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ASCENSIONE DEL SIGNORE

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VITA DI COMUNITA
n. 1921 – 16 maggio 2021 – Mc 16,15-20

Oggi, domenica 16 maggio, si celebra la festa dell’Ascensione del Signore tornato al Padre, come aveva detto “per prepararci un posto”. E in questo avvenimento possiamo leggere l’orientamento della nostra vita: ci muoviamo su questa terra ma siamo incamminati verso Dio.

“In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.”

Ascensione che non vuol dire la fine di un tempo che non torna, ma l’apertura verso una nuova dimensione. Prima di ascendere al cielo, Gesù ha lasciato agli Apostoli un compito: “… Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo “. “Andate… ” che vuol dire: non state a guardare il cielo, ma cercate di allacciare un collegamento tra il cielo e la terra.

Allora, quale il messaggio

II comando preciso che Gesù ha dato definisce lo scopo della nostra vita, indica la nostra missione. Lui ci incarica di parlare a nome di Dio, anche se spesso siamo costretti a riconoscere con onestà di non possedere le risposte a tutte le domande, le soluzioni a tutti i problemi e che le nostre parole sono semplici balbettamenti rispetto alla grandezza del messaggio. Dio ha un progetto per ognuno di noi, un disegno di bontà. Lui ci vuole testimoni credibili di Cristo secondo le nostre esperienze di vita ed è nei nostri gesti quotidiani che possiamo far presente Gesù risorto asceso.


ASCENSIONE DEL SIGNORE


CRESIME 2021

I doni sono per voi, accoglieteli con gioia, sono l’espressione della tenerezza di Dio Padre verso le sue creature.
Oggi, lo Spirito Santo vi chiederà di essere protagonisti della vostra vita e di mettere a disposizione degli altri: il vostro sorriso, la parola, le qualità, le capacità e il vostro tempo.
Non lasciatevi ingannare da cose e discorsi che in apparenza sembrano gratificanti ma che alla fine si rivelano deludenti. Possa, invece, essere sempre oggetto dei vostri pensieri e delle vostre azioni: tutto ciò è bello, buono, sincero, onesto e positivo.

La Cresima non è un traguardo, ma una partenza:
una partenza per essere veri testimoni dell’Amore.
Buon cammino!


MAGGIO 2021 un mese con MARIA
Santo Rosario:

  • Al Capitello di Via Cavour, alle ore 20.00 di ogni sera.
  • Alla Chiesetta dei Giustiniani, alle ore 20.00 di ogni sera.

SABATO 22 Maggio 2021 – S. Rita da Cascia
Indicata, al secondo posto, per essere invocata dopo Sant’Antonio di Padova. Santa Rita nacque a Roccaporena (Cascia) verso il 1380. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di continui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata come santa del perdono e paciera di Cristo. – fonte Santi e Beati

DOMENICA 23 Maggio – Solennità della PENTECOSTE
Il giorno che segna la conclusione e il culmine dei “cinquanta giorni” pasquali e il festeggiato è lo Spirito Santo, presenza d’amore della Trinità e ultimo dono di Gesù agli Apostoli e a tutti noi.

PRIMA CONFESSIONE
Domenica 23 maggio 2021 aspettiamo i bambini di Terza elementare che faranno la loro Prima Confessione:

  • alla S. Messa delle ore 9.00 con i genitori;
  • il pomeriggio alle ore 15,30 (ore 15.00 in Chiesa), per la Prima Confessione.

Preghiamo per loro e per le loro famiglie e assieme ringraziamo il Signore per il dono del perdono.

Ai genitori dei bambini della Prima Comunione
Ricordiamo ai genitori dei bambini della PRIMA COMUNIONE che la tunica potrà essere riconsegnata, in canonica, da Lunedi 24 maggio, dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

Preghiera di Guarigione
Giovedi 27 maggio a partire dalle ore 19.30 in Chiesa:

  • S. Rosario
  • S. Messa alle ore 20.00
  • Preghiera di guarigione ore 20.45
  • Adorazione ore 21.00
  • Benedizione finale ore 21.30

Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti.
Non sarà celebrata la S. Messa delle 18.30.

Chiusura anno catechistico
Domenica 30 maggio chiusura anno catechistico 2020/2021. Aspettiamo tutti i bambini e i ragazzi delle elementari e delle Medie con le loro Catechiste, alla S. Messa delle ore 9.00 (ore 8.45 in Chiesa. La S. Messa sarà animata dai bambini e ragazzi. Non mancate!

