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APPUNTAMENTO PER RICOMINCIARE
VITA DI COMUNITA
n. 1997 – 30 ottobre 2022 – Lc 19,1-10
SOLENNITA DEI SANTI
Oggi, l’evangelista Luca, ci racconta lo splendido incontro di Gesù con un tale di nome Zaccheo. Zaccheo viveva a Gerico ed era un uomo che aveva fatto soldi a palate facendo l’esattore delle tasse e il collaboratore dei romani.
Ma nel momento in cui giunge al traguardo del guadagno, lui scopre di essere solo e infelice, capisce che, forse, lo scopo della vita era un altro. Però, Zaccheo non si rassegna e qui sta il suo grande merito e cioè l’onestà di mettere in discussione se stesso, di riconoscere di aver sbagliato, di dichiarare fallimento, di abbassare la testa e di battersi il petto. E cosa fa? Sa che Gesù deve passare per Gerico e lui lo vuole vedere.
Quel giorno, Zaccheo sale su un albero, come un bambino, lui era piccolo di statura e aspetta che passi Gesù e non gli importa di quello che può pensare la gente vedendolo, né di quello che diranno. Lui sa che quella è l’ora di Dio per lui: o lo incontra ora o non lo vedrà mai più. E mentre sale sul sicomoro, Zaccheo, scende nell’umiltà perché è soltanto nell’umiltà che è possibile vedere Dio, riconoscerlo e aprirgli il cuore.
Ed ecco che accadde un fatto straordinario: Gesù passando lo vide, gli sorrise e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. Lui scese di corsa, aveva capito che Gesù cercava proprio lui, voleva andare a casa sua: a casa di un peccatore incallito, nonostante la gente mormorasse. Capisce il dono di Cristo, capisce l’amore gratuito di Dio per lui.
Ma si rende anche conto che l’amore di Dio aspetta una risposta: una risposta d’amore. E prende subito una decisione: “Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Zaccheo ora è salvo, non più solo temuto, solo potente, ma salvo e discepolo.
La storia di Zaccheo è la storia dell’uomo d’oggi. Zaccheo siamo noi, concentrati a riuscire, frustrati perché non riusciti. Con il cuore “attaccato” alle nostre cose, al denaro, al desiderio di apparire, di dominare gli altri.
Calpestiamo i valori, accettiamo esclusioni, non ci preoccupiamo di recuperare niente e nessuno, perché incapaci di sperimentare la fatica d’amare. Non sappiamo accettare gli altri come sono, abbiamo sempre la diagnosi pronta: “irrecuperabile”. Uno come Zaccheo, noi l’avremmo lasciato marcire appeso a quella pianta, magari additandolo agli altri.
La fede non ci importa poi molto, solo un po’ di curiosità, basta che il nostro “io” sia al centro dell’universo. Ciò nonostante, Dio ci ripesca lì dove crediamo di essere arrivati. Ci rincorre perché ci ama e ci ama come siamo, senza giudicarci.
Allora, quale il messaggio
Gesù scommette sempre sul meglio che c’è in ogni persona e la conversione di Zaccheo avviene quando lui si sente amato da Gesù. Lasciamoci, allora, conquistare dal Suo amore e dalla Sua tenerezza. Liberiamoci del nostro egoismo, cominciando a dimostrare misericordia, generosità e fratellanza verso gli altri. “Oggi” è l’appuntamento per ricominciare, altrimenti la nostra vita diventerà il viale delle occasioni perdute.
SOLENNITA DI TUTTI I SANTI
MARTEDI 1 NOVEMBRE
Le Sante Messe avranno il seguente orario: ore 9.00 / 10.30.
VESPRI
Ci ritroveremo in Chiesa alle ore 15.00 per il canto dei Vespri e poi in processione ci recheremo in cimitero per una breve riflessione sul mistero della morte e la benedizione dei sepolcri.
ROSARIO
Alle ore 17.00, in cimitero, sarà recitato il Santo Rosario, promosso dal MASCI.
Non sarà celebrata la S. Messa delle ore 18.00 perché sostituita dalla celebrazione in cimitero.
COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI
MERCOLEDI 2 NOVEMBRE
Sarà celebrata un’unica S. Messa alle ore 10.00 in Chiesa.
Indulgenza Plenaria
Dal mezzogiorno di LUNEDI 31 ottobre e per tutto il mese di NOVEMBRE i fedeli, visitando la chiesa e il Cimitero possono lucrare dell’INDULGENZA PLENARIA per sé e per i Defunti alle solite condizioni: recita del Padre nostro e del Credo, una preghiera secondo le intenzioni del Papa, Confessione e Comunione.
