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Battesimo di Gesu, Trento Longaretti, vetrata istoriata, 1996 Battesimo di Gesu, autore ignoto, vetrata istoriata, 1939 Chiesa - facciata L’apparizione di Mamre, icona rumena, 1996

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PER LUI IL BENE PESA PIU DEL MALE

vitadicomunita_logo VITA DI COMUNITA – n. 1568 – 20 luglio 2014
( Mt 13,24-43 – 20 Luglio 2014 – leggi )

Abbiamo ascoltato oggi altre tre parabole di Gesù tutte legate al mondo della campagna, ma è nella parabola del buon grano e della zizzania che Gesù indica la presenza misteriosa del male che esiste nel grande campo del mondo. E che nonostante oltre 2000 anni di Vangelo, nei paesi tradizionalmente cristiani l’erba malvagia sembra soffocare l’annuncio di salvezza.

La zizzania viene sparsa a piene mani sotto gii occhi di tutti. Il male è esibito, pubblicizzato, esaltato alla luce del sole. Infatti se sfogliamo qualche quotidiano o ascoltiamo i telegiornali, vediamo litanie di fatti orribili, leggiamo del punto di non ritorno di morte situazioni, di raccapriccianti fatti di cronaca, di situazioni di ingiustizia all’apparenza insanabili.

Se poi voltiamo pagina, possiamo vedere la pubblicità del nuovo ritrovato per restare in forma, venduto a caro prezzo come se niente fosse, e fra tragedie e creme di bellezza il nostro mondo ci abitua a ogni orrore. Ci abitua al male, a renderlo quotidianità ineluttabile, ad ignorarlo e magari a pensare che fra luce e tenebre forse in fondo è meglio vivere in un bel nebbione.

Il campo di cui ci paria Gesù potrebbe essere anche la nostra famiglia. Spesso crediamo di aver educato cristianamente i nostri figli, ma poi arriva il giorno in cui qualcuno di essi non mette più piede in chiesa e si dichiara ateo. E mentre noi siamo sicuri di aver seminato bene, ecco che passa il nemico…

Subito la nostra reazione sarebbe quella di estirpare la zizzania, ma Gesù nella sua saggezza ci chiede di avere pazienza per non correre il rischio di strappare il grano buono nella foga risanatrice.

Lo sguardo del Signore si fissa sempre sul buon grano perché spighe di buon grano ci sono in ogni creatura. E a noi chiede di non guardare prima di tutto ai difetti e alle debolezze nostri e degli altri, ma di guardare alla bontà, all’attenzione, alla misericordia, all’accoglienza, alla giustizia, alla pace che Dio ha seminato dentro di noi. Saranno queste le forze che con la loro bellezza riusciranno a diradare le tenebre e la zizzania resterà senza terreno.

E l’ultimo giudizio, il giudizio finale di Dio su ciascuno di noi, avrà come argomento non la zizzania, non il lato oscuro della nostra esistenza, non le erbacce, ma guarderà al bene fatto, al buon grano giunto a maturazione.

Allora, quale il messaggio?

Il Signore conta sulla nostra conversione e collaborazione. Ci chiede di capire e compatire, di sopportare serenamente i contrasti e le inquietudini in famiglia. E ai genitori chiede di avere, con i figli, la Sua pazienza per farli crescere bene. Inoltre chiede a tutti un po’ dì più attenzione ai gesti di solidarietà e di carità verso gli altri. E ricordiamoci sempre che agli occhi di Dio il bene pesa più del male, e una spiga di buon grano per Lui vale più di tutte le erbacce della terra.

Gesu sa che la linea di divisione fra il bene e il male è dentro il nostro cuore e non fuori come vorremmo noi. Il primo pensiero è: “Tu sei zizzania e io sono il grano! Tu stai sbagliando e io sono nel giusto”. E’ difficile liberarci da questa logica diabolica che uccide il fratello e ci divide. Gesu dice: non perdere tempo, non voler fare pulizia prima del tempo, tutti i tuoi sforzi siano a far crescere la parte buona in te e credere fermamente che il tuo fratello è buono come te e piu di te.


Fa crecescere il tuo grano e il male sparirà!

Il carico che il Signore ci affida è leggero
perché lui stesso ci aiuta a portarlo
e a
dargli un senso e un futuro.


