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IMPEGNARCI A CRESCERE NELLA FEDE

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VITA DI COMUNITA
n. 1986 – 15 agosto 2022 – Lc 12,49-53
ASSUNZIONE della B.V. MARIA

L’evangelista Luca ci propone, oggi, qualcuna delle tante cose dette da Gesù ai suoi discepoli e alle folle, durante il suo viaggio che lo ha portato a Gerusalemme. Gesù dice: “…Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, ma la divisione”. Parole molto diverse dal solito che sembrano quasi non del Vangelo.

Parole piene di inquietudine che però inquadrano, in forma drammatica, la situazione di quei giorni. Infatti, a Gerusalemme Gesù avrebbe trovato l’ostilità degli scribi e farisei, l’arresto dei soldati romani, la condanna e la morte in croce. Diciamo subito che Gesù è venuto a portare la pace, quella che è frutto di conversione alla verità e di fede in Dio e non certo quella che è solo equilibrio di paure.

Gesù contesta la pace frutto di compromesso: perché è menzogna, contesta la pace frutto di silenzio: perché è disimpegno. Lui è venuto a portare una pace autentica, una pace da costruire ogni giorno, a costo di farsi male, di correre dei rischi. Tutto questo si potrebbe riassumere con una frase dello scrittore Leonardo Sciascia: “Io mi aspetto che i cristiani qualche volta accarezzino il mondo contropelo”.

Poi Gesù dice ancora: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra…”. Il fuoco che si porta come una fiaccola nella notte dietro alla quale camminare. Lui è venuto a portare Dio. E ciò che cerca Gesù, sono discepoli come quelli di Emmaus, dal cuore che brucia. Ciò che rigetta, invece, sono i cristiani senza fuoco come quelli di Laodicea che “non erano né caldi, né freddi”.

La fede, la speranza e la carità non sono semplici convinzioni: o sono espressioni passionali o non sono niente. Proviamo ora a chiederci: e la nostra fede a che punto sta? Sentiamo noi il desiderio di raccontare Gesù, nostra speranza, a chi ci sta accanto? Ci è successo di difenderlo in una discussione? Sentiamo noi la Chiesa carità, come luogo di risposta al Vangelo, come luogo di conversione? Oppure la viviamo come rifugio per giorni tristi, o come un tranquillante per le ansie, o un alibi all’impegno? Non possiamo fermarci alla Prima Comunione! Certo per noi è più comodo cambiare la fede che cambiare la vita e magari per evitare di testimoniare la verità cerchiamo di addomesticare il Vangelo.

Allora, quale il messaggio

E’ arrivato il tempo di impegnarci a crescere nella fede e di mostrare maggiore determinazione e coerenza nel credere in Gesù e nel seguirlo. Ognuno di noi è chiamato a valutare i segni dei tempi alla luce del Vangelo, a cambiare stile di vita e a testimoniare l’appartenenza al cristianesimo. E soprattutto, ognuno di noi è chiamato a capire che la fede ci è stata donata come un fuoco e non possiamo ridurla ad un sonnifero!


ASSUNZIONE della B.V. MARIA

LUNEDI 15 Agosto si celebra la festa della ASSUNZIONE della B.V. MARIA

MARIA è entrata nel progetto di DIO e la Chiesa celebra in questo giorno il compimento del Mistero Pasquale: essendo Maria la “piena di grazia”, senza nessuna ombra di peccato. Dio non ha voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che aveva generato il Signore della vita. Maria assunta in cielo è garanzia che l’uomo si salva tutto: che i corpi risorgeranno.

Le S. MESSE saranno celebrate secondo l’ORARIO FESTIVO:
ore: 9.00 – 10.30 – 18.30.


DOMENICA 14 Agosto si fa memoria di San Massimiliano KOLBE
Il 17 Ottobre 1971 Paolo VI proclamava Beato padre M. Kolbe, vittima del lager nazista. Un giorno da un campo evase un detenuto, e altri dieci per rappresaglia vennero condannati a morte. Padre Kolbe chiese di morire al posto di uno dei dieci, che era padre di famiglia. Morì il 14 Agosto del 1941 alla vigilia dell’Assunta. Il 10 Ottobre 1982 Giovanni Paolo II lo proclamò santo e martire. In quell’occasione in prima fila in Piazza San Pietro era presente l’uomo al quale Massimiliano Kolbe aveva salvato la vita: Francesco Gajowniczek.