Venerdi 4 novembre – San Carlo Borromeo
Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, Carlo era il secondo figlio del Conte Giberto e quindi, secondo l’uso delle famiglie nobiliari, fu tonsurato a 12 anni. Studente brillante a Pavia, venne poi chiamato a Roma, dove venne creato cardinale a 22 anni. Fondò a Roma un’Accademia secondo l’uso del tempo, detta delle «Notti Vaticane». Inviato al Concilio di Trento, nel 1563 fu consacrato vescovo e inviato sulla Cattedra di sant’Ambrogio di Milano, una diocesi vastissima che si estendeva su terre lombarde, venete, genovesi e svizzere. Un territorio che il giovane vescovo visitò in ogni angolo, preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri. Impose ordine all’interno delle strutture ecclesiastiche, difendendole dalle ingerenze dei potenti locali. Un’opera per la quale fu obiettivo di un fallito attentanto. Durante la peste del 1576 assistì personalmente i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas». Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3 novembre 1584.
Opere buone
Quest’anno nei giorni di MARTEDI’ 1 e MERCOLEDI’ 2 Novembre, le offerte che verranno raccolte in Cimitero, andranno per aiutare i poveri della “SAN VINCENZO”.
Patria – Associazioni Combattenti e dell’Arma
DOMENICA 6 Novembre, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma parteciperanno alla S. Messa delle ore 10,30 per ricordare i caduti di tutte le guerre.
Catechisti
Per attivare il servizio di catechesi abbiamo bisogno di catechiste/i. Se qualcuno si sente chiamato si faccia avanti con il Parroco.
Servizio Bar
Cerchiamo persone di buona volontà per un servizio di volontariato al Bar dell’Oratorio, per i pomeriggi feriali. Per informazioni telefonare in parrocchia.
Pulizie Chiesa
Ringraziamo le signore che garantiscono questo servizio ogni giovedì dalle ore 8,30 alle 10,00 ed invitiamo le persone di buona volontà, che hanno un po’ di disponibilità, a collaborare. Per informazioni telefonare in parrocchia.
E AVERE IL CORAGGIO DI DIRE “LO VOGLIO”
VITA DI COMUNITA – n. 1755 – 11 Febbraio 2018
( Mc 1,40-45 )
L’evangelista Marco ci narra un episodio nel quale Gesù rivela sempre di più se stesso. Dopo la guarigione dell’indemoniato e dopo aver guarito la suocera di Pietro, questa volta si presenta a Gesù un lebbroso che gli chiede di essere guarito.
Secondo l’usanza del tempo, Gesù avrebbe dovuto scansarlo scrupolosamente, perché la lebbra suscitava orrore e paura ed era considerata una punizione divina. La malattia era contagiosa, però era evidente la scorrettezza di considerare morto il lebbroso. Nessuno aveva più l’obbligo di occuparsi di lui, anzi doveva lui tenersi a distanza. Questa malattia era diventata quasi una colpa personale e fra le imposizioni degli uomini, la più crudele era quella che imponeva al lebbroso di “proclamare” la propria impurità.
Gesù, però, trasgredisce le regole, non esorta il lebbroso ad avere pazienza, ma gli fa capire che non accetta quel trattamento vergognoso di discriminazione perché non è la volontà di Dio, e infrange sia la mentalità sia il comportamento sociale e religioso della sua epoca e dice: “Lo voglio, guarisci!”
Per Gesù prima di tutto c’è l’uomo, c’è l’amore per l’uomo. Lui rifiuta l’uso della religione per emarginare, escludere e dividere gli uomini e al lebbroso guarito chiede anche il silenzio. Il silenzio come l’unica strada per riflettere sul dolore. Dio tace di fronte al dolore e lo porta con sé, lo salva, lo riempie di condivisione, lo condivide con passione.
Il gesto di Gesù certamente ha un’applicazione molto più ampia del caso del lebbroso. Oggi, la nuova lebbra può prendere nomi diversi: può chiamarsi droga, prostituzione, può assumere i mille volti dell’emarginazione. Emarginazione dell’anziano, rifiuto di un bambino, violenza sui bambini, violenza sulle donne, umiliazione della loro dignità, profanazione della famiglia, infedeltà, mortificazione della dignità dell’amore. La nuova lebbra può chiamarsi anche evasione delle tasse, privilegi, comodità, compromessi, soprattutto quando difendiamo le nostre azioni con indifferenza facendo scattare le norme di sicurezza suggerite dal nostro egoismo.