5 x MILLE
Quest’anno puoi aiutare l’Oratorio e l’Associazione NOI, donando il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi. Non ti costa nulla, ma per la nostra comunità è prezioso. C.F. 94124530265.

CRISTO SI MANIFESTA NEI NOSTRI GESTI

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VITA DI COMUNITA
n. 1896 – 22 novembre 2020 – Mt 25,31-46

Oggi, è l’ultima Domenica dell’anno liturgico: Domenica prossima comincia un anno nuovo, con l’Avvento. A chiudere l’anno della Chiesa è la festa solenne in onore di Gesù Cristo Re dell’universo.

E’ tempo di bilanci e Matteo, con il suo Vangelo, illustra, a noi cristiani, cittadini del Regno di Dio, quale sarà il giudizio finale alla fine dei tempi. Vediamo insieme alcuni punti. Il Signore non guarderà ai titoli di merito, privilegi, tessere di partito o di associazioni, conoscenze varie e protezioni influenti, ma guarderà le nostre relazioni e non certo quelle verso i grandi, i potenti, i simpatici, i fortunati, i ricchi.

Ci chiederà, invece, se lo abbiamo riconosciuto nel povero, nel debole, nell’affamato, nell’anziano abbandonato, nel parente scomodo. Ci chiederà se abbiamo riservato l’accoglienza, la disponibilità, l’amore operoso e gratuito ai piccoli che Gesù chiama “questi miei fratelli più piccoli”. Guarderà se qualcuno è stato da noi consolato, se qualcuno ha ricevuto da noi speranza e forza per continuare il cammino.

Gesù nel comandamento “nuovo” ha detto: “da questo riconosceranno che siete miei discepoli.”. A nessuno di noi è stato chiesto di compiere miracoli, ma di entrare nella vita e nella casa di chi soffre e il giudizio sarà su tutto ciò che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto. Gli archivi di Dio non sono pieni di peccati custoditi per essere tirati fuori nell’ultimo giorno, sono invece pieni di gesti di bontà, di lacrime raccolte ed asciugate.

E, in quelle tante case dove si ha cura di un anziano, dove un malato è accudito con tenerezza e senza clamori, dove si dà speranza a una persona tradita, abbandonata, separata, a un figlio handicappato, lì il giudizio è già scritto: “Venite, benedetti!”. Per il Signore è sufficiente che noi, trovandoci davanti a un volto d’uomo, non gli chiudiamo in faccia la porta. E se anche la fede, in certe occasioni non ci ha suggerito niente, è essenziale che ci abbia “ispirato” la carità che è la sintesi di tutto il cristianesimo.

Allora, quale il messaggio?

Ora, a noi resta una sola cosa da fare: preparare la risposta alla domanda che un giorno Cristo puntualmente ci farà, così come ci ha preavvertito. Cominciamo, allora, fin da oggi, a rendere concreta la nostra fede, guardando se nella nostra famiglia c’è bisogno di più presenza; se i nostri figli hanno bisogno di più attenzioni, di più affetto. E poi, proviamo a guardarci intorno e a cercare quei piccoli di cui Gesù ci parla, che sono i nostri anziani, i nostri ammalati, le persone sole e dimenticate, il disoccupato, il forestiero, perché sono loro che hanno il nome e il volto di Gesù.


CRISTO RE DELL’UNIVERSO

 


MADONNA DELLA SALUTE

SABATO 21 novembre E’ una festa istituita nel 1630 quando la Repubblica Veneta, per adempiere ad un voto fatto in occasione di una devastante epidemia di peste, fece erigere a Venezia un tempio in onore della Vergine Maria, meta di continui pellegrinaggi. Siamo tutti invitati, particolarmente in questo giorno, ad onorare la Madre di Dio e chiedere la sua protezione. – Basilica Madonna della Salute Venezia

