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Stemma del Vescovo Mons. Antonio Mistrorigo - intarsio marmoreo (1975) Pentecoste, Trento Longaretti, vetrata istoriata, 1996 2 Abside, vetrate

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OGGI IL MIRACOLO SI CHIAMA COMPASSIONE

vitadicomunita_logo VITA DI COMUNITA – n. 1570 – 3 agosto 2014
( Mt 14,13-21 – leggi )

L’evangelista Matteo ci propone, oggi, il Vangelo della sproporzione. Gesù si serve del piccolo e insufficiente dono di cinque pani e due pesci, per sfamare una folla di oltre cinquemila persone.

Spesso quando si legge questo tipo di lettura di Vangelo, si corre il rìschio di trarre la conclusione che i miracoli e altre cose di questo tipo non rientrano nelle nostre possibilità. Invece questo racconto ci coinvolge e ci compromette più di quanto sospettiamo.

Prima di tutto vediamo Gesù che responsabilizza gii Apostoli, i quali, di fronte a quella moltitudine di gente da sfamare, suggeriscono diplomaticamente una soluzione: “Congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare”. Gesù invece risponde loro: “Date loro voi stessi da mangiare…”. Anche se dovrà poi provvedere Lui.

Gesù avrebbe voluto che gli Apostoli spartissero, prima del poco pane racimolato lì, la sua stessa compassione nei confronti della folla. Lui non offre nessuna soluzione miracolistica o semplicistica per il problema del pane e della fame, ma fa capire e vuole farci capire che si può cominciare con la compassione, che non significa semplicemente commuoverci, avvertire una leggera palpitazione di cuore (talvolta così lieve che non arriva neppure al portafoglio), ma che vuol dire sentirsi coinvolti in prima persona.

Tocca a noi provvedere e non dobbiamo aspettarci da Dio quello che Dio ha consegnato alla nostra responsabilità. E se manca il contributo della nostra condivisione e della nostra generosità, Dio non ha lo spazio per manifestare il suo amore. La carità deve essere “subito”.

Oggi il mondo è diviso in sazi che vivono nell’abbondanza e in affamati. Quante volte vedendo le zone del mondo colpite dal flagello della fame, e non sono i cinquemila di allora ma sono centinaia di milioni di persone, diciamo: “qui ci vorrebbe un miracolo”. Il miracolo ci vorrebbe si, ma per farci cambiare il nostro cuore, affinché abbandoni l’egoismo e permetta che i doni di Dio possano veramente raggiungere i nostri fratelli. E’ l’egoismo che ferma la giustizia e impedisce la condivisione di ciò che Dio abbondantemente ci dona.

Il Signore non ci chiede di privarci del superfluo, Lui ci ha messo in mano la chiave che può fare il miracolo: si chiama compassione. Basta farsi avanti portando un po’ del nostro necessario, il molto dei nostri avanzi e il troppo dei nostri sprechi. Potrebbero bastare per sfamare la moltitudine.

Allora, quale il messaggio?

Troppo spesso noi rischiamo di “spendere” la vita nascondendoci dietro alla nostra poca responsabilità di fronte ai tanti problemi drammatici di questo mondo. Il Signore ci sollecita oggi ad essere più disponibili verso gli altri e ad avere compassione, che significa sentire il bisogno di farci carico di tutti quei fratelli che hanno fame, non solo di pane, ma fame di amicizia, di senso, di verità, di giustizia, di pace e che può diventare miracolo tutte le volte che non useremo la parola “Arrangiati!”. Concretamente ci dice: “Tocca a te. E’ una faccenda tua, non puoi tirarti indietro”. E noi non possiamo far finta di nulla.


MERCOLEDI 6 agosto – TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE

L’episodio della trasfigurazione è narrato nei tre vangeli sinottici (Vangelo secondo Marco 9,2-8, Vangelo secondo Matteo 17,1-8, Vangelo secondo Luca 9,28-36). Secondo questi testi Gesù dopo essersi appartato con i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, cambiò aspetto mostrandosi ai tre discepoli con uno straordinario splendore della persona e uno stupefacente candore delle vesti. In questo contesto si verifica l’apparizione di Mosè ed Elia che conversano con Gesù e si ode una voce, proveniente da una nube, che dichiara la figliolanza divina di Gesù. Lo splendore di Cristo richiama la sua trascendenza, la presenza di Mosè ed Elia simboleggia la legge e i profeti che hanno annunciato sia la venuta del Messia che la sua passione e glorificazione; la nube si riferisce a teofanie già documentate nell’Antico Testamento.
( Wiki )

SABATO 9 agosto – Santa Teresa Benedetta della Croce

EDITH STEIN nasce a Breslavia (Polonia) nel 1891 da una  famiglia ebrea e fin da piccola manifestò grandi capacità intellettuali. Fu una delle poche donne del suo tempo a frequentare l’Università. Dopo essersi allontanata da ogni credenza religiosa, leggendo gli scritti di Teresa D’Avila, si convinse ad entrare nel 1933 a far parte delle suore carmelitane prendendo il nome di TERESA BENEDETTA DELLA CROCE. Deportata ad Auschwitz, insieme ad altri ebrei, morì il 9 Agosto 1942. Fu beatificata nel 1987, canonizzata nel 1998. Giovanni Paolo II l’ha proclamata copatrona d’Europa con Santa Caterina da Siena e Santa Brigida di Svezia.
( Edith SteinWikiVaticanCentro Studi Edith Stein )

