiglia e nella società da fratelli salvati da Cristo. Questa solennità del Corpus Domini, ci invita ad avere il coraggio di fermarci e di fare il punto della nostra fede, per capire se stiamo realizzando il grande sogno di Dio.
Dobbiamo chiederci: “Della Messa che ne abbiamo fatto?” “Ci serve solo per identificarci di essere cristiani “buoni”? E’ l’unica cosa che caratterizza la nostra fede?”. Ci sono ancora troppi cristiani che si definiscono “credenti e non praticanti”, come se qualcuno potesse dire: “Sono innamorato non praticante della mia ragazza”. Se così fosse, dovremmo batterci il petto, una volta tanto, perché questo vuol dire che abbiamo banalizzato l’immenso dono di Dio: la Sua presenza.
Allora, quale il messaggio?
Riappropriamoci del grande dono dell’Eucaristia che è la prova tangibile della possibilità di realizzare il sogno di Dio. A questo immenso dono non facciamogli perdere il suo sapore inconfondibile di Pane! Partecipiamo all’Eucaristia e mettiamoci in gioco con un atteggiamento di accoglienza e di fede. Lasciamo cadere i nostri egoismi, i nostri individualismi, abbiamo tutti bisogno di riscoprire la misericordia di Dio e la sua grande tenerezza. E ai genitori ricordiamo di non trascurare la crescita dei valori spirituali dei loro figli, che sono fondamentali nella vita.
CORPUS DOMINI
Oggi, solennità del CORPUS DOMINI, preghiamo per le persone
che abbiamo salutato senza celebrare l’Eucaristia.
Venerdi 19 giugno 2020 si fa memoria del SACRO CUORE DI GESU’.
Sabato 20 giugno ricordiamo il SACRO CUORE DI MARIA.

San Luigi Gonzaga
San LUIGI GONZAGA – domenica 21 giugno
Luigi rinunciando alla vita di corte in uno degli ambienti più fastosi della sua epoca (lui era un giovane marchese nativo di Castiglione delle Stiviere –Mantova- figlio di Ferrante) scelse la via della vita religiosa come gesuita.
Fu esemplare per lo spirito di sacrificio e sigillò la sua breve esistenza al servizio dei malati di peste. Morì da vero “martire di carità” a Roma il 21 giugno 1591 all’età di 23 anni. Giovanni Paolo II di lui disse nel giugno 1991: “Il Padre misericordioso ha concesso a Luigi d’immolare la sua giovinezza in un servizio eroico di carità fraterna”. ( Santi e Beati )
Catechiste per Prima Comunione
Mercoledi 17 giugno 2020 sono invitate in Canonica, alle ore 20.30, le catechiste che hanno fatto la QUARTA elementare, per prendere accordi per la Prima Comunione. Data l’importanza vi preghiamo di non mancare.
5 x mille
Quest’anno puoi aiutare l’Oratorio e l’Associazione NOI, donando il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi. Non ti costa nulla, ma per la nostra comunità è prezioso. C.F. 94124530265.