SABATO 21 novembre – Presentazione della Beata Vergine Maria
La Presentazione della Beata Vergine Maria al tempio è una festa importante, bella e antichissima, celebrata il 21 novembre di ogni anno sia dalla Chiesa Cattolica, come memoria, che dalla Chiesa Ortodossa, come festività maggiore. Questo emerge con chiarezza non solo dalla nota di commento degli estensori del nuovo calendario ma anche dalla nota della Liturgia delle Ore, che dice: « In questo giorno della dedicazione (543) della Chiesa di Santa Maria Nuova, costruita presso il tempio di Gerusalemme, celebriamo insieme ai cristiani d’Oriente quella “dedicazione” che Maria fece a Dio, di se stessa fin dall’infanzia, mossa dallo Spirito Santo, della cui grazia era stata ricolma nella sua immacolata concezione ». Il fatto della presentazione di Maria al tempio, com’è noto, non è narrato in nessun passo dei testi sacri, mentre viene proposto con abbondanza di particolari dagli apocrifi, cioè da quegli scritti molto antichi, e per tanti aspetti analoghi ai libri della Bibbia, che tuttavia la Chiesa ha sempre rifiutato di considerare come ispirati da Dio e quindi come Sacra Scrittura. Maria, secondo la promessa fatta dai suoi genitori, fu condotta nel tempio a tre anni, accompagnata da un gran numero di fanciulle ebree che tenevano delle torce accese, col concorso delle autorità di Gerusalemme e tra il canto degli angeli. La realtà della presentazione di Maria dovette essere molto più modesta e insieme più gloriosa. Fu infatti anche attraverso questo servizio al Signore nel tempio, che Maria preparò il suo corpo, ma soprattutto la sua anima, ad accogliere il Figlio di Dio, attuando in se stessa le parole di Gesù che, in risposta ad una donna che aveva alzato la voce dicendo “Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”, rispose :“Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano! ”. (Lc 11,27-28).

DOMENICA 22 Novembre – Santa Cecilia
Venerata come patrona della musica sacra.

Iscrizioni Catechismo
Domenica 22 e domenica 29 novembre, si raccolgono le iscrizioni al catechismo parrocchiale di tutte le classi, in Palestra, dalle ore 10,00 alle ore 11,30. Quest’anno è obbligatoria l’iscrizione perché i genitori devono sottoscrivere la liberatoria per il contagio. Con l’occasione si iscriveranno i ragazzi anche al NOI per l’anno 2021.

Indulgenza Plenaria
Dal mezzogiorno di SABATO 31 ottobre e per tutto il mese di NOVEMBRE i fedeli, visitando la chiesa e il Cimitero possono lucrare dell’INDULGENZA PLENARIA per sé e per i Defunti alle solite condizioni: recita del Padre nostro e del Credo, una preghiera secondo le intenzioni del Papa, Confessione e Comunione.

Preghiera di Guarigione
GIOVEDI 26 novembre 2020 a partire dalle ore 19.30, in chiesa:

  • S. Rosario alle ore 19.30
  • S. Messa alle ore 20.00
  • Preghiera di guarigione ore 20.45
  • Adorazione ore 21.00
  • Benedizione finale ore 21.30
    (Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti).

Non sarà celebrata la S. Messa delle 18.00.

“Un Posto a Tavola”
DOMENICA 29 novembre è la prima Domenica di AVVENTO. Un’opera di solidarietà è la possibilità di offrire qualcosa alla iniziativa “Un posto a tavola”.

IL PRIMO TALENTO CHE CI E’ STATO DONATO E’ LA VITA

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VITA DI COMUNIA
n. 1895 – 15 novembre 2020 – Mt 25,14-30

Oggi, è la penultima Domenica dell’anno liturgico e Gesù con la parabola dei talenti, ci invita a verificare le doti e le risorse che abbiamo ricevuto per la nostra crescita spirituale, per il bene di chi ci vive accanto e per la realizzazione del Regno di Dio. Vediamo, ora, che cosa era il talento ai tempi di Gesù. Era una specie di grosso lingotto d’argento, del peso di circa 30 chilogrammi, oggi diremo un capitale.

Questi talenti, il padrone, nella parabola, li consegnò ai tre servi quando partì, perché aveva piena fiducia in loro e li considerava grandi amici. Diciamo subito che i talenti consegnati erano un dono. Ma è a questo punto che divergono gli atteggiamenti dei servi. I primi due avevano capito che il dono ricevuto gli apparteneva. L’altro servo invece non aveva capito niente. Non si era reso conto che il lingotto era suo, almeno durante l’assenza del padrone. Non era riuscito a credere all’amore, alla generosità e alla fiducia del padrone. Il talento, per lui, costituiva un oggetto da restituire intatto. Così l’aveva nascosto per tenerlo al sicuro.

Tra le righe della parabola, possiamo subito intuire che il padrone del racconto è in realtà il Signore, che i servi fedeli sono i discepoli di Cristo, i futuri cristiani e che il tempo di assenza del padrone è il tempo della nostra vita in terra in cui ci troviamo con i nostri talenti e cioè i doni di Dio da far fruttare.