SABATO 10 Agosto – MARTIRIO DI SAN LORENZO

Della vita di San Lorenzo non sappiamo molto, benché sia sempre stato oggetto di una notevole devozione popolare. Sappiamo comunque che nacque nell’anno 225 in un villaggio spagnolo ai piedi dei Pirenei. A Saragozza completò i suoi studi teologici e umanistici e conobbe il futuro papa Sisto II che lì insegnava e che lo prese a benvolere. Entrambi furono poi a Roma e quando Sisto divenne Papa volle Lorenzo come suo arcidiacono, con l’incarico di occuparsi delle attività caritative della Diocesi di Roma. Era l’anno 257. L’anno successivo l’imperatore Valeriano ordinò l’uccisione di tutti i Vescovi, Presbiteri e Diaconi. Papa Sisto II e sei dei suoi diaconi furono presi e decapitati; a Lorenzo, il settimo diacono, i persecutori concessero un po’ di più tempo, ingiungendogli di consegnare i beni di quella che era la Chiesa del tempo, ritenendo forse che si trattasse di grandi cose. Lorenzo, invece, distribuì tutto ai poveri e solo dopo si presentò agli aguzzini ai quali indicò i poveri che lo avevano seguito dicendo: “Ecco, i tesori della Chiesa sono questi”. Fu quindi messo a morte, bruciato vivo sopra una graticola posta sui carboni ardenti. E infatti la tradizione lo vuole generalmente raffigurato con la graticola, che è un po’ il suo simbolo. Celebri due dipinti di Tiziano, conservati nella chiesa dei gesuiti a Venezia e nella chiesa dell’Escorial a Madrid.
( WikiSanti e Beati )

LUNEDI 11 agosto – Santa CHIARA D’ASSISI

È stata la fondatrice dell’Ordine francescano delle Clarisse. Proveniva da una famiglia aristocratica assisana e seguì le orme di Francesco nel difendere “il privilegio della santissima Povertà”. Morì nel 1253 assistita dal papa Innocenzo IV che volle cantare per lei non l’Ufficio dei morti, ma quello festivo delle vergini.
( Basilica di Santa Chiara di AssisiMonastero di Santa Chiara )

 

Settimana Biblica 2014

Informiamo che la Scuola di Formazione Teologica – Diocesi di Treviso, ha organizzato una SETTIMANA BIBLICA per laici, sacerdoti, religiose/i, dal 4 al 8 AGOSTO presso gli Istituti Filippin di Paderno del Grappa (TV). Il tema di quest’anno è “Cieli nuovi e terra nuova”, segni di speranza per un tempo di crisi. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alla segreteria 0422 324889 – 0422 324826 – e-mail:scuoladiteologia@diocesitv.it c/o Seminario Vescovile – P.tta Benedetto XI, 2-31100 TREVISO.

Mt 14,13-21

CI CHIEDE MATURITA PER LE NOSTRE SCELTE DI VITA

vitadicomunita_logo VITA DI COMUNITA – n. 1569 – 27 luglio 2014
( Mt 13,44-52 – leggi )

Nel brano del Vangelo di oggi, Matteo ci presenta un Gesù che si serve di diverse immagini (un tesoro nascosto, una perla preziosa, una rete gettata nel mare) per descrìverci la realtà misteriosa del Regno di Dio.

Gesù parla del Regno in termini di “scoperta” e ce lo presenta in una prospettiva dinamica e non statica. Si tratta di cercare, camminare, darsi da fare, scegliere, decidere, sacrificare qualcosa, impegnarsi. Cercare costituisce la condizione essenziale per trovare e la scoperta pone l’uomo dinanzi ad una scelta precisa.

L’esempio lo abbiamo in Matteo che aveva tutto: soldi, successo, potere; era temuto, rispettato come tante persone oggi. Ma a sconvolgere la sua vita è stato lo sguardo di quel tale Gesù di Nazaret, a Cafarnao, sul lago. Quello sguardo lo svelò a se stesso, e da Gesù “Matteo, imparò ad amare è a conoscere Dio. Imparò ad essere vero e a diventare libero. Per lui quell’incontro è stato il migliore affare della sua vita: ha lasciato tutto, ha seguito il Nazareno e ha scoperto un tesoro nel campo.

Oggi le scelte dell’uomo sono i soliti “affari” quotidiani: cercare posti, onori, titoli, posizioni di potere, gratificazioni varie, magari cambiando il volto autentico per una maschera di comodo e l’unicità per un po’ di squallido conformismo. Cambiando il coraggio con una serie di compromessi dettati dall’opportunismo, la propria libertà per le briciole di svariati privilegi, la dignità per una serie di vantaggi economici e la testimonianza coraggiosa per un po’ di potere.

Ma è la conversione che Gesù ci chiede, perché capace di riempire la vita dell’uomo. E ci avverte che c’è “un tesoro che ci attende…”.  Un “tesoro” che può cambiarci la vita, che può farci venire voglia di vivere la stessa vita di Gesù, che può farci ritrovare la certezza che vivere ha senso.  “Tesoro” è una parola che ci fa capire che Dio darà eternità a tutto ciò che di più bello portiamo nel cuore.

L’uomo non vale per la sua intelligenza, per la sua forza, ma vale quanto vale il suo cuore. Per ben novecento volte troviamo questo termine nella Sacra Scrittura, e questo per dirne l’importanza e a dimostrazione che non è solo la sede dei sentimenti, ma il luogo che contiene tutte le nostre speranze; luogo in cui si decide per la vita o per la morte, dove si sceglie il bene o il male, luogo per trovare la pienezza di vita.

Allora, quale il messaggio?

