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Battesimo di Gesu, Trento Longaretti, vetrata istoriata, 1996 Chiesa - retro 3 Abside, vetrate

OGGI IL MIRACOLO SI CHIAMA COMPASSIONE

vitadicomunita_logo VITA DI COMUNITA – n. 1570 – 3 agosto 2014
( Mt 14,13-21 – leggi )

L’evangelista Matteo ci propone, oggi, il Vangelo della sproporzione. Gesù si serve del piccolo e insufficiente dono di cinque pani e due pesci, per sfamare una folla di oltre cinquemila persone.

Spesso quando si legge questo tipo di lettura di Vangelo, si corre il rìschio di trarre la conclusione che i miracoli e altre cose di questo tipo non rientrano nelle nostre possibilità. Invece questo racconto ci coinvolge e ci compromette più di quanto sospettiamo.

Prima di tutto vediamo Gesù che responsabilizza gii Apostoli, i quali, di fronte a quella moltitudine di gente da sfamare, suggeriscono diplomaticamente una soluzione: “Congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare”. Gesù invece risponde loro: “Date loro voi stessi da mangiare…”. Anche se dovrà poi provvedere Lui.

Gesù avrebbe voluto che gli Apostoli spartissero, prima del poco pane racimolato lì, la sua stessa compassione nei confronti della folla. Lui non offre nessuna soluzione miracolistica o semplicistica per il problema del pane e della fame, ma fa capire e vuole farci capire che si può cominciare con la compassione, che non significa semplicemente commuoverci, avvertire una leggera palpitazione di cuore (talvolta così lieve che non arriva neppure al portafoglio), ma che vuol dire sentirsi coinvolti in prima persona.

Tocca a noi provvedere e non dobbiamo aspettarci da Dio quello che Dio ha consegnato alla nostra responsabilità. E se manca il contributo della nostra condivisione e della nostra generosità, Dio non ha lo spazio per manifestare il suo amore. La carità deve essere “subito”.

Oggi il mondo è diviso in sazi che vivono nell’abbondanza e in affamati. Quante volte vedendo le zone del mondo colpite dal flagello della fame, e non sono i cinquemila di allora ma sono centinaia di milioni di persone, diciamo: “qui ci vorrebbe un miracolo”. Il miracolo ci vorrebbe si, ma per farci cambiare il nostro cuore, affinché abbandoni l’egoismo e permetta che i doni di Dio possano veramente raggiungere i nostri fratelli. E’ l’egoismo che ferma la giustizia e impedisce la condivisione di ciò che Dio abbondantemente ci dona.

Il Signore non ci chiede di privarci del superfluo, Lui ci ha messo in mano la chiave che può fare il miracolo: si chiama compassione. Basta farsi avanti portando un po’ del nostro necessario, il molto dei nostri avanzi e il troppo dei nostri sprechi. Potrebbero bastare per sfamare la moltitudine.

Allora, quale il messaggio?

Troppo spesso noi rischiamo di “spendere” la vita nascondendoci dietro alla nostra poca responsabilità di fronte ai tanti problemi drammatici di questo mondo. Il Signore ci sollecita oggi ad essere più disponibili verso gli altri e ad avere compassione, che significa sentire il bisogno di farci carico di tutti quei fratelli che hanno fame, non solo di pane, ma fame di amicizia, di senso, di verità, di giustizia, di pace e che può diventare miracolo tutte le volte che non useremo la parola “Arrangiati!”. Concretamente ci dice: “Tocca a te. E’ una faccenda tua, non puoi tirarti indietro”. E noi non possiamo far finta di nulla.


