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RICONOSCIAMO CON UMILTA CHE ABBIAMO BISOGNO DI LUI

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VITA DI COMUNITA
n. 1898 – 6 dicembre 2020 – Mc 1,1-8
Seconda Domenica di AVVENTO

L’evangelista Marco discepolo di Pietro inizia il suo racconto con delle parole solenni, per ricordarci che la buona notizia è Cristo: “Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, il Figlio di Dio”. Lo fa per stimolarci ad una verifica dei motivi del nostro essere cristiani, che non vuol dire semplicemente credere ma che vuol dire avere il desiderio che Cristo nasca nei nostri cuori. Ed è l’Avvento il tempo di riflessione sul passato dell’umanità e sul suo futuro, ma per dare un senso al nostro tempo presente.

Marco porta, come modello dei cristiani, una testimonianza forte, autorevole, quella di Giovanni Battista, precursore del Signore. Giovanni era un Profeta autentico che badava all’essenziale. Era una voce che gridava perché il suo messaggio raggiungesse ogni cuore. Era una voce che annunciava la presenza ormai vicina dell’Inviato di Dio. Era una voce che chiedeva un battesimo di conversione. Conversione che significa cambiare i nostri cuori perché l’incontro con Dio esige un atteggiamento preciso, una direzione nuova di marcia. Che non significa soltanto smettere di peccare, ma qualcosa di più: significa cambiare dal di dentro; significa “smontare” le idolatrie della vita: il successo, il denaro, la carriera e restituire a Dio il primato.

Conversione significa ri-orientare la nostra vita in direzione di Colui che può darle significato. La figura di Giovanni non attira certo la simpatia, ma che cosa può suggerire a noi oggi? Lui aveva scelto di predicare nel deserto come luogo di incontro e spazio di comunione con Dio. Noi invece cerchiamo la piazza, nell’illusione di collocarci al centro degli avvenimenti. Viviamo travolti dalla quotidianità! La nostra società sta perdendo tanti valori dello spirito. .

Giovanni, invece, uomo libero e quindi povero, onestamente povero, aveva dato un taglio alla vanità e alle illusioni.
E oggi, Lui ci esorta a “preparare le strade”, a prepararci all’attesa del Signore. Ci esorta ad avere il coraggio di non ascoltare le molte voci che “gridano”, di non ascoltare le voci del guadagno, del successo, del piacere, della furbizia. E forse, nel silenzio, le parole verrebbero ripulite dall’abitudine e ritroverebbero la loro forza originaria.

Allora, quale il messaggio?

L’Avvento è il tempo per dare un senso al nostro presente. Impegniamoci, allora, a cambiare il nostro stile di vita e prepariamoci all’attesa del Signore, con l’essere più presenti nella nostra famiglia, dedicando un po’ di più tempo all’ascolto della Parola di Dio, alla preghiera, ma soprattutto riconoscere con umiltà che abbiamo bisogno di Lui. Solo così non mancheremo l’incontro con il Cristo.


IMMACOLATA CONCEZIONE

MARTEDI 8 DICEMBRE 2020 è la solennità della IMMACOLATA CONCEZIONE.

L’Immacolata Concezione riguarda il peccato originale. Ogni essere umano nasce con il peccato originale e solo la Madre di Cristo ne fu esente. In attesa della venuta e della missione di Cristo sulla Terra, la Vergine doveva essere la dimora senza peccato per custodire in grembo il Figlio di Dio fattosi uomo.
Le Sante Messe avranno ORARIO FESTIVO.
La S. Messa prefestiva del Lunedì sarà alle ore 18.00 (resta sospesa quella del mattino alle ore 8.30).


Sono i piccoli gesti
che rendono
la vita più bella !