Il cristianesimo viene concepito, quasi sempre, come un fardello di divieti e di doveri da portare e mai come una scoperta gioiosa. Il Signore ci chiede, oggi, decisione e maturità per le nostre scelte di vita; ci chiede di tendere alla pienezza e smettere di inseguire la ricchezza, i compromessi, i privilegi, gli applausi. E di non offrire la perla autentica (che è Dio) in cambio di pezzetti di vetri colorati. Altrimenti, quell’elenco di “affari” quotidiani si allungherà talmente tanto, che saremo costretti a spegnere la luce per non accorgerci troppo di arrossire di vergogna.


“Non l’abbondanza del sapere sazia e soddisfa l’anima,
ma il sentire e gustare le cose interiormente.”
Sant’Ignazio di Loyola


GIOVEDI 31 luglio – S. IGNAZIO di LOYOLA

IGNAZIO, nato in Spagna nel 1491 da famiglia aristocratica, in gioventù fu diplomatico e soldato. Ferito gravemente alle gambe, durante la convalescenza, alcune letture edificanti fecero nascere in lui la vocazione religiosa. Ordinato sacerdote nel 1537, si stabilì a Roma dove fondò la “Compagnia di Gesù” (i gesuiti). I suoi “Esercizi Spirituali sono uno dei più importanti libri di ascetica dell’età moderna. Morì a Roma nel 1556 a 65 anni, e fu canonizzato nel 1622.

Esercizi Ignaziani “[…] gli Esercizi Spirituali rappresentano una via e un metodo particolarmente prezioso per cercare e trovare Dio, in noi, attorno a noi e in ogni cosa, per conoscere la sua volonta’ e metterla in pratica.” – Dal Discorso di Benedetto XVI ai Padri della Congregazione Generale 35ma della Compagnia di Gesù – 21 febbraio 2008.
( WikiSanti e BeatiGesuitiEsercizi Ignaziani )

LUNEDI 4 agosto – San GIOVANNI MARIA VIANNEY “SANTO CURATO D’ARS”

San Giovanni Maria Vianney nasce nel 1786 da una famiglia di contadini e nonostante le tante difficoltà familiari, riuscì a coltivare la sua vocazione religiosa. Nel 1818 gli venne dato l’incarico di parroco ad ARS un paesino della Francia a 40 chilometri da Lione. In quell’ambiente attraversò periodi di profonda solitudine ed angoscia sotto il peso della responsabilità di non riuscire a fare abbastanza per la sua gente. Ma il suo zelo non restò senza frutto. La gente comprese che in quel piccolo prete timido e un po’ malandato, c’era la tempra severa dell’uomo di Dio che non si stanca mai di lottare per conquistare le anime. La forza della sua azione pastorale proveniva dalla sua vita povera, penitente, impregnata di fede, carità e dedizione. A poco a poco tutto questo non farà che accrescere l’interesse o la curiosità per la sua persona e la gente comincerà ad accorrere numerosa ad ARS da tutte le parti della Francia, sia per confessarsi da lui (rimaneva chiuso nel confessionale 15 ore al giorno), sia per “vedere un santo”. La vita del curato d’Ars, si concluse serenamente il 4 agosto 1859. Fu canonizzato da Pio XI il 31 maggio 1925 e nel 1929 sarà proclamato PATRONO dei PARROCI.
Quanto è grande il sacerdote! Se egli si comprendesse, morirebbe… Dio gli obbedisce: dice due parole e Nostro Signore scende dal cielo. Se avessimo fede, vedremmo Dio nascosto nel sacerdote come una luce dietro il vetro, come il vino mescolato all’acqua. Quando il sacerdote è all’altare o sul pulpito, dobbiamo guardarlo come se fosse Dio stesso” – Santo Curato d’Ars
( WikiSanti e Beati )

PERDONO D’ASSISI – Indulgenza della Porziuncola

S. FRANCESCO nel 1216 incontrò  il Papa Onorio II al quale espose il suo programma evangelico e chiese una grande INDULGENZA per chi visitasse da pellegrino pentito, la chiesetta di S. Maria degli Angeli, in Assisi. Da mezzogiorno di VENERDI 1 agosto 2014 (primo venerdì del mese) a tutto il 2 AGOSTO, nelle chiese parrocchiali si può acquistare l’INDULGENZA della Porziuncola (Perdon d’Assisi). L’opera prescritta per acquistarla è la devota visita alla chiesa, in cui si devono recitare il Padre Nostro e il Credo.
( WikiSanti e BeatiPorziuncolaPreghiere per la famiglia )

Settimana Biblica 2014

Informiamo che la Scuola di Formazione Teologica- Diocesi di Treviso, ha organizzato una SETTIMANA BIBLICA per laici, sacerdoti, religiose/i, dal 4 al 8 AGOSTO presso gli Istituti Filippin di Pademo del Grappa (TV). Il tema di quest’anno è “Cieli nuovi e terra nuova”, segni di speranza per un tempo di crisi. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alla segreteria 0422 324889 –  0422 324826 -e-mail : scuoladiteologia@diocesitv.it c/o Seminario Vescovile – P.tta Benedetto XI, 2-31100 TREVISO.

Campiscuola

Dopo il Gr.est. parte l’esperienza dei CAMPISCUOLA. Si apre un altro periodo intenso di proposte e di formazione cristiana, di avventura, gioco e amicizia. La nostra comunità parrocchiale non mancherà di accompagnare questi ragazzi con la preghiera, augurando loro mi buon lavoro.

PER LUI IL BENE PESA PIU DEL MALE

vitadicomunita_logo VITA DI COMUNITA – n. 1568 – 20 luglio 2014
( Mt 13,24-43 – 20 Luglio 2014 – leggi )

Abbiamo ascoltato oggi altre tre parabole di Gesù tutte legate al mondo della campagna, ma è nella parabola del buon grano e della zizzania che Gesù indica la presenza misteriosa del male che esiste nel grande campo del mondo. E che nonostante oltre 2000 anni di Vangelo, nei paesi tradizionalmente cristiani l’erba malvagia sembra soffocare l’annuncio di salvezza.

