Santo del giorno
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Stemma del Vescovo Mons. Antonio Mistrorigo - intarsio marmoreo (1975) Risurrezione, Trento Longaretti, vetrata istoriata 1996ta-1996 3 Abside, vetrate

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PASQUA DI RESURREZIONE 2020

CREDERE NELLA RISURREZIONE  E’ “FARE PASQUA”

(Gv 20,1-9) – 12 Aprile 2020
Pasqua di Risurrezione

Vogliamo pronunciare, oggi, il nome della speranza donata all’uomo: si chiama Risurrezione, perché c’è un Risorto!

“….Maria vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro…..” anche se quel sepolcro vuoto ci pone di fronte ad un’alternativa: o hanno trafugato la salma oppure Cristo è risorto, non esiste una posizione intermedia. Ma se noi crediamo che la Risurrezione di Cristo non è una favola, allora non c’è limite alla nostra speranza e quella cristiana assume la dimensione dell’impossibile.

Perché è con la sua Risurrezione che Cristo ci assicura che tutto è andato nel senso giusto! Il giorno di Pasqua, è il giorno che inaugura un mondo nuovo. Ma vediamo cosa vuol dire “fare Pasqua, almeno una volta all’anno…..”.

“Fare Pasqua” è il minimo che viene richiesto a chi è battezzato. Vuol dire rompere con il passato, una rottura che trova la sua espressione più evidente nella confessione, attraverso la quale manifestiamo di voler morire al peccato e resuscitare alla vita, alla fede, alla pace, al perdono, all’amore, alla gioia, alla speranza.

“Fare Pasqua” vuol dire accostarsi all’Eucaristia, il Pane che alimenta la vita nuova: un pane di fraternità, di sincerità, di giustizia, di solidarietà, di condivisione.

“Fare Pasqua” non significa mutare abito, ma cambiare vita. Significa accettare di diventare dei risuscitati: morti alle nostre tristezze, alle angosce, alle paure. Liberati dai risentimenti, dagli egoismi, dagli interessi, dalla violenza e inseriti nella vita nuova che ci offre Cristo. Ritrovare, cioè, le stesse cose di prima, ma nuove, “diverse”.

E in questo può aiutarci solo la nostra fede. E’ per fede che si crede nel Signore Risorto, è per fede che si passa dal vedere al credere, attraverso un itinerario che, da duemila anni, è sempre lo stesso. E credere vuol dire “fare Pasqua” nella Risurrezione.

Lui vuole portarci fuori dai nostri sepolcri. Vuole strapparci dalla nostra contabilità per spingerci nel mondo della gratuità. Cristo ci consegna “oggi” un mondo nuovo. Oggi tutto ricomincia da capo. Questo è il punto di partenza verso un cammino che solo Lui conosce e Lui ci aspetta “oltre”. Mancare all’appuntamento di oggi, equivale mancare all’appuntamento con Dio.

Allora, quale il messaggio?

A questo Dio, vogliamo permettere che ridiventi Dio in noi? A Pasqua ha vinto l’amore, non la violenza; ha vinto la debolezza, non la forza; ha vinto il perdono, non l’odio. E per noi credenti, le regole del gioco, ora, sono queste. Lasciamoci alle spalle la stanchezza, la sfiducia, la paura, la disperazione, le delusioni, le frustrazioni e incamminiamoci nella via della speranza e dell’umanità.
Allora si, che per noi sarà veramente Pasqua.

BUONA PASQUA in CRISTO RISORTO!

il parroco don Giuseppe


Domenica di Pasqua – La liturgia del giorno di Pasqua ci fa correre al sepolcro. Possiamo ricominciare l’avventura con il Signore anche se lo abbiamo rinnegato, tradito, offeso… perché siamo rinnovati dal suo amore. Come Miriam dopo il passaggio del Mar Rosso ha intonato il canto e danzato in onore del Signore perché “ha mirabilmente trionfato!”, così Maria di Màgdala corre ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!”. E così essi corrono al sepolcro, con l’ardore del cuore, e vedono e credono. – LEGGI


 

 

PASQUA DI RISURREZIONE DEL SIGNORE

PASQUA 2017 – LA NOTIZIA INCREDIBILE!

Per i cristiani la Pasqua è la festa per eccellenza! Anzi, ogni domenica, come pure ogni eucaristia celebrata in un qualunque giorno feriale, è una Pasqua vissuta e celebrata dalla comunità (grande o piccola che sia) che si ritrova attorno all’altare.

Ma oggi che significato ha la Pasqua? Il rischio può essere quello di prendere il minimo indispensabile per poi passare ad altre vivande più succulente! Il rischio è che una ricorrenza così importante nel calendario annuale si riduca ad una domenica da cui ricavare qualche pia esortazione per vivere un po’meglio o, peggio ancora, per un asettico “vogliamoci bene” che si può adattare a Pasqua, a Natale, alla festa della mamma e a qualsiasi altra festa!

C’è in gioco il senso della propria esistenza nel recuperare il senso più profondo della croce, della morte e della risurrezione di Cristo. La risurrezione di Gesù può sostenere le nostre motivazioni per continuare a impegnarci per costruire una umanità nuova.

Scrive sant’Agostino: «Tre sono le cose incredibili e tuttavia avvenute: è incredibile che Cristo sia risuscitato nella sua carne, è incredibile che il mondo abbia creduto ad una cosa tanto incredibile, è incredibile che pochi uomini, sconosciuti, inermi, senza cultura, abbiano potuto far credere con tanto successo al mondo, e in esso anche ai dotti, una cosa tanto incredibile!» (La città di Dio XXII, 5).

Forse lo stupore di Agostino è una chiave interpretativa per la festività della Pasqua ai nostri giorni in quanto, da credente, egli sottolinea un avvenimento straordinario che si è imposto all’attenzione del mondo romano ma, allo stesso tempo, anche alle persone di buona volontà, coloro che sono in ricerca, coloro che non accettano di subire passivamente le crisi periodiche del modello economico imperante. Desideriamo anche noi trovare in questa “buona notizia” le radici di una speranza che non ci costringe al grigiore di un’esistenza passiva e senza senso, ma ci proietta verso il vasto orizzonte del futuro, con la consapevolezza che, solo sperando l’inimmaginabile e contro ogni speranza, possiamo davvero gettare le fondamenta per una società più giusta e solidale in cui tutti possano vivere con carità fraterna nella giustizia e nella pace.

Buona Pasqua!
don Angelo, don Giovanni, don Giuseppe


15 SABATO SANTO

“Il Sabato Santo è un giorno vuoto di Eucaristia. E un giorno di silenzio e di attesa perché in noi si radichino degli atteggiamenti spirituali precisi (silenzio interiore, ascolto, riflessione, preghiera)”

  • Lodi e Ufficio delle Letture – ore 8.30
  • VEGLIA PASQUALE nella Notte Santa – ore 21.00
    “É il vertice dell’anno liturgico, il momento culminante del Triduo pasquale. Si fa memoria della Risurrezione “.

** CONFESSIONI : dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.

16 DOMENICA di PASQUA

  • Sante Messe – ore 7.30 – 9.00 -10.30 -18.30
  • Santa Messa in “Villa Tomasi” – ore 15.30

17 LUNEDI’ dell ANGELO

  • Santa Messa – ore 9.00