MERCOLEDI 23 luglio – Santa BRIGIDA

BRIGIDA, nata nel 1303 da un principe di SVEZIA e da una discendente del re dei Goti, andò sposa giovanissima ad un nobile di quella nazione dal quale ebbe otto figli. Con il marito fondò un ospedale dove andava a servire i malati con le proprie mani, fedele al suo spirito di terziaria francescana. Rimasta vedova, con il favore del re, fondò un ordine monastico la cui regola fu approvata dal papa Urbano V nel 1370. Trasferitasi a Roma, trascorse gli altri ventiquattro anni della sua vita monastica morendo a 71 anni, nella casa che ora è occupata dalla chiesa di Santa Brigida in piazza Farnese. Assieme ai Santi Cirillo e Metodio e San Benedetto è stata proclamata patrona d’Europa.
( WikiSanti e BeatiSuore Brigidine (Orazioni di Santa Brigida) )

 

GIOVEDI 24 Luglio – SAN CHARBEL MAKHLUF

Giuseppe Makhluf, nacque nel villaggio di Biqa ’Kafra il più alto del Libano nell’anno 1828. Rimasto orfano del padre a tre anni, passò sotto la tutela dello zio paterno. A 14 anni già si ritirava in una grotta appena fuori del paese a pregare per ore (oggi è chiamata “la grotta del santo”). Egli pur sentendo di essere chiamato alla vita monastica, non poté farlo prima dei 23 anni, visto l’opposizione dello zio, quindi nel 1851 entrò come novizio nel monastero di ‘Annaya dell’Ordine Maronita Libanese. Cambiò il nome di battesimo Giuseppe in quello di Sarbel che è il nome di un martire antiocheno dell’epoca di Traiano
Trascorso il primo anno di noviziato fu trasferito da ‘Annaya al monastero di Maifuq per il secondo anno di studi. Emessi i voti solenni il 1° novembre 1853 fu mandato al Collegio di Kfifan dove insegnava anche Ni’matallah Kassab la cui Causa di beatificazione è in corso. Nel 1859 fu ordinato sacerdote e rimandato nel monastero da ‘Annaya dove stette per quindici anni; dietro sua richiesta ottenne di farsi eremita nel vicino eremo di ‘Annaya, situato a 1400 m. sul livello del mare, dove si sottopose alle più dure mortificazioni.
Mentre celebrava la s. Messa in rito Siro-maronita, il 16 dicembre 1898, al momento della sollevazione dell’ostia consacrata e del calice con il vino e recitando la bellissima preghiera eucaristica, lo colse un colpo apoplettico; trasportato nella sua stanza vi passò otto giorni di sofferenze ed agonia finché il 24 dicembre lasciò questo mondo.
A partire da alcuni mesi dopo la morte si verificarono fenomeni straordinari sulla sua tomba, questa fu aperta e il corpo fu trovato intatto e morbido, rimesso in un’altra cassa fu collocato in una cappella appositamente preparata, e dato che il suo corpo emetteva del sudore rossastro, le vesti venivano cambiate due volte la settimana. Nel 1927, essendo iniziato il processo di beatificazione, la bara fu di nuovo sotterrata. Nel 1950 a febbraio, monaci e fedeli videro che dal muro del sepolcro stillava un liquido viscido, e supponendo un’infiltrazione d’acqua, davanti a tutta la Comunità monastica fu riaperto il sepolcro; la bara era intatta, il corpo era ancora morbido e conservava la temperatura dei corpi viventi. Il superiore con un amitto asciugò il sudore rossastro dal viso del beato Sarbel e il volto rimase impresso sul panno. Sempre nel 1950 ad aprile le superiori autorità religiose con una apposita commissione di tre noti medici riaprirono la cassa e stabilirono che il liquido emanato dal corpo era lo stesso di quello analizzato nel 1899 e nel 1927. Fuori la folla implorava con preghiere la guarigione di infermi lì portati da parenti e fedeli ed infatti molte guarigioni istantanee ebbero luogo in quell’occasione. Si sentiva da più parti gridare Miracolo! Miracolo! Fra la folla vi era chi chiedeva la grazia anche non essendo cristiano o non cattolico.
Il papa Paolo VI il 5 dicembre 1965 lo beatificò davanti a tutti i Padri Conciliari durante il Concilio Ecumenico Vaticano II, per canonizzarlo infine il 9 ottobre 1977.
( WikiSanti e BeatiSan Charbel Roma )

 