La zizzania viene sparsa a piene mani sotto gii occhi di tutti. Il male è esibito, pubblicizzato, esaltato alla luce del sole. Infatti se sfogliamo qualche quotidiano o ascoltiamo i telegiornali, vediamo litanie di fatti orribili, leggiamo del punto di non ritorno di morte situazioni, di raccapriccianti fatti di cronaca, di situazioni di ingiustizia all’apparenza insanabili.

Se poi voltiamo pagina, possiamo vedere la pubblicità del nuovo ritrovato per restare in forma, venduto a caro prezzo come se niente fosse, e fra tragedie e creme di bellezza il nostro mondo ci abitua a ogni orrore. Ci abitua al male, a renderlo quotidianità ineluttabile, ad ignorarlo e magari a pensare che fra luce e tenebre forse in fondo è meglio vivere in un bel nebbione.

Il campo di cui ci paria Gesù potrebbe essere anche la nostra famiglia. Spesso crediamo di aver educato cristianamente i nostri figli, ma poi arriva il giorno in cui qualcuno di essi non mette più piede in chiesa e si dichiara ateo. E mentre noi siamo sicuri di aver seminato bene, ecco che passa il nemico…

Subito la nostra reazione sarebbe quella di estirpare la zizzania, ma Gesù nella sua saggezza ci chiede di avere pazienza per non correre il rischio di strappare il grano buono nella foga risanatrice.

Lo sguardo del Signore si fissa sempre sul buon grano perché spighe di buon grano ci sono in ogni creatura. E a noi chiede di non guardare prima di tutto ai difetti e alle debolezze nostri e degli altri, ma di guardare alla bontà, all’attenzione, alla misericordia, all’accoglienza, alla giustizia, alla pace che Dio ha seminato dentro di noi. Saranno queste le forze che con la loro bellezza riusciranno a diradare le tenebre e la zizzania resterà senza terreno.

E l’ultimo giudizio, il giudizio finale di Dio su ciascuno di noi, avrà come argomento non la zizzania, non il lato oscuro della nostra esistenza, non le erbacce, ma guarderà al bene fatto, al buon grano giunto a maturazione.

Allora, quale il messaggio?

Il Signore conta sulla nostra conversione e collaborazione. Ci chiede di capire e compatire, di sopportare serenamente i contrasti e le inquietudini in famiglia. E ai genitori chiede di avere, con i figli, la Sua pazienza per farli crescere bene. Inoltre chiede a tutti un po’ dì più attenzione ai gesti di solidarietà e di carità verso gli altri. E ricordiamoci sempre che agli occhi di Dio il bene pesa più del male, e una spiga di buon grano per Lui vale più di tutte le erbacce della terra.

Gesu sa che la linea di divisione fra il bene e il male è dentro il nostro cuore e non fuori come vorremmo noi. Il primo pensiero è: “Tu sei zizzania e io sono il grano! Tu stai sbagliando e io sono nel giusto”. E’ difficile liberarci da questa logica diabolica che uccide il fratello e ci divide. Gesu dice: non perdere tempo, non voler fare pulizia prima del tempo, tutti i tuoi sforzi siano a far crescere la parte buona in te e credere fermamente che il tuo fratello è buono come te e piu di te.


Fa crecescere il tuo grano e il male sparirà!

Il carico che il Signore ci affida è leggero
perché lui stesso ci aiuta a portarlo
e a
dargli un senso e un futuro.


MERCOLEDI 23 luglio – Santa BRIGIDA

BRIGIDA, nata nel 1303 da un principe di SVEZIA e da una discendente del re dei Goti, andò sposa giovanissima ad un nobile di quella nazione dal quale ebbe otto figli. Con il marito fondò un ospedale dove andava a servire i malati con le proprie mani, fedele al suo spirito di terziaria francescana. Rimasta vedova, con il favore del re, fondò un ordine monastico la cui regola fu approvata dal papa Urbano V nel 1370. Trasferitasi a Roma, trascorse gli altri ventiquattro anni della sua vita monastica morendo a 71 anni, nella casa che ora è occupata dalla chiesa di Santa Brigida in piazza Farnese. Assieme ai Santi Cirillo e Metodio e San Benedetto è stata proclamata patrona d’Europa.
( WikiSanti e BeatiSuore Brigidine (Orazioni di Santa Brigida) )

 