E’ urgente allora che oggi tutti i cristiani trovino il coraggio, partendo dalla propria famiglia, di educare i figli a ridimensionare la visione della vita, che non può essere divertimento a tutti i costi e senza norme morali. E’ urgente aiutarli a valutare criticamente ciò che la società produce e svende, facendogli capire che nessuna malattia, nessuna sofferenza, nessuna disgrazia deve diventare pretesto per abbandonare qualcuno. Anzi, il dolore del prossimo deve diventare occasione per amare di più e spazio per vivere la carità.
Allora, quale il messaggio?
Essere cristiani vuol dire condividere con Cristo la passione di salvare l’uomo, ogni uomo dalle miserie del corpo e soprattutto dalle miserie dell’anima. Oggi Gesù chiede ad ognuno di noi di avere come il Padre un cuore pieno di compassione, di misericordia, di carità, di speranza e di condivisione verso gli altri. Tutto, però, dipende dal nostro coraggio di dire “lo voglio…”.
QUARESIMA 2018
MERCOLEDI 14 febbraio 2018 – “Le CENERI”
Liturgicamente inizia la QUARESIMA. La Santa MESSA con le imposizioni delle Ceneri sarà alle ore 19.00 (non sarà celebrata la S. Messa delle 8.30).
GIOVEDI 15 febbraio
Ripeteremo il gesto anche per i ragazzi delle Medie alle ore 15.00.
DOMENICA 18 febbraio – Prima Domenica di Quaresima
Ripeteremo il gesto a tutte le Sante Messe.
DIGIUNO e ASTINENZA
Nell’ambito del dovere della penitenza, che è per tutti, la Chiesa impone che per due giorni all’anno (le Ceneri e il Venerdì Santo) si osservi il DIGIUNO e l’ASTINENZA.
La legge del DIGIUNO “obbliga” a fare un unico pasto durante la giornata. Alla legge del digiuno sono tenuti tutti i maggiorenni fino al 60 anno iniziato.
La legge dell’ASTINENZA proibisce l’uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande particolarmente ricercati e costosi. Alla legge dell’astinenza coloro che hanno compiuto il 14 anno di età.
Il DIGIUNO e l’ASTINENZA devono essere osservati il MERCOLEDI delle CENERI e il VENERDI della Passione e Morte del Signore nostro Gesù Cristo.
L’ASTINENZA deve essere osservata in tutti e singoli VENERDI di Quaresima.
In tutti gli altri Venerdì dell’anno, si deve osservare l’astinenza nel senso detto oppure si deve compiere qualche altra opera di penitenza, di preghiera, di carità.
VIA CRUCIS
A partire da VENERDI 16 febbraio e per tutti i venerdi di Quaresima, alle ore 15.00, Via CRUCIS e S. MESSA in Chiesa. Non sarà celebrata la S. Messa delle ore 8.30.
CATECHESI PER I GENITORI dei bambini della 2A Elementare
SABATO 17 febbraio 2018, i genitori dei bambini della 2A Elementare insieme ai loro figli, sono impegnati per un approfondimento dei contenuti della fede. Questo incontro si concluderà con la S. Messa delle ore 18.00.
Tesseramento NOI 2018
Anche oggi, DOMENICA 11 febbraio, dalle ore 8.00 alle 12.00 presso il bar dell’Oratorio, ci saranno 2 persone incaricate a raccogliere le iscrizioni per il Tesseramento air Associazione NOI, alla quale anche la nostra parrocchia ha aderito, come tante altre comunità cristiane della nostra diocesi. Il tesseramento dipende da ragioni fiscali e giuridiche, non da interesse economico.
Consiglio Pastorale
MERCOLEDI 21 febbraio si riunisce alle ore 20.45, in Canonica, il Consiglio Pastorale, con il seguente ordine del giorno:
- presentazione di ogni Gruppo o Associazione presente ed operante in Parrocchia (lo schema della comunicazione è da ritirare in Chiesa nel tavolo della stampa);
- modifiche degli orari delle liturgie festive;
- Sinodo diocesano;
- restauro cinema e varie.
Bar Oratorio
Si invitano le persone di buona volontà, che hanno un po’ di disponibilità, a collaborare al Bar dell’Oratorio.
Per informazioni telefonare in parrocchia.