GIOVEDI’ 18 Agosto si fa memoria di SANTA ELENA
Elena fu la madre dell’Imperatore Costantino. Quando il figlio divenne Imperatore iniziò una nuova epoca per il Cristianesimo. Lei ebbe un ruolo fondamentale perché testimoniò un grande fervore religioso, compiendo opere di bene e costruendo le celebri basiliche sui luoghi santi e forse contribuì alla conversione del figlio in punto di morte.
Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia e poco dopo la croce del Signore. Il ritrovamento della croce è avvenuto nel 326 e produsse una grande emozione in tutta la cristianità. A queste scoperte seguì la costruzione delle basiliche, una delle quali, sul Monte degli Ulivi, portò il suo nome. Morì verso il 330, in luogo incerto.

Servizio Bar
Cerchiamo persone di buona volontà per un servizio di volontariato al Bar dell’Oratorio, per i pomeriggi feriali. Per informazioni telefonare in parrocchia.

Pulizie Chiesa
Ringraziamo le signore che garantiscono questo servizio ogni giovedì dalle ore 8,30 alle 10,00 ed invitiamo le persone di buona volontà, che hanno un po’ di disponibilità, a collaborare.

5 x MILLE
Quest’anno puoi aiutare l’Oratorio e l’Associazione NOI, donando il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi. Non ti costa nulla, ma per la nostra comunità è prezioso. C.F. 94124530265.

 

IMPARIAMO A CHIEDERE CON UMILTA IL SUO AIUTO

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VITA DI COMUNITA
n. 1879 – 26 luglio 2020 – Mt 14,22-33

Con il Vangelo di oggi, l’evangelista Matteo vuole prenderci per mano e condurci ad una rinnovata professione di fede che ci faccia tendere umilmente le mani verso Colui che può darci aiuto. Cerchiamo ora di capire e magari riconoscerci, nei due momenti, quando Gesù dice a Pietro: “Vieni!” e quando Pietro urla: “Signore , salvami!”.

Pietro e gli Apostoli stavano attraversando il lago di Tiberiade, quando la loro barca cominciò ad ondeggiare a causa di una forte tempesta. Gesù non era con loro e gli Apostoli erano spaventati. Fu solo verso mattina che Lui li raggiunse camminando sulle acque e la loro paura divenne ancora più grande perché lo scambiarono per un fantasma, ma Gesù si fece sentire dicendo: “Coraggio, sono io!”, come a dire: “non dovete aver paura, Dio è qui con voi!”.

Pietro, come lo sentì volle correre incontro a Gesù e gli chiese di poter camminare, come Lui, sulle acque. Ma quando si accorse di quanto le onde fossero minacciose e cominciò ad annaspare e a sprofondare, gridò: “Signore, salvami!”. E Gesù allungata la mano lo afferrò.

Noi questo racconto lo viviamo quotidianamente aspettando il ritorno del Maestro. Ed è in Pietro che dovremmo riconoscerci, in quel suo umanissimo oscillare tra la sua fede piccola, la paura e in quel suo grido: “Signore, salvami!” che dovrebbe essere anche il nostro grido.

Il lago è l’immagine della nostra storia faticosa e la barca è il simbolo di noi, della nostra vita, del nostro mondo, della nostra fede che troppo spesso non abbiamo e magari pretendiamo che ci venga data anche una garanzia. La fede non ci spalanca un cammino di facilità ma ci permette di camminare in mezzo alle difficoltà di tutti, alle prese con i problemi comuni ai fratelli, con l’unica sicurezza di una Presenza, di una mano che ci afferra, “dopo” che abbiamo superato la bufera.

La fede non ci dispensa dal duro mestiere di uomo ma dà un senso alle nostre responsabilità. Dio ci sta accanto, ci sta salvando e noi ci lamentiamo di Lui perché non sappiamo riconoscere il calore della Sua mano e, soprattutto, non capiamo il bene che ci vuole. Quante volte scambiamo Dio per un fantasma! Quante volte chiamiamo “volontà di Dio” quello che ci fa comodo, dimenticando che da soli nulla possiamo, ma tutto è possibile in Colui che ci dà forza.

Allora, quale il messaggio?

 

Gesù ci raggiunge al centro della nostra mancanza di fede e stende la mano per afferrarci. Lui vuole aiutarci a combattere la paura, la paura che in questa nostra epoca predomina: paura di crescere, della solitudine, paura della famiglia, del sacrificio, paura dell’impegno, paura del futuro. Affidiamoci, allora, a Lui, diffidiamo delle nostre sicurezze e chiediamo con umiltà il Suo aiuto. E, soprattutto, proviamo a fare un po’ di silenzio interiore, forse riusciremmo a sentire anche la Sua voce.