DOMENICA 13 Dicembre 2020 è la festa di SANTA LUCIA
Lucia era una giovane siracusana, nata da famiglia patrizia intorno al 283. Morì martire il 13 Dicembre del 304. Le sue spoglie mortali si trovano a Venezia nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia. La sua funzione di protettrice della vista è legata al nome, che richiama alla luce. Dante ne fa il simbolo della Grazia illuminante e si definisce “suo fedele”.
Santuario di Santa Lucia Venezia – www.santuariodilucia.it

San Vincenzo
MARTEDI 8 dicembre si celebra la “GIORNATA DELLA CARITA” promossa dalla San VINCENZO.
Le offerte raccolte saranno utilizzate per aiutare i fratelli che si trovano nel bisogno.

Un Posto a Tavola
Durante l’AVVENTO, un’opera di solidarietà è la possibilità di offrire qualcosa alla iniziativa “Un posto a tavola”. 

CATECHISMO 2a ELEMENTARE
VENERDI 11 dicembre alle ore 20,30 in chiesa, incontro per i genitori dei bambini di Seconda Elementare. Con l’occasione potete iscrivere i bambini e sottoscrivere la liberatoria per il contagio Covid. Si iscriveranno anche al NOI per l’anno 2021. Si chiede un contributo.

VERSO BETLEMME SI VA CON IL CUORE

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VITA DI COMUNITA
n. 1897 – 29 novembre 2020 – Mc 13,33-37
Prima Domenica di AVVENTO

Comincia oggi, con la prima Domenica di Avvento, il nuovo anno della Chiesa. AVVENTO significa tempo di attesa, attesa di Qualcuno che deve venire. La liturgia ci propone un brano del Vangelo di Marco che racconta la storia di un padrone che ha molti servi che lavorano per lui, ognuno con un compito preciso.

Un giorno, però, il padrone deve partire ma prima di allontanarsi ridistribuisce i compiti: “….dà il potere ai servi, a ciascuno il suo compito”. E’ la storia dell’umanità. Il padrone è Gesù che ha dato agli uomini il potere sul mondo ed un compito da assolvere.  Ma, al suo ritorno, vorrà sapere da loro quale uso avranno fatto del loro potere e delle cose messe nelle loro mani.

Gesù nel Vangelo non ha fornito notizie di curiosità, non ha annunciato scadenze, non ha scavalcato il presente ma è stato chiaro quando ha detto: “Vegliate!”.

“Vegliare” significa essere svegli, in attesa. Significa vivere un atteggiamento di servizio, a disposizione del padrone che può ritornare in ogni momento. Significa “orientare” la nostra attenzione su ciò che è veramente importante avendo la consapevolezza del compito che ci è stato affidato e che intendiamo assolvere con impegno giorno dopo giorno.

“Vegliare” vuol dire prendersi cura del nostro rapporto con Dio e non permettere che la nostra pigrizia e i mille affanni della giornata ci distolgano da ciò che è l’essenziale della nostra vita. E oggi più che mai dobbiamo avere a cuore questa relazione, sostenendola attraverso la preghiera che nasce dall’ascolto della Parola.

“Vegliare” vuol dire, scrutare la nostra esistenza perché è il male che esce dal nostro cuore che veramente inquina la nostra vita. Vuol essere capaci di andare anche “controcorrente”.

Un modo di vivere nuovo che comporta l’esercizio quotidiano della fedeltà, della coerenza, della compassione e del perdono, un modo che ci prepara al momento del ritorno del Signore Gesù. Il futuro davanti a Dio si conquista col presente e si capisce partendo dal presente. E riconoscerci, oggi, poco cristiani, ci permetterà di smuovere la nostra situazione.

Allora, quale il messaggio?

“Vegliate!” è l’esortazione di Gesù per concretizzare l’attesa con atteggiamenti di responsabilità e di impegno. Ognuno al proprio posto, attento alla propria coscienza e alla propria libertà. L’Avvento ritorna per farci prendere coscienza che è giunto il tempo di dare un senso alla nostra vita. E’ giunto il tempo di prendere sul serio la lezione di Betlemme e di metterci in cammino con il cuore!