Noi, in quale di questi servi ci riconosciamo? Nei primi due, quelli che mettono a frutto il loro splendido dono, oppure nel terzo servo quello che non fa progredire niente.  Perché è il terzo servo quello che ha un cuore malato, senza desiderio, che non crea, ma conserva solo e questo per il Padrone è troppo poco. Il mondo e il cuore non ci sono stati dati da conservare come fragili miracoli, ma ci sono stati dati per diventare creatori di opere nuove.
Quando il padrone tornò: “volle regolare i conti con loro” e questo succederà anche a noi quando il Signore ci chiederà i risultati delle nostre scelte.

Verificherà se al centro di tutto abbiamo messo i nostri interessi egoistici e se il talento della vita, lo abbiamo impiegato unicamente per far collezione di banconote, o per far prosperare i nostri affari senza badare troppo per il sottile. Se avremmo fatto questo, il Signore considererà sprecato quel talento che ci ha consegnato non certo perché lo investissimo in “vanità”. Mentre, il Suo volto, si addolcirà se ci presenteremo davanti a Lui a mani vuote e dimostreremo che i talenti li abbiamo spesi tutti, a vantaggio del prossimo.

Allora, quale il messaggio?

Il Signore ha condannato il servo che non aveva avuto fiducia in Lui. Per Lui ognuno di noi è un investimento d’amore; ognuno di noi è un capitale preziosissimo; è un “sogno di Dio” chiamato a diventare realtà. E oggi, ci chiede di individuare i nostri talenti, che possono essere di pazienza, di ascolto, di perdono, di buonumore, di sincerità, di speranza, di amicizia, per poi donarli ai nostri fratelli. Solo così, un giorno, potremmo sentirci dire: “Bene, servo buono e fedele: prendi parte alla gioia del tuo padrone”.


SABATO 21 Novembre – Presentazione della Beata Vergine Maria
La Presentazione della Beata Vergine Maria al tempio è una festa importante, bella e antichissima, celebrata il 21 novembre di ogni anno sia dalla Chiesa Cattolica, come memoria, che dalla Chiesa Ortodossa, come festività maggiore. Questo emerge con chiarezza non solo dalla nota di commento degli estensori del nuovo calendario ma anche dalla nota della Liturgia delle Ore, che dice: « In questo giorno della dedicazione (543) della Chiesa di Santa Maria Nuova, costruita presso il tempio di Gerusalemme, celebriamo insieme ai cristiani d’Oriente quella “dedicazione” che Maria fece a Dio, di se stessa fin dall’infanzia, mossa dallo Spirito Santo, della cui grazia era stata ricolma nella sua immacolata concezione ». Il fatto della presentazione di Maria al tempio, com’è noto, non è narrato in nessun passo dei testi sacri, mentre viene proposto con abbondanza di particolari dagli apocrifi, cioè da quegli scritti molto antichi, e per tanti aspetti analoghi ai libri della Bibbia, che tuttavia la Chiesa ha sempre rifiutato di considerare come ispirati da Dio e quindi come Sacra Scrittura. Maria, secondo la promessa fatta dai suoi genitori, fu condotta nel tempio a tre anni, accompagnata da un gran numero di fanciulle ebree che tenevano delle torce accese, col concorso delle autorità di Gerusalemme e tra il canto degli angeli. La realtà della presentazione di Maria dovette essere molto più modesta e insieme più gloriosa. Fu infatti anche attraverso questo servizio al Signore nel tempio, che Maria preparò il suo corpo, ma soprattutto la sua anima, ad accogliere il Figlio di Dio, attuando in se stessa le parole di Gesù che, in risposta ad una donna che aveva alzato la voce dicendo “Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”, rispose :“Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano! ”. (Lc 11,27-28).

SABATO 21 Novembre – “Madonna della Salute”
E’ una festa istituita nel 1630 quando la Repubblica Veneta, per adempiere ad un voto fatto in occasione di una devastante epidemia di peste, fece erigere a Venezia un tempio in onore della Vergine Maria, meta di continui pellegrinaggi. Siamo tutti invitati, particolarmente in questo giorno, ad onorare la Madre di Dio e chiedere la sua protezione.

DOMENICA 22 Novembre – Santa Cecilia
Venerata come patrona della musica sacra.

Iscrizioni Catechismo
Domenica 22 e domenica 29 novembre, si raccolgono le iscrizioni al catechismo parrocchiale di tutte le classi, in Palestra, dalle ore 10,00 alle ore 11,30. Quest’anno è obbligatoria l’iscrizione perché i genitori devono sottoscrivere la liberatoria per il contagio. Con l’occasione si iscriveranno i ragazzi anche al NOI per l’anno 2021.