GIOVEDI 24 Luglio – SAN CHARBEL MAKHLUF

Giuseppe Makhluf, nacque nel villaggio di Biqa ’Kafra il più alto del Libano nell’anno 1828. Rimasto orfano del padre a tre anni, passò sotto la tutela dello zio paterno. A 14 anni già si ritirava in una grotta appena fuori del paese a pregare per ore (oggi è chiamata “la grotta del santo”). Egli pur sentendo di essere chiamato alla vita monastica, non poté farlo prima dei 23 anni, visto l’opposizione dello zio, quindi nel 1851 entrò come novizio nel monastero di ‘Annaya dell’Ordine Maronita Libanese. Cambiò il nome di battesimo Giuseppe in quello di Sarbel che è il nome di un martire antiocheno dell’epoca di Traiano
Trascorso il primo anno di noviziato fu trasferito da ‘Annaya al monastero di Maifuq per il secondo anno di studi. Emessi i voti solenni il 1° novembre 1853 fu mandato al Collegio di Kfifan dove insegnava anche Ni’matallah Kassab la cui Causa di beatificazione è in corso. Nel 1859 fu ordinato sacerdote e rimandato nel monastero da ‘Annaya dove stette per quindici anni; dietro sua richiesta ottenne di farsi eremita nel vicino eremo di ‘Annaya, situato a 1400 m. sul livello del mare, dove si sottopose alle più dure mortificazioni.
Mentre celebrava la s. Messa in rito Siro-maronita, il 16 dicembre 1898, al momento della sollevazione dell’ostia consacrata e del calice con il vino e recitando la bellissima preghiera eucaristica, lo colse un colpo apoplettico; trasportato nella sua stanza vi passò otto giorni di sofferenze ed agonia finché il 24 dicembre lasciò questo mondo.
A partire da alcuni mesi dopo la morte si verificarono fenomeni straordinari sulla sua tomba, questa fu aperta e il corpo fu trovato intatto e morbido, rimesso in un’altra cassa fu collocato in una cappella appositamente preparata, e dato che il suo corpo emetteva del sudore rossastro, le vesti venivano cambiate due volte la settimana. Nel 1927, essendo iniziato il processo di beatificazione, la bara fu di nuovo sotterrata. Nel 1950 a febbraio, monaci e fedeli videro che dal muro del sepolcro stillava un liquido viscido, e supponendo un’infiltrazione d’acqua, davanti a tutta la Comunità monastica fu riaperto il sepolcro; la bara era intatta, il corpo era ancora morbido e conservava la temperatura dei corpi viventi. Il superiore con un amitto asciugò il sudore rossastro dal viso del beato Sarbel e il volto rimase impresso sul panno. Sempre nel 1950 ad aprile le superiori autorità religiose con una apposita commissione di tre noti medici riaprirono la cassa e stabilirono che il liquido emanato dal corpo era lo stesso di quello analizzato nel 1899 e nel 1927. Fuori la folla implorava con preghiere la guarigione di infermi lì portati da parenti e fedeli ed infatti molte guarigioni istantanee ebbero luogo in quell’occasione. Si sentiva da più parti gridare Miracolo! Miracolo! Fra la folla vi era chi chiedeva la grazia anche non essendo cristiano o non cattolico.
Il papa Paolo VI il 5 dicembre 1965 lo beatificò davanti a tutti i Padri Conciliari durante il Concilio Ecumenico Vaticano II, per canonizzarlo infine il 9 ottobre 1977.
( WikiSanti e BeatiSan Charbel Roma )

 

VENERDI 25 luglio – S. GIACOMO Apostolo

GIACOMO è stato uno dei Dodici apostoli di Gesù. Il Signore ebbe per lui particolari attenzioni: lo volle, insieme con Pietro e Giovanni, come testimone della Trasfigurazione sul monte e dell’Agonia del Getsemani. Dopo l’Ascensione di Gesù al cielo e la Pentecoste, GIACOMO si dimostrò all’altezza della sua missione apostolica, tanto che Erode Agrippa, nell’anno 42 o 44 d.C. decise di ucciderlo.
Molto sentita è in Spagna la sua venerazione e assai celebre il Santuario in suo onore a Santiago de Compostela.
( WikiSanti e BeatiCammino di Santiago di Compostela )

 

SABATO 26 luglio – ANNA e GIOACCHINO – Protettori dei nonni

Madre e padre della Vergine Maria. Sant’Anna è protettrice delle partorienti e delle donne che desiderano un figlio. Lei e Gioacchino sono inoltre, i protettori dei nonni.
I santi Gioacchino e Anna (I secolo a.C. – I secolo) sono, nella tradizione tramandata dall’apocrifo Protovangelo di Giacomo (II secolo), i genitori della beata Vergine Maria. I loro nomi non compaiono nel Nuovo Testamento. Secondo la Leggenda aurea, Anna era figlia di Achar e sorella di Esmeria, madre di santa Elisabetta e nonna del Battista. Prima delle sue nozze con Gioacchino, Anna era stata sposata due volte: dalla sua prima unione era nata Maria, moglie di Cleofa e madre di Giacomo il Minore; dalla seconda Salomè, moglie di Zebedeo e madre degli apostoli Giacomo il Maggiore e Giovanni. Il suo matrimonio con Gioacchino, uomo virtuoso e molto ricco della tribù di Giuda e della stirpe di Davide, non produsse prole, anche dopo venti anni, a causa della sterilità del marito: umiliato pubblicamente (un uomo di nome Ruben gli aveva impedito di sacrificare al tempio per non aver dato figli a Israele), Gioacchino si ritirò nel deserto, tra i pastori. Mentre erano separati, un angelo sarebbe apparso ad Anna e le avrebbe annunciato l’imminente concepimento di un figlio: lo stesso angelo sarebbe apparso contemporaneamente in sogno anche a Gioacchino. I due si incontrarono alla porta aurea di Gerusalemme: gli autori medievali vedono nel loro casto bacio il momento dell’Immacolata concezione di Maria. Secondo la tradizione Anna e Gioacchino, con Maria bambina, abitavano a Gerusalemme nei pressi dell’attuale Porta dei Leoni, nella parte nord orientale della città vecchia, laddove ci sono i resti della piscina di Bethesda. Oggi nel luogo dove avrebbero abitato e dove sarebbe cresciuta Maria sorge una chiesa costruita dai crociati nel XII secolo, dedicata a sant’Anna e custodita dai Padri Bianchi. La tradizione vuole che le reliquie della santa furono salvate dall’essere distrutte dallo stesso centurione Longino. I resti furono poi custoditi in Terra Santa finché ad opera di alcuni monaci non giunsero in Francia dove rimasero per anni. Durante le famose incursioni ottomane, l’intero corpo fu chiuso in una bara di cipresso e murato, per precauzione, in una cappella scavata sotto la nascente cattedrale di Apt. Molti anni dopo avvenne il ritrovamento, preceduto e seguito, secondo i racconti, da diversi miracoli che portarono all’identificazione del corpo, grazie perlopiù ad una scritta in greco. In seguito ne avvenne la smembratura e divisione fra i vari nobili ed il clero. Tra i presunti miracoli si ricorda il “lumino”, rimasto acceso accanto alla bara di cipresso per anni nonostante l’assenza di aria.
( WikiSant’AnnaSan Gioacchino )