PRIMA DOMENICA DI AVVENTO


LUNEDI 30 novembre 2020 – San ANDREA Apostolo
All’apostolo Andrea spetta il titolo di “Primo chiamato”. Ed è commovente il fatto che, nel Vangelo, sia perfino annotata l’ora («le quattro del pomeriggio») del suo primo incontro e primo appuntamento con Gesù. Fu poi Andrea a comunicare al fratello Pietro la scoperta del Messia e a condurlo in fretta da Lui. La sua presenza è sottolineata in modo particolare nell’episodio della moltiplicazione dei pani. Sappiamo inoltre che, proprio ad Andrea, si rivolsero dei greci che volevano conoscere Gesù, ed egli li condusse al Divino Maestro. Su di lui non abbiamo altre notizie certe, anche se, nei secoli successivi, vennero divulgati degli Atti che lo riguardano, ma che hanno scarsa attendibilità. Secondo gli antichi scrittori cristiani, l’apostolo Andrea avrebbe evangelizzato l’Asia minore e le regioni lungo il mar Nero, giungendo fino al Volga. È perciò onorato come patrono in Romania, Ucraina e Russia. Commovente è la ‘passione’ – anch’essa tardiva – che racconta la morte dell’apostolo, che sarebbe avvenuta a Patrasso, in Acaia: condannato al supplizio della croce, egli stesso avrebbe chiesto d’essere appeso a una croce particolare fatta ad X (croce che da allora porta il suo nome) e che evoca, nella sua stessa forma, l’iniziale greca del nome di Cristo. La Legenda aurea riferisce che Andrea andò incontro alla sua croce con questa splendida invocazione sulle labbra: «Salve Croce, santificata dal corpo di Gesù e impreziosita dalle gemme del suo sangue… Vengo a te pieno di sicurezza e di gioia, affinché tu riceva il discepolo di Colui che su di te è morto. Croce buona, a lungo desiderata, che le membra del Signore hanno rivestito di tanta bellezza! Da sempre io ti ho amata e ho desiderato di abbracciarti… Accoglimi e portami dal mio Maestro». ( Santi e Beati – Wiki )

Iscrizioni Catechismo
DOMENICA 29 novembre, si raccolgono le iscrizioni al catechismo parrocchiale di tutte le classi, in Palestra, dalle ore 10,00 alle ore 11,30. Quest’anno è obbligatoria l’iscrizione perché i genitori devono sottoscrivere la liberatoria per il contagio. Con l’occasione si iscriveranno i ragazzi anche al NOI per l’anno 2021. Si chiede un contributo.

Inizio Catechismo
Informiamo che, nella settimana dal 30 NOVEMBRE 2020, inizia il Catechismo per tutti i gruppi dalla Terza Elementare alla Terza Media, secondo i giorni e gli orari comunicati alle famiglie.

“Un Posto a Tavola”
DOMENICA 29 novembre è la prima Domenica di AVVENTO.  Un’opera di solidarietà è la possibilità di offrire qualcosa alla iniziativa “Un posto a tavola”.

Indulgenza Plenaria
Ricordiamo che, dal mezzogiorno di SABATO 31 ottobre e per tutto il mese di NOVEMBRE, i fedeli visitando la chiesa e il Cimitero possono lucrare dell’INDULGENZA PLENARIA per sé e per i Defunti alle solite condizioni: recita del Padre nostro e del Credo, una preghiera secondo le intenzioni del Papa, Confessione e Comunione.

CRISTO SI MANIFESTA NEI NOSTRI GESTI

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VITA DI COMUNITA
n. 1896 – 22 novembre 2020 – Mt 25,31-46

Oggi, è l’ultima Domenica dell’anno liturgico: Domenica prossima comincia un anno nuovo, con l’Avvento. A chiudere l’anno della Chiesa è la festa solenne in onore di Gesù Cristo Re dell’universo.