Indulgenza Plenaria
Dal mezzogiorno di SABATO 31 Ottobre e per tutto il mese di NOVEMBRE i fedeli, visitando la chiesa e il Cimitero possono lucrare dell’INDULGENZA PLENARIA per sé e per i Defunti alle solite condizioni: recita del Padre nostro e del Credo, una preghiera secondo le intenzioni del Papa, Confessione e Comunione.

Preghiera di Guarigione
GIOVEDI 26 novembre 2020 a partire dalle ore 19.30, in chiesa:

  • S. Rosario alle ore 19.30
  • S. Messa alle ore 20.00
  • Preghiera di guarigione ore 20.45
  • Adorazione ore 21.00
  • Benedizione finale ore 21.30
    (Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti).

Non sarà celebrata la S. Messa delle 18.00.

LA REALTA SI GIUDICA ISPIRANDOCI AL VANGELO

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VITA DI COMUNITA
n. 1891 – 18 ottobre 2020 – Mt 22,15-21

L’evangelista Matteo ci racconta, oggi, di come un gruppo di farisei e di erodiani hanno cercato di cogliere in fallo Gesù chiedendogli: “E’ lecito dare tributo a Cesare o no?” E cioè dobbiamo pagare le tasse o no?

Al tempo di Gesù, sulla Giudea incombeva pesantemente la mano di Roma. E uno dei segni più odiosi, per far sentire al popolo la sua condizione di schiavitù, era il tributo. Dovevano versare un denaro a testa (il “census”) nelle casse dell’Impero, tranne i vecchi e i bambini. E questo fatto era sufficiente per far scatenare risentimento e ribellione. La domanda posta a Gesù era, quindi, scottante e capace di mettere in imbarazzo chiunque.

Infatti, la sua risposta poteva farlo cadere o a sfavore del popolo o nella condanna dell’autorità romana. La risposta di Gesù fu elegante e tagliente: “Rendete a Cesare quel che è di Cesare e date a Dio quel che è di Dio”. Un’affermazione questa che ci pone, anche oggi, davanti allo scottante problema del rapporto tra la fede e le realtà del mondo, in particolare tra la fede e la realtà politica. Gesù dice: restituire a Cesare ciò che è di Cesare e cioè restituite alla politica il valore, la dignità, i mezzi della politica e lasciate a Dio il valore di Dio.

A Cesare vadano le cose, a Dio vadano le persone. Le realtà terrene hanno una loro autonomia, non c’è bisogno, quindi, di coinvolgere Dio direttamente nelle decisioni che dobbiamo prendere. Non possiamo appellarci a Lui per far passare qualche nostra opinione. Il Signore ci tratta da adulti e ci ha dato la capacità di affrontare le difficoltà considerandoci capaci di vivere.

Il Signore ci chiede di “dare a Dio quel che è di Dio”; ci chiede di riscoprire l’impronta di Dio in tutte le cose, ricordandoci che siamo stati creati a Sua immagine. Ci invita a guardare le cose e la vita per capirne il significato e attuare quella splendida virtù che è il dialogo per ricondurre a verità ogni cosa. E quando Dio è veramente al centro della vita degli uomini, anche i doveri sociali vengono visti nella giusta proporzione e nella sua autentica finalità. 
Nella Bibbia non troveremo nozioni di economia, ma ispirandoci al Vangelo potremo giudicare la realtà.

Allora, quale il messaggio?

La Parola di Dio ci indica, oggi, la strada che dobbiamo percorrere per essere veri discepoli di Gesù. Noi siamo cittadini di due regni e ciò che serve ed è chiesto con ragione ed onestà per la comunità civile, di solito concorda con ciò che ci domanda il Signore. Sforziamoci, allora, a non essere indifferenti ai bisogni dei nostri fratelli; di mettere a frutto i talenti che Dio ci ha donato e di farlo con gioia, con onestà, con bontà, con accoglienza, con generosità, con solidarietà, come solo le sue creature lo sanno fare.