Settimana Biblica 2014

Informiamo  che  la Scuola di  Formazione Teologica- Diocesi di Treviso, ha organizzato una SETTIMANA BIBLICA per laici, sacerdoti, religiosi, dal 4 al 8 AGOSTO presso gli Istituti Filippin di Paderno del Grappa (TV). Il tema di quest’anno è “Cieli nuovi e terra nuova”, segni di speranza per un tempo di crisi. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alla segreteria 0422 324889 –  0422 324826 – e-mail: scuoladiteologia@diocesitv.it c/o Seminario Vescovile- P.tta Benedetto XI, 2-31100 TREVISO.

Anniversari matrimoniali 2014

DOMENICA 28 settembre ci sarà, come gli anni scorsi, la festa comunitaria degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 25° -50°-55°-60°. Questo mese abbiamo spedito a questi sposi una lettera d’invito per un incontro preliminare, ma, non disponendo di “elenchi aggiornati”, ci dispiacerebbe molto “aver dimenticato” qualche coppia. Per informazioni telefonare in

I CONTI TORNANO SE NON SCOMPAIONO I VOLTI

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VITA DI COMUNITA – n. 1516 – 4 agosto 2013
(Lc 12,13-21 : leggiascolta )

Il brano del Vangelo di oggi, con la parabola del ricco stolto, ci introduce nel tema spinoso del rapporto con i beni della terra e ci porta a riflettere sulla nostra vita, su ciò che stiamo facendo di buono e su quali sono i nostri progetti.

Quello che colpisce di questa pagina di Vangelo è quest’uomo ricco, avido, soffocato dai suoi beni, a colloquio con le cifre e in dialogo con i libri contabili. La sua voce ha il suono dei soldi. E’ un individuo senza volto che si identifica con le proprie ricchezze, anzi diventa campo, granaio, frumento, magazzino, portafoglio e tutte queste cose hanno finito per chiuderlo in una prigione, illudendolo di poter stare al sicuro per molti anni.

Ma ecco che arriva la terribile sentenza di Dio: “Stolto, questa notte stessa, ti sarà richiesta la tua vita”. Viene definito “stolto” perché fonda la propria sicurezza sull’avere e non sull’essere. Perché si affanna a possedere e accumulare, invece di impegnarsi a crescere davanti a Dio.

E noi oggi? Il mondo in cui viviamo è caduto in un materialismo pauroso. Non abbiamo ancora capito che nessuno di noi è padrone di niente. Gli uomini della nostra società moderna ragionano in termini di cifre, programmi economici, investimenti produttivi, con il rischio di accumulare “tesori per sé” e di scordarsi di “arricchire davanti a Dio”. Con il rischio di dimenticare gli altri e di non tenere presente che il “revisore supremo dei conti” è Dio e che Lui con la sua “contabilità” mette in primo piano la singola persona. Per Lui i conti tornano soltanto quando… non scompaiono i volti.

Gesù ci avverte: la ricchezza promette ciò che non può mantenere; ci illude che possedere servirà a colmare il nostro cuore. Domenica scorsa nel Padre nostro, ci ha indicato le poche cose che ci servono per vivere: il pane (cibo, affetti, lavoro, casa) il perdono, la forza nella prova. Mentre il nostro mondo ci sollecita spesso in bisogni fasulli per colmare l’irrequietezza del nostro cuore che solo Dio può colmare.

Non è possibile incontrare Dio se ci portiamo appresso il “peso del nulla”, se non ci sbarazziamo delle false sicurezze, delle incrollabili certezze che scricchiolano… Bisogna che impariamo ad avere il senso del limite, della provvisorietà e dalla vanità deve emergere l’uomo nuovo, grazie alla risurrezione di Gesù che inaugura una nuova creazione.

E ricordiamoci che l’opposto dello “stolto” non è l’uomo giudizioso, ma il “folle”, ossia l’uomo che accetta il rìschio di amare.

Allora, quale il messaggio?

L’essenzialità è la vera ricchezza che ci può guidare nelle scelte importanti della nostra vita e a ricordare che in questo mondo siamo solo dei pellegrini. Il nostro cuore non ha bisogno di soldi, ma ha bisogno di bene immenso e di tesori infiniti che solo la tenerezza di Dio può darci. E chi dalla Provvidenza ha avuto un po’ di fortuna economica, si ricordi che si accumulano “tesori in cielo” facendo opere di carità.