VENERDI 25 luglio – S. GIACOMO Apostolo

GIACOMO è stato uno dei Dodici apostoli di Gesù. Il Signore ebbe per lui particolari attenzioni: lo volle, insieme con Pietro e Giovanni, come testimone della Trasfigurazione sul monte e dell’Agonia del Getsemani. Dopo l’Ascensione di Gesù al cielo e la Pentecoste, GIACOMO si dimostrò all’altezza della sua missione apostolica, tanto che Erode Agrippa, nell’anno 42 o 44 d.C. decise di ucciderlo.
Molto sentita è in Spagna la sua venerazione e assai celebre il Santuario in suo onore a Santiago de Compostela.
( WikiSanti e BeatiCammino di Santiago di Compostela )

 

SABATO 26 luglio – ANNA e GIOACCHINO – Protettori dei nonni

Madre e padre della Vergine Maria. Sant’Anna è protettrice delle partorienti e delle donne che desiderano un figlio. Lei e Gioacchino sono inoltre, i protettori dei nonni.
I santi Gioacchino e Anna (I secolo a.C. – I secolo) sono, nella tradizione tramandata dall’apocrifo Protovangelo di Giacomo (II secolo), i genitori della beata Vergine Maria. I loro nomi non compaiono nel Nuovo Testamento. Secondo la Leggenda aurea, Anna era figlia di Achar e sorella di Esmeria, madre di santa Elisabetta e nonna del Battista. Prima delle sue nozze con Gioacchino, Anna era stata sposata due volte: dalla sua prima unione era nata Maria, moglie di Cleofa e madre di Giacomo il Minore; dalla seconda Salomè, moglie di Zebedeo e madre degli apostoli Giacomo il Maggiore e Giovanni. Il suo matrimonio con Gioacchino, uomo virtuoso e molto ricco della tribù di Giuda e della stirpe di Davide, non produsse prole, anche dopo venti anni, a causa della sterilità del marito: umiliato pubblicamente (un uomo di nome Ruben gli aveva impedito di sacrificare al tempio per non aver dato figli a Israele), Gioacchino si ritirò nel deserto, tra i pastori. Mentre erano separati, un angelo sarebbe apparso ad Anna e le avrebbe annunciato l’imminente concepimento di un figlio: lo stesso angelo sarebbe apparso contemporaneamente in sogno anche a Gioacchino. I due si incontrarono alla porta aurea di Gerusalemme: gli autori medievali vedono nel loro casto bacio il momento dell’Immacolata concezione di Maria. Secondo la tradizione Anna e Gioacchino, con Maria bambina, abitavano a Gerusalemme nei pressi dell’attuale Porta dei Leoni, nella parte nord orientale della città vecchia, laddove ci sono i resti della piscina di Bethesda. Oggi nel luogo dove avrebbero abitato e dove sarebbe cresciuta Maria sorge una chiesa costruita dai crociati nel XII secolo, dedicata a sant’Anna e custodita dai Padri Bianchi. La tradizione vuole che le reliquie della santa furono salvate dall’essere distrutte dallo stesso centurione Longino. I resti furono poi custoditi in Terra Santa finché ad opera di alcuni monaci non giunsero in Francia dove rimasero per anni. Durante le famose incursioni ottomane, l’intero corpo fu chiuso in una bara di cipresso e murato, per precauzione, in una cappella scavata sotto la nascente cattedrale di Apt. Molti anni dopo avvenne il ritrovamento, preceduto e seguito, secondo i racconti, da diversi miracoli che portarono all’identificazione del corpo, grazie perlopiù ad una scritta in greco. In seguito ne avvenne la smembratura e divisione fra i vari nobili ed il clero. Tra i presunti miracoli si ricorda il “lumino”, rimasto acceso accanto alla bara di cipresso per anni nonostante l’assenza di aria.
( WikiSant’AnnaSan Gioacchino )

Settimana Biblica 2014

Informiamo  che  la Scuola di  Formazione Teologica- Diocesi di Treviso, ha organizzato una SETTIMANA BIBLICA per laici, sacerdoti, religiosi, dal 4 al 8 AGOSTO presso gli Istituti Filippin di Paderno del Grappa (TV). Il tema di quest’anno è “Cieli nuovi e terra nuova”, segni di speranza per un tempo di crisi. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alla segreteria 0422 324889 –  0422 324826 – e-mail: scuoladiteologia@diocesitv.it c/o Seminario Vescovile- P.tta Benedetto XI, 2-31100 TREVISO.

Anniversari matrimoniali 2014

DOMENICA 28 settembre ci sarà, come gli anni scorsi, la festa comunitaria degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 25° -50°-55°-60°. Questo mese abbiamo spedito a questi sposi una lettera d’invito per un incontro preliminare, ma, non disponendo di “elenchi aggiornati”, ci dispiacerebbe molto “aver dimenticato” qualche coppia. Per informazioni telefonare in