E’ tempo di bilanci e Matteo, con il suo Vangelo, illustra, a noi cristiani, cittadini del Regno di Dio, quale sarà il giudizio finale alla fine dei tempi. Vediamo insieme alcuni punti. Il Signore non guarderà ai titoli di merito, privilegi, tessere di partito o di associazioni, conoscenze varie e protezioni influenti, ma guarderà le nostre relazioni e non certo quelle verso i grandi, i potenti, i simpatici, i fortunati, i ricchi.

Ci chiederà, invece, se lo abbiamo riconosciuto nel povero, nel debole, nell’affamato, nell’anziano abbandonato, nel parente scomodo. Ci chiederà se abbiamo riservato l’accoglienza, la disponibilità, l’amore operoso e gratuito ai piccoli che Gesù chiama “questi miei fratelli più piccoli”. Guarderà se qualcuno è stato da noi consolato, se qualcuno ha ricevuto da noi speranza e forza per continuare il cammino.

Gesù nel comandamento “nuovo” ha detto: “da questo riconosceranno che siete miei discepoli.”. A nessuno di noi è stato chiesto di compiere miracoli, ma di entrare nella vita e nella casa di chi soffre e il giudizio sarà su tutto ciò che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto. Gli archivi di Dio non sono pieni di peccati custoditi per essere tirati fuori nell’ultimo giorno, sono invece pieni di gesti di bontà, di lacrime raccolte ed asciugate.

E, in quelle tante case dove si ha cura di un anziano, dove un malato è accudito con tenerezza e senza clamori, dove si dà speranza a una persona tradita, abbandonata, separata, a un figlio handicappato, lì il giudizio è già scritto: “Venite, benedetti!”. Per il Signore è sufficiente che noi, trovandoci davanti a un volto d’uomo, non gli chiudiamo in faccia la porta. E se anche la fede, in certe occasioni non ci ha suggerito niente, è essenziale che ci abbia “ispirato” la carità che è la sintesi di tutto il cristianesimo.

Allora, quale il messaggio?

Ora, a noi resta una sola cosa da fare: preparare la risposta alla domanda che un giorno Cristo puntualmente ci farà, così come ci ha preavvertito. Cominciamo, allora, fin da oggi, a rendere concreta la nostra fede, guardando se nella nostra famiglia c’è bisogno di più presenza; se i nostri figli hanno bisogno di più attenzioni, di più affetto. E poi, proviamo a guardarci intorno e a cercare quei piccoli di cui Gesù ci parla, che sono i nostri anziani, i nostri ammalati, le persone sole e dimenticate, il disoccupato, il forestiero, perché sono loro che hanno il nome e il volto di Gesù.


CRISTO RE DELL’UNIVERSO

 


MADONNA DELLA SALUTE

SABATO 21 novembre E’ una festa istituita nel 1630 quando la Repubblica Veneta, per adempiere ad un voto fatto in occasione di una devastante epidemia di peste, fece erigere a Venezia un tempio in onore della Vergine Maria, meta di continui pellegrinaggi. Siamo tutti invitati, particolarmente in questo giorno, ad onorare la Madre di Dio e chiedere la sua protezione. – Basilica Madonna della Salute Venezia

SABATO 21 novembre – Presentazione della Beata Vergine Maria
La Presentazione della Beata Vergine Maria al tempio è una festa importante, bella e antichissima, celebrata il 21 novembre di ogni anno sia dalla Chiesa Cattolica, come memoria, che dalla Chiesa Ortodossa, come festività maggiore. Questo emerge con chiarezza non solo dalla nota di commento degli estensori del nuovo calendario ma anche dalla nota della Liturgia delle Ore, che dice: « In questo giorno della dedicazione (543) della Chiesa di Santa Maria Nuova, costruita presso il tempio di Gerusalemme, celebriamo insieme ai cristiani d’Oriente quella “dedicazione” che Maria fece a Dio, di se stessa fin dall’infanzia, mossa dallo Spirito Santo, della cui grazia era stata ricolma nella sua immacolata concezione ». Il fatto della presentazione di Maria al tempio, com’è noto, non è narrato in nessun passo dei testi sacri, mentre viene proposto con abbondanza di particolari dagli apocrifi, cioè da quegli scritti molto antichi, e per tanti aspetti analoghi ai libri della Bibbia, che tuttavia la Chiesa ha sempre rifiutato di considerare come ispirati da Dio e quindi come Sacra Scrittura. Maria, secondo la promessa fatta dai suoi genitori, fu condotta nel tempio a tre anni, accompagnata da un gran numero di fanciulle ebree che tenevano delle torce accese, col concorso delle autorità di Gerusalemme e tra il canto degli angeli. La realtà della presentazione di Maria dovette essere molto più modesta e insieme più gloriosa. Fu infatti anche attraverso questo servizio al Signore nel tempio, che Maria preparò il suo corpo, ma soprattutto la sua anima, ad accogliere il Figlio di Dio, attuando in se stessa le parole di Gesù che, in risposta ad una donna che aveva alzato la voce dicendo “Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”, rispose :“Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano! ”. (Lc 11,27-28).