 MARTEDI 6 AGOSTO

TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE

Trasfigurazione del Signore


Edith SteinVENERDI 9 Agosto – SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
EDITH STEIN nasce a Breslavia (Polonia) nel 1891 da una famiglia ebrea e fin da piccola manifestò grandi capacità intellettuali. Fu una delle poche donne del suo tempo a frequentare l’Università. Dopo essersi allontanata da ogni credenza religiosa, leggendo   gli scritti di Teresa D’Avila, si convinse ad entrare nel 1933 a far parte delle suore carmelitane prendendo il nome di TERESA BENEDETTA DELLA CROCE. Deportata ad Auschwitz, insieme ad altri ebrei, morì il 9 Agosto 1942. Fu beatificata nel 1987, canonizzata nel 1998. Giovanni Paolo II l’ha proclamata copatrona d’Europa con Santa Caterina da Siena e Santa Brigida di Svezia.
( Edith SteinWikiVaticanCentro Studi Edith Stein )

 

 


San LorenzoSABATO 10 Agosto – MARTIRIO DI SAN LORENZO
Della vita di San Lorenzo non sappiamo molto, benché sia sempre stato oggetto di una notevole devozione popolare. Sappiamo comunque che nacque nell’anno 225 in un villaggio spagnolo ai piedi dei Pirenei. A Saragozza completò i suoi studi teologici e umanistici e conobbe il futuro papa Sisto II che lì insegnava e che lo prese a benvolere. Entrambi furono poi a Roma e quando Sisto divenne Papa volle Lorenzo come suo arcidiacono, con l’incarico di occuparsi delle attività caritative della Diocesi di Roma. Era l’anno 257. L’anno successivo l’imperatore Valeriano ordinò l’uccisione di tutti i Vescovi, Presbiteri e Diaconi. Papa Sisto II e sei dei suoi diaconi furono presi e decapitati; a Lorenzo, il settimo diacono, i persecutori concessero un po’ di più tempo, ingiungendogli di consegnare i beni di quella che era la Chiesa del tempo, ritenendo forse che si trattasse di grandi cose. Lorenzo, invece, distribuì tutto ai poveri e solo dopo si presentò agli aguzzini ai quali indicò i poveri che lo avevano seguito dicendo: “Ecco, i tesori della Chiesa sono questi”. Fu quindi messo a morte, bruciato vivo sopra una graticola posta sui carboni ardenti. E infatti la tradizione lo vuole generalmente raffigurato con la graticola, che è un po’ il suo simbolo. Celebri due dipinti di Tiziano, conservati nella chiesa dei gesuiti a Venezia e nella chiesa dell’Escorial a Madrid.
( WikiSanti e Beati )

 


Santa Chiara d'AssisiDOMENICA 11 Agosto – SANTA CHIARA D’ASSISI
È stata la fondatrice dell’Ordine francescano delle Clarisse. Proveniva da una famiglia aristocratica assisana e seguì le orme di Francesco nel difendere “il privilegio della santissima Povertà”. Morì nel 1253 assistita dal papa Innocenzo IV che volle cantare per lei non l’Ufficio dei morti, ma quello festivo delle vergini.
( Basilica di Santa Chiara di AssisiMonastero di Santa Chiara )

 

 

 


SETTIMANA BIBLICA 2013
Informiamo che la Scuola di Formazione Teologica- Diocesi di Treviso, ha organizzato una SETTIMANA BIBLICA per laici, sacerdoti, religiose/i, dal 5 al 9 AGOSTO presso gli Istituti Filippin di Paderno del Grappa (TV) ( Istituti Filippin ).
Il tema di quest’anno è “Dov’è la vostra fede?” (Le 8,25).
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alla segreteria del Seminario Vescovile – P.tta Benedetto XI, 2-31100 TREVISO.


AVVISO
Il Parroco è assente dal 5 al 10 AGOSTO per la settimana ad Assisi con i neo-cresimati. Per eventuali urgenze fare riferimento al Parroco di Visnadello: canonica tel. 0422/928905

 

VIVIAMO LA PREGHIERA DEL PADRE NOSTRO

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VITA DI COMUNITA – n. 1515 – 28 luglio 2013
(Lc 11,1-13)

Oggi la Parola ci porta ad approfondire il tema della preghiera: la preghiera che è uno dei tanti pilastri del cristianesimo messo in crisi dal nostro mondo che prega poco e male e pensa che la preghiera sia il convincere l’altro a concedere, a elargire. Anche noi, spesso diciamo: “abbiamo pregato il Signore, abbiamo insistito nelle nostre richieste, senza ottenere nulla”. E ci riesce pure difficile continuare quando le nostre domande e le nostre aspettative vengono disattese. Abbiamo, quasi, l’impressione che Dio si diverta a mandare a vuoto le nostre richieste e che la burocrazia celeste – settore grazie speciali – si sia inceppata sotto il cumulo di troppe pratiche.

Ma vediamo, ora, quali sono le riflessioni che Gesù ha fatto sulla preghiera e il modo che Lui aveva di pregare, solo così possiamo capire quanto sia diversa la sua prospettiva dalla nostra. Per Lui la preghiera era un mettersi in relazione con il Padre in modo particolare e intenso. Gli Apostoli si erano accorti che Lui trovava una forza continua in questa sua relazione e questo aveva suscitato in loro la nostalgia della preghiera.

Allora gli chiesero: “Signore,  insegnaci a pregare”. E Gesù rispose: “Quando pregate,  dite “Padre…”. In realtà quando Lui si rivolgeva al Padre diceva “Abbà”, parola aramaica che esprimeva tenerezza e che equivale per noi con il termine familiare di “papà”. E questa è la grande rivelazione che Gesù ha fatto su Dio agli uomini, non un’idea astratta e lontana, ma quella di un papà per tutte le sue creature.

Il Padre nostro che Gesù ci ha insegnato ci porta, dunque, ad un rapporto nuovo con Dio, ad un rapporto che parte dalla fiducia e non dal bisogno di ricevere quello che si vuole. E’ la fiducia il motore vero della preghiera. La fiducia che diventa abbandono: “Venga il tuo Regno” , che fa nascere in noi la certezza di essere ascoltati, accompagnati, sostenuti.

