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PASQUA DI RESURREZIONE 2020

CREDERE NELLA RISURREZIONE  E’ “FARE PASQUA”

(Gv 20,1-9) – 12 Aprile 2020
Pasqua di Risurrezione

Vogliamo pronunciare, oggi, il nome della speranza donata all’uomo: si chiama Risurrezione, perché c’è un Risorto!

“….Maria vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro…..” anche se quel sepolcro vuoto ci pone di fronte ad un’alternativa: o hanno trafugato la salma oppure Cristo è risorto, non esiste una posizione intermedia. Ma se noi crediamo che la Risurrezione di Cristo non è una favola, allora non c’è limite alla nostra speranza e quella cristiana assume la dimensione dell’impossibile.

Perché è con la sua Risurrezione che Cristo ci assicura che tutto è andato nel senso giusto! Il giorno di Pasqua, è il giorno che inaugura un mondo nuovo. Ma vediamo cosa vuol dire “fare Pasqua, almeno una volta all’anno…..”.

“Fare Pasqua” è il minimo che viene richiesto a chi è battezzato. Vuol dire rompere con il passato, una rottura che trova la sua espressione più evidente nella confessione, attraverso la quale manifestiamo di voler morire al peccato e resuscitare alla vita, alla fede, alla pace, al perdono, all’amore, alla gioia, alla speranza.

“Fare Pasqua” vuol dire accostarsi all’Eucaristia, il Pane che alimenta la vita nuova: un pane di fraternità, di sincerità, di giustizia, di solidarietà, di condivisione.

“Fare Pasqua” non significa mutare abito, ma cambiare vita. Significa accettare di diventare dei risuscitati: morti alle nostre tristezze, alle angosce, alle paure. Liberati dai risentimenti, dagli egoismi, dagli interessi, dalla violenza e inseriti nella vita nuova che ci offre Cristo. Ritrovare, cioè, le stesse cose di prima, ma nuove, “diverse”.

E in questo può aiutarci solo la nostra fede. E’ per fede che si crede nel Signore Risorto, è per fede che si passa dal vedere al credere, attraverso un itinerario che, da duemila anni, è sempre lo stesso. E credere vuol dire “fare Pasqua” nella Risurrezione.

Lui vuole portarci fuori dai nostri sepolcri. Vuole strapparci dalla nostra contabilità per spingerci nel mondo della gratuità. Cristo ci consegna “oggi” un mondo nuovo. Oggi tutto ricomincia da capo. Questo è il punto di partenza verso un cammino che solo Lui conosce e Lui ci aspetta “oltre”. Mancare all’appuntamento di oggi, equivale mancare all’appuntamento con Dio.

Allora, quale il messaggio?

A questo Dio, vogliamo permettere che ridiventi Dio in noi? A Pasqua ha vinto l’amore, non la violenza; ha vinto la debolezza, non la forza; ha vinto il perdono, non l’odio. E per noi credenti, le regole del gioco, ora, sono queste. Lasciamoci alle spalle la stanchezza, la sfiducia, la paura, la disperazione, le delusioni, le frustrazioni e incamminiamoci nella via della speranza e dell’umanità.
Allora si, che per noi sarà veramente Pasqua.

BUONA PASQUA in CRISTO RISORTO!

il parroco don Giuseppe


Domenica di Pasqua – La liturgia del giorno di Pasqua ci fa correre al sepolcro. Possiamo ricominciare l’avventura con il Signore anche se lo abbiamo rinnegato, tradito, offeso… perché siamo rinnovati dal suo amore. Come Miriam dopo il passaggio del Mar Rosso ha intonato il canto e danzato in onore del Signore perché “ha mirabilmente trionfato!”, così Maria di Màgdala corre ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!”. E così essi corrono al sepolcro, con l’ardore del cuore, e vedono e credono. – LEGGI


 

 

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