DOMENICA 22 Novembre – Santa Cecilia
Venerata come patrona della musica sacra.

Iscrizioni Catechismo
Domenica 22 e domenica 29 novembre, si raccolgono le iscrizioni al catechismo parrocchiale di tutte le classi, in Palestra, dalle ore 10,00 alle ore 11,30. Quest’anno è obbligatoria l’iscrizione perché i genitori devono sottoscrivere la liberatoria per il contagio. Con l’occasione si iscriveranno i ragazzi anche al NOI per l’anno 2021.

Indulgenza Plenaria
Dal mezzogiorno di SABATO 31 ottobre e per tutto il mese di NOVEMBRE i fedeli, visitando la chiesa e il Cimitero possono lucrare dell’INDULGENZA PLENARIA per sé e per i Defunti alle solite condizioni: recita del Padre nostro e del Credo, una preghiera secondo le intenzioni del Papa, Confessione e Comunione.

Preghiera di Guarigione
GIOVEDI 26 novembre 2020 a partire dalle ore 19.30, in chiesa:

  • S. Rosario alle ore 19.30
  • S. Messa alle ore 20.00
  • Preghiera di guarigione ore 20.45
  • Adorazione ore 21.00
  • Benedizione finale ore 21.30
    (Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti).

Non sarà celebrata la S. Messa delle 18.00.

“Un Posto a Tavola”
DOMENICA 29 novembre è la prima Domenica di AVVENTO. Un’opera di solidarietà è la possibilità di offrire qualcosa alla iniziativa “Un posto a tavola”.

IL PRIMO TALENTO CHE CI E’ STATO DONATO E’ LA VITA

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VITA DI COMUNIA
n. 1895 – 15 novembre 2020 – Mt 25,14-30

Oggi, è la penultima Domenica dell’anno liturgico e Gesù con la parabola dei talenti, ci invita a verificare le doti e le risorse che abbiamo ricevuto per la nostra crescita spirituale, per il bene di chi ci vive accanto e per la realizzazione del Regno di Dio. Vediamo, ora, che cosa era il talento ai tempi di Gesù. Era una specie di grosso lingotto d’argento, del peso di circa 30 chilogrammi, oggi diremo un capitale.

Questi talenti, il padrone, nella parabola, li consegnò ai tre servi quando partì, perché aveva piena fiducia in loro e li considerava grandi amici. Diciamo subito che i talenti consegnati erano un dono. Ma è a questo punto che divergono gli atteggiamenti dei servi. I primi due avevano capito che il dono ricevuto gli apparteneva. L’altro servo invece non aveva capito niente. Non si era reso conto che il lingotto era suo, almeno durante l’assenza del padrone. Non era riuscito a credere all’amore, alla generosità e alla fiducia del padrone. Il talento, per lui, costituiva un oggetto da restituire intatto. Così l’aveva nascosto per tenerlo al sicuro.

Tra le righe della parabola, possiamo subito intuire che il padrone del racconto è in realtà il Signore, che i servi fedeli sono i discepoli di Cristo, i futuri cristiani e che il tempo di assenza del padrone è il tempo della nostra vita in terra in cui ci troviamo con i nostri talenti e cioè i doni di Dio da far fruttare.