MERCOLEDI 6 agosto – TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE

L’episodio della trasfigurazione è narrato nei tre vangeli sinottici (Vangelo secondo Marco 9,2-8, Vangelo secondo Matteo 17,1-8, Vangelo secondo Luca 9,28-36). Secondo questi testi Gesù dopo essersi appartato con i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, cambiò aspetto mostrandosi ai tre discepoli con uno straordinario splendore della persona e uno stupefacente candore delle vesti. In questo contesto si verifica l’apparizione di Mosè ed Elia che conversano con Gesù e si ode una voce, proveniente da una nube, che dichiara la figliolanza divina di Gesù. Lo splendore di Cristo richiama la sua trascendenza, la presenza di Mosè ed Elia simboleggia la legge e i profeti che hanno annunciato sia la venuta del Messia che la sua passione e glorificazione; la nube si riferisce a teofanie già documentate nell’Antico Testamento.
( Wiki )

SABATO 9 agosto – Santa Teresa Benedetta della Croce

EDITH STEIN nasce a Breslavia (Polonia) nel 1891 da una  famiglia ebrea e fin da piccola manifestò grandi capacità intellettuali. Fu una delle poche donne del suo tempo a frequentare l’Università. Dopo essersi allontanata da ogni credenza religiosa, leggendo gli scritti di Teresa D’Avila, si convinse ad entrare nel 1933 a far parte delle suore carmelitane prendendo il nome di TERESA BENEDETTA DELLA CROCE. Deportata ad Auschwitz, insieme ad altri ebrei, morì il 9 Agosto 1942. Fu beatificata nel 1987, canonizzata nel 1998. Giovanni Paolo II l’ha proclamata copatrona d’Europa con Santa Caterina da Siena e Santa Brigida di Svezia.
( Edith SteinWikiVaticanCentro Studi Edith Stein )

SABATO 10 Agosto – MARTIRIO DI SAN LORENZO

Della vita di San Lorenzo non sappiamo molto, benché sia sempre stato oggetto di una notevole devozione popolare. Sappiamo comunque che nacque nell’anno 225 in un villaggio spagnolo ai piedi dei Pirenei. A Saragozza completò i suoi studi teologici e umanistici e conobbe il futuro papa Sisto II che lì insegnava e che lo prese a benvolere. Entrambi furono poi a Roma e quando Sisto divenne Papa volle Lorenzo come suo arcidiacono, con l’incarico di occuparsi delle attività caritative della Diocesi di Roma. Era l’anno 257. L’anno successivo l’imperatore Valeriano ordinò l’uccisione di tutti i Vescovi, Presbiteri e Diaconi. Papa Sisto II e sei dei suoi diaconi furono presi e decapitati; a Lorenzo, il settimo diacono, i persecutori concessero un po’ di più tempo, ingiungendogli di consegnare i beni di quella che era la Chiesa del tempo, ritenendo forse che si trattasse di grandi cose. Lorenzo, invece, distribuì tutto ai poveri e solo dopo si presentò agli aguzzini ai quali indicò i poveri che lo avevano seguito dicendo: “Ecco, i tesori della Chiesa sono questi”. Fu quindi messo a morte, bruciato vivo sopra una graticola posta sui carboni ardenti. E infatti la tradizione lo vuole generalmente raffigurato con la graticola, che è un po’ il suo simbolo. Celebri due dipinti di Tiziano, conservati nella chiesa dei gesuiti a Venezia e nella chiesa dell’Escorial a Madrid.
( WikiSanti e Beati )

LUNEDI 11 agosto – Santa CHIARA D’ASSISI

È stata la fondatrice dell’Ordine francescano delle Clarisse. Proveniva da una famiglia aristocratica assisana e seguì le orme di Francesco nel difendere “il privilegio della santissima Povertà”. Morì nel 1253 assistita dal papa Innocenzo IV che volle cantare per lei non l’Ufficio dei morti, ma quello festivo delle vergini.
( Basilica di Santa Chiara di AssisiMonastero di Santa Chiara )

 

Settimana Biblica 2014

Informiamo che la Scuola di Formazione Teologica – Diocesi di Treviso, ha organizzato una SETTIMANA BIBLICA per laici, sacerdoti, religiose/i, dal 4 al 8 AGOSTO presso gli Istituti Filippin di Paderno del Grappa (TV). Il tema di quest’anno è “Cieli nuovi e terra nuova”, segni di speranza per un tempo di crisi. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alla segreteria 0422 324889 – 0422 324826 – e-mail:scuoladiteologia@diocesitv.it c/o Seminario Vescovile – P.tta Benedetto XI, 2-31100 TREVISO.

Mt 14,13-21

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