MARTEDI 20 ottobre si fa memoria di Santa MARIA BERTILLA BOSCARDIN
Maria Bertilla nacque presso una famiglia di contadini a Brendola, un paese alle falde dei colli Berici in provincia di Vicenza. A nove anni, contro l’uso dei tempi, meritò d’essere ammessa alla prima comunione, ed entrò nelle Suore Maestre di Santa Dorotea, figlie dei Sacri Cuori a sedici anni, l’8 aprile 1905. Dopo un periodo iniziale in cui si trovò a lavorare in cucina, si diplomò infermiera all’ospedale di Treviso dove era stata inviata. Trovò la sua vocazione nella cura degli infermi, in particolare dei bambini, durante la prima guerra mondiale. A 22 anni fu operata una prima volta di tumore; a 34 morì, dopo un’altra operazione che non valse a sconfiggere la malattia, ripresentatasi per la seconda volta. Le sue spoglie sono custodite a Vicenza, in un piccolo santuario presso la Casa madre della Suore Dorotee. ( Wikipedia )

GIOVEDI 22 ottobre si fa memoria di SAN GIOVANNI PAOLO II

Nato a Wadovice, in Polonia, è il primo papa slavo e il primo Papa non italiano dai tempi di Adriano VI. Nel suo discorso di apertura del pontificato ha ribadito di voler portare avanti l’eredità del Concilio Vaticano II. Il 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro, anniversario della prima apparizione della Madonna di Fatima, fu ferito gravemente con un colpo di pistola dal turco Alì Agca. Al centro del suo annuncio il Vangelo, senza sconti. Molto importanti sono le sue encicliche, tra le quali sono da ricordare la “Redemptor hominis”, la “Dives in misericordia”, la “Laborem exercens”, la “Veritatis splendor” e l'”Evangelium vitae”. Dialogo interreligioso ed ecumenico, difesa della pace, e della dignità dell’uomo sono impegni quotidiani del suo ministero apostolico e pastorale. Dai suoi numerosi viaggi nei cinque continenti emerge la sua passione per il Vangelo e per la libertà dei popoli. Ovunque messaggi, liturgie imponenti, gesti indimenticabili: dall’incontro di Assisi con i leader religiosi di tutto il mondo alla preghiere al Muro del pianto di Gerusalemme. Così Karol Wojtyla traghetta l’umanità nel terzo millennio. Papa Benedetto XVI lo ha beatificato il il 1° maggio 2011 ed Infine Papa Francesco, alla presenza del predecessore, ha canonizzato San Giovanni Paolo II il 27 aprile 2014. Il suo corpo riposa in un altare laterale della Basilica di San Pietro in Vaticano. La sua memoria liturgica facoltativa ricorre il 22 ottobre. ( Santi e Beati )

DEDICAZIONE DELLA NOSTRA CHIESA
Nel calendario liturgico il 24 Ottobre è dedicato alla memoria della consacrazione di tutte le Chiese nelle quali si celebra e questo a prescindere dalla data esatta della “dedicazione”. Per la nostra Chiesa Arcipretale, la consacrazione è avvenuta il 6 Giugno 1925 (Vescovo celebrante Mons. Eugenio Beccegato di Vittorio Veneto). Le norme liturgiche stabiliscono che per tutto il giorno siano accese 12 candele davanti alle 12 croci collocate alle pareti della chiesa al momento della consacrazione

Cresimandi
MERCOLEDI 21 ottobre e GIOVEDI 22 ottobre, dalle ore 16.00 alle 17.00 in CHIESA, incontro di preparazione alla CRESIMA con i ragazzi di Prima Superiore.

Preghiera di Guarigione
GIOVEDI 29 settembre 2020 a partire dalle ore 19.30, in Chiesa:
– S. Rosario
– S. Messa alle ore 20.00
– Preghiera di guarigione ore 20.45
– Adorazione ore 21.00
– Benedizione finale ore 21.30
(Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti).
Non sarà celebrata la S. Messa delle 18.30.

Gruppo Animatori GREST
I ragazzi nati nel 2006 che vogliono far parte del TEAM GREST di Spresiano sono invitati GIOVEDI 12 novembre alle ore 20,30 in Oratorio per il primo incontro a loro dedicato. I prossimi incontri avranno cadenza mensile.
Tutti gli incontri si svolgeranno nel rispetto delle norme anti Covid, mascherina obbligatoria.

Gruppo Missionario
Quest’anno, causa le restrizioni della pandemia, il Gruppo Missionario affiderà la tradizionale raccolta fondi ad una lotteria, da tenersi l’ULTIMA DOMENICA dell’OTTOBRE MISSIONARIO. Perché l’iniziativa abbia successo, c’è bisogno del coinvolgimento della Comunità, sia per reclamizzare l’evento, sia nell’acquisto e nella vendita dei biglietti. Fa parte anche questo della fraternità della Missione. Già affamati e gli orfani non possono aspettare.
Per qualsiasi offerta di aiuto e altre informazioni telefonare in parrocchia. Vi ringraziamo fin d’ora del vostro aiuto.