Noi, in quale di questi servi ci riconosciamo? Nei primi due, quelli che mettono a frutto il loro splendido dono, oppure nel terzo servo quello che non fa progredire niente.  Perché è il terzo servo quello che ha un cuore malato, senza desiderio, che non crea, ma conserva solo e questo per il Padrone è troppo poco. Il mondo e il cuore non ci sono stati dati da conservare come fragili miracoli, ma ci sono stati dati per diventare creatori di opere nuove.
Quando il padrone tornò: “volle regolare i conti con loro” e questo succederà anche a noi quando il Signore ci chiederà i risultati delle nostre scelte.

Verificherà se al centro di tutto abbiamo messo i nostri interessi egoistici e se il talento della vita, lo abbiamo impiegato unicamente per far collezione di banconote, o per far prosperare i nostri affari senza badare troppo per il sottile. Se avremmo fatto questo, il Signore considererà sprecato quel talento che ci ha consegnato non certo perché lo investissimo in “vanità”. Mentre, il Suo volto, si addolcirà se ci presenteremo davanti a Lui a mani vuote e dimostreremo che i talenti li abbiamo spesi tutti, a vantaggio del prossimo.

Allora, quale il messaggio?

Il Signore ha condannato il servo che non aveva avuto fiducia in Lui. Per Lui ognuno di noi è un investimento d’amore; ognuno di noi è un capitale preziosissimo; è un “sogno di Dio” chiamato a diventare realtà. E oggi, ci chiede di individuare i nostri talenti, che possono essere di pazienza, di ascolto, di perdono, di buonumore, di sincerità, di speranza, di amicizia, per poi donarli ai nostri fratelli. Solo così, un giorno, potremmo sentirci dire: “Bene, servo buono e fedele: prendi parte alla gioia del tuo padrone”.


SABATO 21 Novembre – Presentazione della Beata Vergine Maria
La Presentazione della Beata Vergine Maria al tempio è una festa importante, bella e antichissima, celebrata il 21 novembre di ogni anno sia dalla Chiesa Cattolica, come memoria, che dalla Chiesa Ortodossa, come festività maggiore. Questo emerge con chiarezza non solo dalla nota di commento degli estensori del nuovo calendario ma anche dalla nota della Liturgia delle Ore, che dice: « In questo giorno della dedicazione (543) della Chiesa di Santa Maria Nuova, costruita presso il tempio di Gerusalemme, celebriamo insieme ai cristiani d’Oriente quella “dedicazione” che Maria fece a Dio, di se stessa fin dall’infanzia, mossa dallo Spirito Santo, della cui grazia era stata ricolma nella sua immacolata concezione ». Il fatto della presentazione di Maria al tempio, com’è noto, non è narrato in nessun passo dei testi sacri, mentre viene proposto con abbondanza di particolari dagli apocrifi, cioè da quegli scritti molto antichi, e per tanti aspetti analoghi ai libri della Bibbia, che tuttavia la Chiesa ha sempre rifiutato di considerare come ispirati da Dio e quindi come Sacra Scrittura. Maria, secondo la promessa fatta dai suoi genitori, fu condotta nel tempio a tre anni, accompagnata da un gran numero di fanciulle ebree che tenevano delle torce accese, col concorso delle autorità di Gerusalemme e tra il canto degli angeli. La realtà della presentazione di Maria dovette essere molto più modesta e insieme più gloriosa. Fu infatti anche attraverso questo servizio al Signore nel tempio, che Maria preparò il suo corpo, ma soprattutto la sua anima, ad accogliere il Figlio di Dio, attuando in se stessa le parole di Gesù che, in risposta ad una donna che aveva alzato la voce dicendo “Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”, rispose :“Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano! ”. (Lc 11,27-28).