ASSUNZIONE B.V. MARIA

 

SABATO 15 Agosto si celebra la festa della ASSUNZIONE della B.V. MARIA MARIA, è entrata nel progetto di DIO e la Chiesa celebra in questo giorno il compimento del Mistero Pasquale: essendo Maria la “piena di grazia”,senza nessuna ombra di peccato. Dio non ha voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che aveva generato il Signore della vita. Maria assunta in cielo è garanzia che l’uomo si salva tutto: che i corpi risorgeranno.

Le S. MESSE saranno celebrate secondo l’ORARIO FESTIVO: ore: 9.00 – 10.30 – 18.30.
Ricordiamo che: venerdi 14 Agosto la S. MESSA sarà alle ore 18.30 e sarà prefestiva.

 


LUNEDI 10 Agosto
Si fa memoria del martirio di San LORENZO.

MARTEDI 11 Agosto – Santa CHIARA D’ASSISI
È stata la fondatrice dell’Ordine francescano delle Clarisse. Proveniva da una famiglia aristocratica assisana e seguì le orme di Francesco nel difendere “il privilegio della santissima Povertà”. Morì nel 1253 assistita dal papa Innocenzo IV che volle cantare per lei non l’Ufficio dei morti, ma quello festivo delle vergini.

VENERDI14 Agosto 2019 – San Massimiliano KOLBE
Il 17 Ottobre 1971 Paolo VI proclamava Beato padre M. Kolbe, vittima del lager nazista. Prima di finire nel lager di sterminio di Auschwitz, padre Kolbe era stato un uomo di punta del cattolicesimo polacco. Aveva creato un’associazione mariana con due milioni di aderenti, aveva lavorato in Polonia e in Giappone, aveva fondato centri di studio e di lavoro, case editrici, giornali. Invasa la Polonia, il grande uomo di fede e di cultura divenne il deportato 16670.  Un giorno da un campo evase un detenuto, e altri dieci per rappresaglia vennero condannati a morte. Padre Kolbe chiese di morire al posto di uno dei dieci, che era padre di famiglia. Morì il 14 Agosto del 1941 alla vigilia dell’Assunta. Il 10 Ottobre 1982 Giovanni Paolo II lo proclamò santo e martire. In quell’occasione in prima fila in Piazza San Pietro era presente l’uomo al quale Massimiliano Kolbe aveva salvato la vita: Francesco Gajowniczek.

SCUOLA MATERNA “B. Pizzolato”
Informiamo i genitori che la nostra programmazione prevede l’apertura il giorno 01 Settembre 2020, salvo disposizioni diverse del Governo che saranno prontamente comunicate.

Anniversari matrimoniali 2020
DOMENICA 20 Settembre ci sarà, come gli anni scorsi, la festa comunitaria degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 25° – 50° – 55° – 60°. Per informazioni rivolgersi in parrocchia.

CERCHIAMO DI IMPEGNARE MEGLIO IL NOSTRO TEMPO

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VITA DI COMUNITA – n. 1517 – 11 agosto 2013
(Lc 12,32-48 : leggi )

Gesù continua, anche questa domenica, con la sua pedagogia ad esortare i discepoli a non venire meno ai doveri cristiani, invitandoli alla vigilanza, a tenersi pronti, sottolineando l’incertezza dell’oro. Domenica scorsa, Gesù, aveva indicato loro quale era la vera ricchezza, oggi invece, ha per i suoi discepoli parole di tenerezza: “Non temere, piccolo gregge! “.

Il suo invito è alla fiducia ad essere ottimisti anche quando la fede è derisa, a puntare tutto sul Regno, su quel mondo nuovo di fraternità e di giustizia che il Padre si è impegnato a donare loro e questo è ciò che chiede anche a noi cristiani, oggi.

Ma vediamo quali sono le risposte che il mondo dà a queste raccomandazioni! Se ci guardiamo attorno, ci accorgiamo subito che il mondo non pensa affatto a queste cose. Oggi viviamo dentro una scelta collettiva di materialismo con la quale siamo costretti a confrontarci ogni giorno. Viviamo una specie di rimozione del pensiero della morte e di conseguenza la vita di quaggiù si riduce a un pensiero folle di inventare un paradiso terrestre.