Questa preghiera semplice e breve, ci apre davanti un programma di vita da realizzare: far conoscere il nome del Padre, compiere la sua volontà, assicurare il pane quotidiano sulla mensa degli uomini. Ci sollecita ad un atteggiamento di comprensione e misericordia reciproca: “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo…..”.

Ci suggerisce di chiedere aiuto nei momenti di fragilità quando la “tentazione del male ” può farci scivolare nel peccato. Insomma, il Padre nostro non è una preghiera solo da dire, ma è una preghiera da vivere.

Allora, quale il messaggio?

La richiesta che noi oggi dobbiamo fare a Gesù è la stessa che gli fecero gli apostoli: “Signore, insegnaci a pregare “. E’ un programma cristiano da vivere nella fede con la certezza di avere al nostro fianco un Compagno di viaggio che ci chiede di essere chiamato Padre. Le direzioni Gesù ce le ha indicate: il Regno, il pane, il perdono, la vittoria sul male. E magari seguiamo quotidianamente anche il consiglio di San Bernardino da Siena, che era un uomo di preghiera: “Mastica il Padre nostro come si fa con la liquirizia: ne sentirai tutta la dolcezza”.


SANTI DELLA SETTIMANA

MARTEDI 31 Luglio – S. IGNAZIO di LOYOLA
IGNAZIO, nato in Spagna nel 1491 da famiglia aristocratica, in gioventù fu diplomatico e soldato. Ferito gravemente alle gambe, durante la convalescenza, alcune letture edificanti fecero nascere in lui la vocazione religiosa. Ordinato sacerdote nel 1537, si stabilì a Roma dove fondò la “Compagnia di Gesù” (i gesuiti). I suoi “Esercizi Spirituali sono uno dei più importanti libri di ascetica dell’età moderna. Morì a Roma nel 1556 a 65 anni, e fu canonizzato nel 1622. ( WikiTreccani )

DOMENICA 4 Agosto – S. GIOVANNI MARIA VIANNEY il “SANTO CURATO D’ARS
San Giovanni Maria Vianney nasce nel 1786 da una famiglia di contadini e nonostante le tante difficoltà familiari, riuscì a coltivare la sua vocazione religiosa. Nel 1818 gli venne dato l’incarico di parroco ad ARS un paesino della Francia a 40 chilometri da Lione. In quell’ambiente attraversò periodi di profonda solitudine ed angoscia sotto il peso della responsabilità di non riuscire a fare abbastanza per la sua gente. Ma il suo zelo non restò senza frutto. La gente comprese che in quel piccolo prete timido e un po’ malandato, c’era la tempra severa dell’uomo di Dio che non si stanca mai di lottare per conquistare le anime. La forza della sua azione pastorale proveniva dalla sua vita povera, penitente, impregnata di fede, carità e dedizione. A poco a poco tutto questo non farà che accrescere l’interesse o la curiosità per la sua persona e la gente comincerà ad accorrere numerosa ad ARS da tutte le parti della Francia, sia per confessarsi da lui (rimaneva chiuso nel confessionale 15 ore al giorno), sia per “vedere un santo”. La vita del   curato d’Ars, si concluse serenamente il 4 Agosto 1859. Fu canonizzato da Pio XI il 31 Maggio 1925 e nel 1929 sarà proclamato PATRONO dei PARROCI. ( WikiSanti e BeatiSanctuaire d’Ars )


“PERDON D’ASSISI”
S. FRANCESCO nel 1216 Incontrò  il Papa Onorio II  al quale espose il suo programma evangelico e chiese una grande INDULGENZA per chi visitasse da pellegrino pentito, la chiesetta di S. Maria degli Angeli, in Assisi.
Da mezzogiorno di GIOVEDI 1 Agosto 2013 a tutto il 2 AGOSTO, nelle chiese parrocchiali si può acquistare l’INDULGENZA della Porziuncola (Perdon d’Assisi). L’opera prescritta per acquistarla è la devota visita alla chiesa, in cui si devono recitare il Padre Nostro e il Credo.


SETTIMANA BIBLICA 2013
Informiamo che la Scuola di Formazione Teologica- Diocesi di Treviso, ha organizzato una SETTIMANA BIBLICA per laici, sacerdoti, religiose/i, dal 5 al 9 AGOSTO presso gli Istituti Filippin di Paderno del Grappa (TV).
Il tema di quest’anno è “Dov’è la vostra fede?” (Le 8,25).
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alla segreteria del Seminario Vescovile – P.tta Benedetto XI, 2-31100 TREVISO.


CAMPISCUOLA
Dopo il Gr.est parte l’esperienza dei CAMPISCUOLA ai quali parteciperanno gli SCOUT e AZIONE CATTOLICA. Si apre un altro periodo intenso di proposte e di formazione cristiana, di avventura, gioco e amicizia! La nostra comunità parrocchiale non mancherà di accompagnare questi ragazzi con la preghiera, augurando loro un buon lavoro.


AVVISO
Il Parroco è assente dal 5 al 10 AGOSTO per la settimana ad Assisi con i neo-cresimati. Per eventuali urgenze fare riferimento al Parroco di Visnadello: canonica tel. 0422/928905


FONDO DI SOLIDARIETA
Ricordiamo che ogni domenica, dalle ore 8,30 alle ore 11,30, presso il bar dell’ORATORIO c’è un incaricato a disposizione per ricevere le somme che vanno a creare il cosiddetto “Fondo di Solidarietà Parrocchiale”, costituito per finanziare la manutenzione, il restauro e la ristrutturazione dei fabbricati parrocchiali. Tali somme, opportunamente registrate come PRESTITO in un libretto personale, saranno poi restituite alla fine dell’anno.