SABATO 21 Novembre – “Madonna della Salute”
E’ una festa istituita nel 1630 quando la Repubblica Veneta, per adempiere ad un voto fatto in occasione di una devastante epidemia di peste, fece erigere a Venezia un tempio in onore della Vergine Maria, meta di continui pellegrinaggi. Siamo tutti invitati, particolarmente in questo giorno, ad onorare la Madre di Dio e chiedere la sua protezione.

DOMENICA 22 Novembre – Santa Cecilia
Venerata come patrona della musica sacra.

Iscrizioni Catechismo
Domenica 22 e domenica 29 novembre, si raccolgono le iscrizioni al catechismo parrocchiale di tutte le classi, in Palestra, dalle ore 10,00 alle ore 11,30. Quest’anno è obbligatoria l’iscrizione perché i genitori devono sottoscrivere la liberatoria per il contagio. Con l’occasione si iscriveranno i ragazzi anche al NOI per l’anno 2021.

Indulgenza Plenaria
Dal mezzogiorno di SABATO 31 Ottobre e per tutto il mese di NOVEMBRE i fedeli, visitando la chiesa e il Cimitero possono lucrare dell’INDULGENZA PLENARIA per sé e per i Defunti alle solite condizioni: recita del Padre nostro e del Credo, una preghiera secondo le intenzioni del Papa, Confessione e Comunione.

Preghiera di Guarigione
GIOVEDI 26 novembre 2020 a partire dalle ore 19.30, in chiesa:

  • S. Rosario alle ore 19.30
  • S. Messa alle ore 20.00
  • Preghiera di guarigione ore 20.45
  • Adorazione ore 21.00
  • Benedizione finale ore 21.30
    (Saranno a disposizione: sale, olio e acqua benedetti).

Non sarà celebrata la S. Messa delle 18.00.

SARA’ LA SUA MISERICORDIA AD AIUTARCI

Domenica 10 novembre 2019
Lc 20,27-38 )

Il brano dei Vangelo di oggi fa parte di un insieme di testi di Luca che narrano le dispute tra Gesù e i responsabili ebraici. Gesù era considerato un maestro e i sadducei, che rappresentavano l’ala aristocratica e conservatrice d’Israele e che si sentivano a loro volta maestri, sottoposero a Gesù, nei cortili del Tempio, un caso piuttosto strano: quello della donna che aveva avuto sette mariti.

Il caso faceva riferimento ad una legge ben nota di quel tempo, la “Legge del Levirato”, secondo la quale se un uomo moriva senza figli maschi, un fratello ne sposava la moglie per dare una discendenza ai fratello defunto. Ma questa istituzione aveva, soprattutto, lo scopo di evitare che la vedova sposasse uno straniero e che la proprietà rimanesse in famiglia.

Loro, che non condividevano la Risurrezione dopo la morte, gli dissero: “se una donna sposa sette mariti, successivamente nella Risurrezione di chi sarà moglie?”. La risposta di Gesù non si fece attendere e andò a colpire il fondamento dell’obiezione dicendo: “Vi sbagliate se pensate che la vita eterna sia come la vita dì quaggiù”.

Invitava così gli uditori ad alzare lo sguardo dalla visione che proiettava nell’aldilà, le ansie e le attese della vita terrena e a guardare alla nuova dimensione che Gesù proponeva: la Risurrezione in cui Lui credeva fermamente che non era la continuazione dei rapporti terreni ma una pienezza iniziata e mai conclusa. L’errore dei sadducei era stato quello di pretendere di immaginare l’aldilà che appartiene all’Onnipotenza di Dio e non alla nostra presunzione!

Questo brano di Vangelo è stato una stupenda lezione che ci ha fatto capire che il Dio di Gesù è il Dio dei viventi, non dei morti. Ma noi ci crediamo? Possiamo dire di credere nel Dio dei vivi se la nostra fede è ricerca e non stanca abitudine o noioso dovere; se è slancio e preghiera, non rito e superstizione. Dio è vivo se ci lasciamo incontrare come Zaccheo, convertire come Paolo, se accogliamo la Parola che ci interroga e ci dona risposte.