Siamo convinti che l’ora sia ancora molto lontana. Anzi, siamo sicuri che il Signore non avrà troppa fretta anche perché pensiamo che quell’ora ci verrà segnalata con sufficiente anticipo dai medici, con tanto di lastre, diagnosi, esami di laboratorio…

Il nostro mondo ci educa all’evidenza, snobba la pretesa del credere. Accusa i cristiani di essere degli ingenui che abboccano all’amo della fede. Invoca una pretesa scientifica per smontare l’atteggiamento di creduloneria che avrebbe caratterizzato il recente passato. Troppe volte sentiamo dire: “credo solo a ciò che vedo”; si dovrebbe invece credere a ciò che non si vede; non c’è bisogno di credere a ciò che si vede!

Il futuro per il cristiano non è qualcosa di astratto, ma ha un nome e un volto preciso: Gesù. Essere cristiano vuol dire avere l’orologio sintonizzato sull’ora di Dio e cioè sull’oggi. Vuol dire guardare in alto, senza tuttavia trascurare la terra e sapere dove andare, ossia dare un orientamento alla propria vita e non correre sempre più in fretta.

Solo così la nostra vita può diventare attesa. Attesa di un mondo migliore, attesa della luce che illumini le nostre paure, i nostri dubbi, le nostre scelte, la nostra ingarbugliata quotidianità. Dio ci ha dato la speranza della vita etema, non barattiamola con un piatto di lenticchie come fece Esaù. Sarebbe un grande errore!

Allora, quale il messaggio?

“Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro ” dice Gesù. Cerchiamo, allora, nell’attesa, di impegnare meglio il nostro tempo e di farci trovare occupati a testimoniare i valori e altri ideali che non siano l’avere e il potere. Occupati a testimoniare il vero volto di Dio, rivelatoci da Gesù, con atteggiamenti di compassione, con gesti di bontà, di carità, di misericordia, di perdono. Papa Giovanni XXIII diceva: “Siamo qui in terra per servire il buon Dio, e i figli del buon Dio”. Cerchiamo di far nostro questo suo insegnamento.


MERCOLEDI 14 Agosto – SAN MASSIMILIANO KOLBE
Il 17 Ottobre 1971 Paolo VI proclamava Beato padre M. Kolbe, vittima del lager nazista. Prima di finire nel lager di sterminio di Auschwitz, padre Kolbe era stato un uomo di punta del cattolicesimo polacco. Aveva creato un’associazione mariana con due milioni di aderenti, aveva lavorato in Polonia e in Giappone, aveva fondato centri di studio e di lavoro, case editrici, giornali. Invasa la Polonia, il grande uomo di fede e di cultura divenne il deportato 16670. Un giorno da un campo evase un detenuto, e altri dieci per rappresaglia vennero condannati a morte. Padre Kolbe chiese di morire al posto di uno dei dieci, che era padre di famiglia. Morì il 14 Agosto del 1941 alla vigilia dell’Assunta. Il 10 ottobre 1982 Giovanni Paolo II lo proclamò santo e martire. In quell’occasione in prima fila in Piazza San Pietro era presente l’uomo al quale Massimiliano Kolbe aveva salvato la vita: Francesco Gajowniczek. ( Wiki )


GIOVEDI 15 Agosto – MADONNA ASSUNTA
GIOVEDÌ’ 15 Agosto si celebra la festa della ASSUNZIONE della B.V. MARIA. MARIA è entrata nel progetto di DIO e la Chiesa celebra in questo giorno il compimento del Mistero Pasquale: essendo Maria la “piena di grazia”, senza nessuna ombra di peccato. Dio non ha voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che aveva generato il Signore della vita. Maria assunta in cielo è garanzia che l’uomo si salva tutto: che i corpi risorgeranno.
Le  S. MESSE saranno celebrate secondo l’ORARIO FESTIVO:
ore: 7.30 – 9.00 – 10.30 – 18.30.
La Santa Messa di MERCOLEDI non sarà celebrata alla mattina, ma alla sera alle ore 18.30. ( Wiki )

 


Anniversari matrimoniali 2013
DOMENICA 29 Settembre ci sarà, come gli anni scorsi, la festa comunitaria degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 25° -50° – 55° – 60°. Il mese scorso abbiamo spedito a questi sposi una lettera d’invito per un incontro preliminare ma, non disponendo di “elenchi aggiornati”, ci dispiacerebbe molto “aver dimenticato” qualche coppia. Per informazioni telefonare in Parrocchia (0422/725031) ore pasti.


 Anche voi conoscete senz’altro una persona anziana
che
avrebbe bisogno di un po’ di aiuto
o di qualcuno
che la ascolti.
Abbiate il coraggio di andare
farle visita!