PERDONARE – UN DOVERE DEL CRISTIANO

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VITA DI COMUNITA
n. 1886 – 13 settembre 2020 – Mt 18,21-35

Domenica scorsa abbiamo sentito i consigli di Gesù sulla “correzione fraterna”, un dovere di tutti i cristiani e soprattutto di chi è in autorità, compresi i genitori riguardo ai figli. Nel brano di oggi invece, il Signore ci invita a qualcosa di più profondo e difficile: il perdono fraterno.

Pietro ha toccato il tema del perdono con una domanda a Gesù: “Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte? Quel giorno, Pietro era in vena di generosità visto che aveva usato la cifra sette (il numero della perfezione). Ma ecco che Gesù gli scompiglia i numeri e gli impone un’operazione difficile: “non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”.

Una moltiplicazione il cui risultato non dà una cifra, ma un avverbio: “sempre”. E Pietro dovrà prendere atto che il perdono non ha limitazioni. Gesù raccontò, poi, ai suoi discepoli la parabola del servo malvagio.  Un re aveva condonato al suo servo l’ingente somma di diecimila talenti perché mosso a compassione per le sue suppliche (per rendere l’idea di quanto fosse quella cifra, basta dire che la rendita annuale di Erode il Grande, arrivava a 900 talenti).

E il servo che fa? Quando incontra un suo compagno, dal quale avanzava una ridicola somma di cento denari, gli chiede la restituzione, lo minaccia e non prova nessuna pietà per la sua disperazione. Lui aveva già dimenticato di essere stato perdonato e non aveva capito che avrebbe dovuto a sua volta concedere il perdono all’altro. In parole più semplici, non aveva compreso che il perdono non doveva fermarsi ma doveva arrivare fino al fratello.

Il progetto di Gesù sulla comunità cristiana è stato chiaro: la comunità deve essere formata da fratelli perdonati che si perdonano. Troppe volte, però, ci dimentichiamo che il perdono che riceviamo da Dio, va donato, condiviso, partecipato coi fratelli.  La nostra società, oggi, produce soprattutto, rancore, vendetta, tensioni familiari, sociali, razzismi, incapacità di perdonare. “In quel tempo….” almeno ci si poneva il problema del perdono!

Oggi invece, quello che noi sappiamo fare bene, è puntare il dito verso l’altro: “lui va a Messa tutte le domeniche, ha educato cristianamente i figli, ma da anni ormai, non parla col fratello.  Qualcuno giustifica il proprio rifiuto di concedere il perdono perché ha paura di perdere la propria dignità, di compromettere il proprio prestigio e dice: “non tocca a me fare il primo passo”. 

E dimentica che il primo passo l’ha già compiuto Dio, donandoci, smisuratamente, il suo perdono.

Allora, quale il messaggio?

Gesù ci chiede, oggi, di superare il nostro istinto di vendetta e di scorgere in chi ci offende un fratello da comprendere e da aiutare e come modello ci indica il Padre che perdona. E chi perdona è semplicemente un cristiano che ha fatto il proprio dovere. Impegniamoci, allora, a vivere la nostra vita come creature che si preoccupano del “bene” degli altri e che sanno perdonare col cuore.


ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE

LUNEDI 14 settembre è la festa della ESALTAZIONE SANTA CROCE

È una festa antica e densa di significati, quella dell’Esaltazione della Croce, in cui la Chiesa rende grazie al sacrificio estremo di Gesù che morendo su di essa ha salvato tutti noi. Le sue origini risalgono all’epoca in cui nella città di Gerusalemme viene dedicata una basilica a “incarnare” nella pietra la vittoria della Resurrezione sulla morte.
La Croce è luogo di vittoria, vittoria sulla morte attraverso la Resurrezione, vittoria sulla finitudine e la limitatezza umane, ma soprattutto vittoria sul peccato. Ci troviamo al centro della storia della salvezza, davanti al simbolo della redenzione dell’uomo resa possibile solo dalla morte del Figlio. Tanta strada è stata fatta da quel primo albero sotto al quale Adamo tradì Dio gettando la sua stirpe – tutti noi – nel buio abisso del peccato: sulla Croce e attraverso la Croce l’albero della vita torna a fiorire e costituisce la chiave per riaprire la porta del paradiso perduto.
La Croce, dunque, perde la sua connotazione di luogo di condanna, ma diventa luogo di conversione, come per il ladrone che patisce accanto a Gesù. La sua luce irradia tutti coloro che la toccano: sia fisicamente, come Maria e Giovanni che stanno lì ai suoi piedi perché tutto si compia, ma anche con la preghiera e la devozione, cioè tutti noi salvati dal Signore che sceglie di farsi uccidere come il peggiore dei delinquenti.