Noi siamo vivi se abbiamo imparato a non lasciarci ingannare da quelle sirene che ci promettono ogni felicità solo se possediamo, se produciamo, se guadagniamo ecc. Siamo vivi se sappiamo perdonare e se abbiamo capito che nella nostra vita c’è quel “di più” da scoprire che è nascosto nelle pieghe della nostra storia.

Una cosa, però, è certa, quando Dio allaccia un rapporto con noi, non spezzerà mai il filo per interrompere questa storia. E la nostra vita sarà con Lui, perché è Lui che non vuole separarsi dalle sue creature.

Allora, quale il messaggio?

Noi cristiani siamo il popolo ” che attende la vita del mondo che verrà” e abbiamo ii dovere di esprimere, giorno dopo giorno, l’attesa dell’eternità in una coerenza di vita e di scelte cristiane. Dobbiamo accostarci alla verità senza orgoglio, prevenzione, incredulità e ad aiutarci sarà la bontà e la misericordia di Dio che trasforma ognuno di noi. Altrimenti rischieremo di tagliarci fuori dalla gioia e dalla pace senza fine.


SAN MARTINO

LUNEDI 11 novembre 2019 si fa memoria di San MARTINO
Martino era figlio di un tribuno romano, era nato in Pannonia (Ungheria) e si era arruolato giovanissimo nell’esercito imperiale. Abbandonata la milizia dopo aver ricevuto il Battesimo, si recò in Gallia per divenire discepolo di Sant’Ilario di Poitiers. Condusse una vita eremitica, poi per consiglio di Ilario fondò  il primo monastero di tutto l’Occidente. Nel 373 venne scelto come Vescovo di Tours e alla predicazione del Vangelo unì una incessante opera di elevazione sociale dei contadini e dei pastori. Il suo culto è diffusissimo, molti comuni d’Italia portano il suo nome. ( Santi e Beati – San Martino )

Presso il CAPITELLO di San Martino ai Calessani, verrà celebrata lunedi alle ore 19.00 la S. MESSA in onore del Santo. Dopo la celebrazione ci sarà un momento di festa con la tradizionale CASTAGNATA.

 


Ascolto della Parola di Dio
Martedi 12 novembre, alle ore .20.30, in Canonica, ascolto della Parola per adulti.

CPAE
Nella riunione del 6 novembre la Commissione Economica ha affrontato la questione della vendita della Palestra ASOP alla Casa di Riposo “Villa Tomasi” e ad unanimità hanno approvato la vendita. Con il ricavato sarà realizzata una sala polifunzionale della stessa superficie ed il restauro della parte centrale dell’Oratorio.

CATECHISMO 2a ELEMENTARE
Domenica 17 novembre saranno presenti alla S. Messa delle ore 9,00 i bambini di 2a ELEMENTARE con i loro genitori. Iniziano cosi gli incontri di catechesi.
Sempre domenica 17 Novembre:

  • ai ragazzi di 1a Media sarà consegnata la BIBBIA;
  • Ai ragazzi di 2a Media sarà consegnato il CREDO.

I ragazzi animeranno la S. Messa. Non è possibile mancare!

Gruppo Missionario
Domenica 1 dicembre il Gruppo Missionario organizza il PRANZO ANNUALE di beneficenza. Il ricavato andrà a finanziare progetti per la Missione Diocesana di Fianga in Ciad. II costo del pranzo è di € 20. Per l’adesione chiamare in parrocchia oppure rivolgersi direttamente ai componenti del Gruppo. Grazie.

Itinerario di preparazione al Matrimonio
L’itinerario è rivolto ai fidanzati che stanno pensando al matrimonio ed in particolare a quelli che intendono sposarsi nel 2020 e nel 2021. L’itinerario inizierà dalla metà di OTTOBRE 2019 con una serie di incontri che si terranno presso l’Oratorio di MIGNAGOLA. Per informazioni contattare la parrocchia di Mignagola.