 


MARTEDI 15 settembre ricordiamo la B.V. MARIA ADDOLORATA
La devozione ai dolori di Maria fu assai prima popolare che liturgica, diffusa particolarmente dai Serviti e dai Passionisti (cf 17 febbraio e 19 ottobre), e contempla i sette momenti messi in rilievo dai Vangeli. Fu papa Pio VII, che in ricordo delle sofferenze inflitte da Napoleone alla Chiesa nel suo capo, introdusse nella liturgia la celebrazione dei dolori di Maria. La compartecipazione dolorosa della Madre dei Salvatore alla sua opera di salvezza (Lc 2,33-35) è testimoniata nell’ora della croce da Giovanni che l’ha ricevuta in Madre (Gv 19,25.27). Attualmente, questa memoria dei dolori di Maria si concentra meglio su lei, la Addolorata, e sul sacrificio di Cristo, che lei stessa offre con lui al Padre. E il gesto in cui la ritrae l’arte raffigurandola nella «Pietà», espressione dei «martirio» intimo della Madre del Crocifisso. ( Maranatha )

PRIMA COMUNIONE – Prove celebrazione
MERCOLEDI 16 settembre, alle ore 15.00 in Chiesa, prima prova della cerimonia con i bambini di quinta elementare. Ricordiamo che i bambini riceveranno l’Eucaristia per la prima volta DOMENICA 4 ottobre alle ore 10.30.

E.V.O.
MERCOLEDI 16 settembre in Canonica, alle ore 20.30, ci sarà la presentazione ufficiale della proposta degli Esercizi Spirituali per la Vita Ordinaria (EVO). La serata è aperta a tutti, sia a chi intende intraprendere il cammino, sia a chi desidera solo informarsi in merito.

Doposcuola Parrocchiale
MERCOLEDI 16 settembre, alle ore 20,45 in Chiesa a Spresiano, ci sarà un incontro informativo rivolto ai genitori dei bambini della scuola primaria di Spresiano. Durante la serata verranno fornite le informazioni e ci sarà la possibilità di pre-iscrivere i bambini. Per informazioni rivolgersi in parrocchia.

Incontro Genitori CRESIMANDI
VENERDI 18 settembre incontro con i genitori dei cresimandi, alle ore 20.30 in Chiesa.

Anniversari matrimoniali 2020
DOMENICA 20 settembre ci sarà, come gli anni scorsi, la festa comunitaria degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO 25° – 50° – 55° – 60°. I festeggiati si riuniranno nella nostra chiesa parrocchiale alle ore 10.30 per celebrare, assieme a parenti ed amici, l’Eucaristia come segno di ringraziamento al Signore per il dono della famiglia e per la felice meta raggiunta. Siamo tutti invitati ad accompagnare questa ricorrenza con calda simpatia e fervorosa preghiera, affinché il Signore conceda a questi sposi e alle loro famiglie: gioie e benedizioni.

Preghiera di Guarigione
GIOVEDI 24 settembre 2020 a partire dalle ore 19.30, in chiesa:

  • S. Rosario
  • S. Messa alle ore 20.00
  • Preghiera di benedizione ore 20.45
  • Adorazione ore 21.00
  • Benedizione finale ore 21.30

Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti.
Non sarà celebrata la S. Messa delle ore 18.30.

PELLEGRINAGGIO A PIEDI
Stiamo programmando per DOMENICA 27 settembre dalle ore 15.00 (partenza dalla Chiesa di Lovadina) alle ore 17.30 presumibilmente, un Pellegrinaggio a piedi fino a Maserada (Santuarietto Madonna della Pace). E’ una esperienza nuova per tutte le catechiste delle tre Parrocchie e quanti adulti vorranno partecipare. Lo scopo e di chiedere aiuto a Maria per il servizio di catechesi e a favorire la conoscenza e la collaborazione tra operatori pastorali della nostra COLLABORAZIONE (parr. Lovadina – Spresiano – Visnadello).